Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 Poi la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo: «Geremia, che cosa vedi?».

Io risposi: «Vedo un ramo di mandorlo».

(Geremia  1:11)

 

 

Dall'incontro a Vetralla del 4 gennaio 2003. (Tratto da il Ritorno 18/I)

 

Max: Ho una testimonianza legata a questo passo: il Signore si è rivelato a me con questo passo tanto da cambiare la mia esistenza. Il Signore mi chiamava a dire una cosa ad una persona importante, ma io pensavo di essere un bambino, nella preghiera aprii allora la Bibbia e trovai il v.7 “.. non  dire sono un bambino…”. Così feci ed il Signore operò mirabilmente.  Questo per dire che il Signore vigila sulla sua Parola. Oggi ci soffermiamo sul v.11. La risposta di Dio è straordinaria: “Io vigilo per mandare ad effetto la mia Parola”  Voglia Dio che tutti abbiamo questa visione perché questo è il modo di vedere che tutti i cristiani debbono avere!

Se il cristiano ha stampato, fermo nel proprio cuore che il Signore vigila sulla Sua Parola, (“Io ho pensieri di bene per voi”)[1], sa che Dio è benigno e misericordioso, perché Dio, in Cristo, fa grazia a tutti gli uomini.

Molto spesso gli uomini imprecano contro Dio perché non sanno vedere che Dio vigila per mandare ad effetto la Sua parola.

Chi si accosta a Dio ed ha fede come Geremia, che Dio manda ad effetto la Sua parola allora la sua fede diventa ferma, certezza che Dio non è mendace, fallibile, ma fedele, che mette in opera. Eco perché il cristiano può trovare Dio nella propria vita. “…cielo e terra passeranno, ma le mie parole non passeranno…”[2]

 

Liliana: Ho fatto ricerche e meditato su questo passo… non capivo bene fino a poco tempo fa… poi il Signore mi ha chiarito che il tema è la sofferenza.  (In ebraico vi è una specie di gioco di parole tra “mandorlo-vigilo”) Ho riflettuto su Geremia, il suo ministerio, la sua sofferenza continua… è andato anche contro il suo cuore come si vede nei capitoli successivi….  Ecco il Signore mi ha fatto capire che nella sofferenza Egli purifica la nostra anima.

 

Carmela: Io volevo cominciare dal v.5  «Prima che io ti formassi nel grembo di tua madre, ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo….” Prima di tutto c’è una volontà divina. Quasi si potrebbe dire che non esiste la nostra volontà, è primaria quella di Dio. Questo è già predisposizione di subordinazione a Dio. Egli ha un piano, un progetto per noi e ce lo rivela un poco alla volta. La condizione dell’uomo è dunque di cercarla…

Poi al v.7:  «Non dire: "Sono un ragazzo" perché tu andrai da tutti coloro ai quali ti manderò e dirai tutto ciò che ti comanderò.” Anche qui condizione di servitori completamente dipendenti dai piani di Dio.

Poi al v.9: “…quindi l'Eterno mi disse: «Ecco, io ho messo le mie parole nella tua bocca.” Per cui ciò che esce dallo spirito di certi uomini viene da Dio.

Poi il mandorlo.

In certe situazioni anch’io parto sempre con la paura. All’inizio del nostro volontariato, con Renzo alla PIC, fuggivo da certe situazioni perché mi facevo coinvolgere troppo dal lato umano, ed ero più in comunione con me stessa che con Dio. Invece poi, lasciandomi guidare più da Lui, spero di aver dato più il Suo frutto che il mio.

Quindi in tutto questo, mi sento di essere più “servitore”; non metto in discussione la Parola di Dio; non faccio più tante domande: ascolto, eseguo e sto sperimentando la Parola di Dio che va ad effetto. Io ringrazio il Signore di questo.

 

Cinzia: Vorrei evidenziare il v.10:  “Ecco, oggi ti costituisco sopra le nazioni e sopra i regni, per sradicare e per demolire, per abbattere e per distruggere, per edificare e per piantare» Il potere di trasformare, piantare è l’aspetto fondamentale della Parola di Dio.

 

Renzo:

1.      Ci occupiamo qui di una vocazione specifica, di una chiamata ad un ministerio particolare, quello profetico. La cosa ci deve interessare perché:

a)     Nel Vecchio Testamento Dio si serviva di uomini particolari scelti direttamente, ma dopo  Gesù abbiamo tutti la possibilità della guida dello Spirito Santo e dei suoi doni; come dice in (Gioele 2:28) Atti 2:17.

b)     L’apostolo Paolo in particolare ci invita a chiedere prima di tutti proprio questo dono[3].

