Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

«PADRE, SE VUOI, ALLONTANA DA ME QUESTO CALICE!

TUTTAVIA NON SIA FATTA LA MIA VOLONTÀ, MA LA TUA».

(Luca 22:42)

Dall'incontro a Vetralla del 3-5-03 (Tratto da Il Ritorno n. 20/I)

 

 

VOLONTA' DI DIO E VOLONTA' DELL 'UOMO - Angelo:

"Sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra"... Questa frase, così spesso ripetuta meccanicamente nella famosa preghiera del "Padre Nostro", cela una tremenda difficoltà; anzi, forse la maggiore di tutte le difficoltà: riconoscere alla volontà di Dio un diritto e un’importanza tali da superare di gran lunga la nostra. Il confronto, a volte stridente e doloroso, fra queste diverse volontà, ovviamente non riguarda i non-credenti, i non-discepoli di Gesù. Essi, infatti, vivono in piena coerenza la loro vita egocentrica: considerano i loro criteri di giudizio, le loro ragioni, i loro punti di vista, come i soli possibili, i soli giusti. ..Alle prese coi conflitti interiori si trovano invece, molto spesso, proprio i cristiani, soprattutto quando il loro cammino di fede li porta ad attraversare sentieri densi di sofferenza.

Già, la sofferenza. ..A chi può piacere? Chi può affrontarla spavaldamente, con incosciente disinvoltura? La sofferenza ha un volto terribile, echi si trova ad osservarla, anche solo per un

attimo, non può reprimere in se stesso un moto di fuga, una sensazione d'angoscia che attanaglia tutta la persona.

Gesù, come vero uomo, non ha fatto eccezione a quanto sto dicendo: anche a Lui la sofferenza ha mostrato un volto orribile, e su di Lui ha esercitato avari livelli la sua nefasta pressione. Eppure, paradossalmente, è proprio questo che ha reso Gesù Cristo degno di fregiarsi del titolo di "Vincitore". "lo ho vinto il mondo ", dichiarò Gesù ai suoi discepoli per confortarli. Ma in che cosa consiste effettivamente questa vittoria di Cristo, alla quale noi credenti siamo tutti chiamati a guardare con fiducia? ..Egli non ha sconfitto il mondo sul piano dello scontro sociale, o sul piano istituzionale, perché il mondo, coi suoi vari poteri (politico, economico, religioso. ..), non è affatto cambiato in seguito all'opera di Gesù. Tuttavia Egli ha dimostrato, tramite la sua stessa vita, che la potenza del mondo, le sue suggestioni, la sua logica della convenienza, le sue gioie e le sue paure, possono essere superate e rese inefficaci.

Gesù ha compiuto la sua missione per il mondo e nonostante il mondo. Il profondo rapporto di comunione fra Lui e il Padre, gli ha fornito una visuale "universale", in grado di abbracciare 1 'umanità nel suo insieme. Di fronte a quest' ottica divina, di fronte ad un piano di salvezza meraviglioso, la presenza di una croce diventa solo un pauroso e doloroso "dettaglio"; essa non è un ostacolo, come sembrerebbe a prima vista, ma diventa un paradossale mezzo attraverso cui può realizzarsi la redenzione del mondo. La vittoria di Gesù è consistita nel perdere di vista se stesso, la propria solitudine, il proprio dolore, il proprio "insuccesso umano", per identificarsi invece con l'amore di Dio. Se il Padre ama 1'umanità peccatrice in modo incondizionato e travolgente, altrettanto incondizionato e travolgente dev'essere il modo di donarsi di Gesù: se il popolo lo respinge come Salvatore, che lo accetti almeno come Vittima; se rifiuta d' ascoltare la sua parola, che. almeno guardi al suo estremo abbassamento. ..

Tutto questo, tuttavia, non significa che Gesù sia giunto senza problemi all' estremo sacrificio di se. L' episodio del Getsemani, anzi, è lì a rivelarci la tremenda lotta interiore che Egli ha dovuto sostenere. In quel frangente la logica umana ha fatto sentire tutto il suo peso, e non ha certamente mancato di mostrare a Gesù la drammatica prospettiva del supplizio a cui lo avrebbero condannato. La crocifissione era la più terribile delle esecuzioni, e riservava pene indi- cibili ai malcapitati che la subivano: non era forse questo un "buon motivo" per evitarla?. La logica del mondo, inoltre, può aver mostrato a Gesù l'infimo livello spirituale di quella gente e dei suoi stessi discepoli: valeva davvero la pena di farsi ammazzare per una massa di ipocriti e di bestemmiatori, di ladri e di speculatori, di adùlteri e di violenti?. C'era davvero di che sudare sangue! ...

Ma, grazie a Dio, Gesù vinse la sua battaglia! …. E noi? Come ci troviamo quando siamo alle prese con la Parola di Dio e la missione verso cui essa ci spinge? ...Come reagiamo quando il nostro cammino di discepoli di Gesù ci conduce per sentieri disagevoli, disseminati di solitudine, d'ingratitudine o di false accuse nei nostri confronti ? ...E con quali parole ci rivolgiamo a Dio quando siamo prede di una sofferenza che è diretta conseguenza proprio di quelle scelte che la fede ci ha indotto a fare ? ...

"Chi perderà la sua vita per amore mio, la troverà": questa, certo, è la magnifica promessa che Gesù ha lasciato a tutti i suoi discepoli; però ciò non toglie alla sofferenza tutta la sua cruda realtà, e ciò non significa che il "perdere" la vita sia facile e indolore. Quando le nostre migliori speranze vanno in frantumi, quando i nostri ideali si rivelano irrealizzabili, quando, chiedendo poco dalla vita, ci vediamo negare anche quello, e quando ci vediamo ostacolati o traditi proprio da coloro che più amiamo, allora ci troviamo, in un certo senso, al fianco di Gesù. Anche noi, nel "nostro Getsemani", ci scopriamo forse a pronunciare parole di protesta, di rifiuto: "Padre, allontana da me questo calice"... Voglia però il Signore indurci anche a pronunciare la seconda, decisiva parte della frase: "Non la mia volontà, ma la tua sia fatta ", perché è proprio tramite questo "morire" a noi stessi che si concretizza e si manifesta la nostra comunione con Dio. L 'amore di Dio deve trionfare al di sopra di tutto, anche al di sopra dei nostri fallimenti, delle nostre delusioni, delle nostre amarezze. ..La luce di Dio deve trionfare sulla cecità degli uomini, affinché questi ne siano trasformati ad immagine del loro Creatore.


 

Katia (corrispondenza) : Molte volte mi sono trovata a meditare su questo versetto, mi sono ritrovata anche a piangere davanti l’immagine di Gesù sofferente, forse spaventato per quello che di lì a poco avrebbe dovuto patire.. In questa frase viene fuori tutta l’umanità di Gesù, uomo come noi, uomo che soffrì la fame, la sete, sperimentò la gioia, il caldo, il freddo, la tristezza .. proprio come ognuno di noi, te e me…

Gesù si trovava di fronte alla prova più dura, al momento finale della sua esistenza, il momento in cui tutte le nostre colpe, i nostri peccati, l’ira di Dio che gravava su di noi venivano messe su di lui…doveva morire, versare il suo sangue..

Ma credo che Gesù aveva paura della sofferenza che questo significava….ed esprime in questi versi i suoi sentimenti, ciò che si agitava nel suo cuore.. «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! »

Quante volte anche noi di fronte ad una situazione particolare, difficile, una decisione da prendere anche noi ci ritroviamo con questi stessi sentimenti, come a non voler accettare la situazione, quasi come volerla allontanare da noi… Gesù, tuttavia, rispose « Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta».. meditiamo su questa frase…

Si tratta di un soggetto ancor più vasto: “ la nostra volontà… o la volontà di Dio?”

Come reagiamo di fronte alle circostanze di ogni giorno, di fronte alle decisioni da prendere?

Lasciamo che sia la nostra volontà, le nostre idee, convinzioni a scegliere…o ci arrendiamo fiduciosi alla volontà di Dio?

Una volta lessi in un libro una frase che diceva “non possiamo fare la volontà di Dio, se prima non ci liberiamo della nostra volontà” .. ed è vero..

Facciamo nostra questa frase perché davvero in ogni momento sia fatta non la nostra ma la volontà di Dio in noi…chiediamo a Dio la forza per farlo..

Dio ci chiama ad avere fiducia in lui e nelle cose che lui ha preparato per ognuno di noi, non dobbiamo guardare con i nostri occhi, ma con gli occhi della fede, diamogli fiducia e lasciamo che Dio possa agire pienamente nella nostra vita, anche quando seguirlo, quando la fede costa di più… perseveriamo,solo così vedremo le sua eterna gloria.. Dio ci benedica e ci guidi in questo cammino,


 

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