c)      Ne comprendiamo l’importanza osservando i tempi in cui viviamo. Vi sono situazioni oggi in cui è indispensabile “saper vedere”, ci vuole un discernimento attento tra ciò che ci presenta il mondo e quello che ci presenta Dio. Faccio degli esempi: il giudizio su chi nasce con una psiche diversa dal sesso del suo corpo, l’aborto in situazioni particolari come la violenza,  l’inseminazione artificiale, la clonazione, ecc. Voi sapete che su queste cose le chiese applicano regole diverse e il credente può trovarsi confuso… Per on parlare poi quando le stesse chiese diffondono messaggi temerari come ad esempio i proclami secondo cui Dio non parlerebbe più all’uomo… o che lo Spirito Santo non è più presente sulla terra … o che Gesù si è già reincarnato… ecc. ecc. Non è facile orizzontarci vero?  Noi qui in questa sede, parliamo a credenti di chiese diverse (non solo noi fisicamente presenti presenti ma anche quelli che ci leggono in internet…. O sulle pubblicazioni) e vorremmo che queste persone che amano Dio in maniera semplice ed in buona fede, si rendessero conto che non è più tempo di appoggiarci solo alle chiese, così diverse tra loro. E’ bene invece un rapporto diretto col Signore, meditato, curato, che faccia crescere il nostro discernimento e ci aiuti a capire come orizzontrarci in questo mondo che vive situazioni tanto particolari.

 

2.      Anche il rapporto tra Dio e Geremia, con la domanda in questione che esaminiamo oggi, non sorge all’improvviso, ma è frutto di una conoscenza e di un rapporto antico, profondissimo e continuamente curato. (Io già ti conoscevo… ti ho consacrato…. V.5 Dice l’Eterno.).

 

3.      Dio per primo ci pensa, ci conosce e ci ama (noi dopo arriviamo a conoscerlo e a pensarlo e ad amarlo) pensa cioè per noi un futuro, come un genitore lo pensa per il proprio figlio. Ma ciò che Lui pensa, è. Il nostro pensiero è fantasia, forse progetto, forse un ideale, forse un sogno da realizzare… Il pensiero di Dio è creazione, realizzazione. Dio ci ha pensato prima che noi nascessimo.

 

4.      Il messaggio specifico[4] “Che cosa vedi Geremia?” Perché Dio gli chiede cosa vede? Non sapeva forse quello che c’era attorno a lui? E perché la vista del profeta si posa proprio sul ramo di mandorlo? Perché cari fratelli, quando leggiamo la Bibbia una frase della Scrittura ci salta agli occhi più di un’altra?

 

Proviamo a fare un esempio su come potrebbe avvenire un certo lavoro dello Spirito nel nostro cuore. Andiamo nel nostro schema supponendo che Dio ci voglia comunicare qualcosa; ad esempio “ perdona per poter amare[5]

 

a)     Il quadrato è la nostra parte cosciente (lavoro, vedo la TV, prego… la parte attiva legati ai sensi della vita (vedo, sento, parlo..)

b)     Il cerchio è una parte interna, il centro del nostro essere. Siamo portati a dire semplicemente come  contrapposizione all’altra (cosciente), parte non cosciente o inconscio, ma non è proprio così, è qualcosa di più. In essa agiscono e prendono forma le trasformazioni inconsapevoli; ma quando la parte cosciente è orientata in Dio, anche questa parte interna privilegia e lascia spazio nel caos alla trasformazione dello Spirito di Dio. La chiameremo come ci suggerisce il salmo: “segreto del cuore”[6]

c)      Il messaggio di Dio “Perdona per amare” (le freccette da sinistra verso il centro) viene inserito nel profondo del nostro cuore. Non c’è una regola ovviamente se si deve manifestare subito, dopo un mese o dopo un anno, queste sono misure terrene, del nostro tempo. Vediamo come potrebbe avvenire l’elaborazione, sia essa in pochi istanti o giorni o mesi…

d)     Ma all’inizio essendo questa profondità sconosciuta alla nostra coscienza, è come se il messaggio fosse scritto in termini non leggibili. Noi sappiamo che c’è, ne avvertiamo stimoli e pulsioni, a volte irrequietezze do fondo, ma non sappiamo decifrarlo…

e)     Il messaggio seppure in forma grezza si espande nel nostro cuore. Vedete nel disegno una spirale si apre dal centro… (come nei nostri appunti ES…)

f)       Quando Dio stabilisce che il tempo è maturato lo porta improvvisamente alla coscienza: “cosa vedi Geremia?” Cosa vedi Angelo, Massimo, Liliana…?  Noi ci guardiamo docilmente attorno, o guardiamo sulla Scrittura… ed ecco! Come un flash c’è un qualcosa che sorprendentemente ci colpisce. Quell’oggetto, quel fatto o quella frase letta o ascoltata in una predica è la rappresentazione sintetica di un lungo e profondo lavoro interiore. Lo sguardo di Dio trasfigura la realtà terrena e ci apre una porta per vedere come Lui vede. Magari stiamo leggendo la parabola del figliol prodigo quando ecco, nel padre che corre incontro al figlio c0è qualcosa che brilla, esplode in noi, o ci scioglie il sentimento… “Perdona x amare” ed ecco che l’insegnamento non è solo una frase sentita ma una realtà di Dio fatta nostra, che ormai fa parte del nostro cuore.

g)     Cosa vedi Geremia? Un ramo di mandorlo, che noi abbiamo pensato in primavera,  cioè la sintesi di un lavoro partito dall’inverno e pronto ora per dare i suoi frutti: “perché io vigilo sulla mia Parola per mandarla ad effetto”

h)     Ora in noi quanto lavoro c’è in atto da parte dello Spirito Santo che sta premendo per uscire fuori?

 

Dovremmo abituarci cari amici all’affinamento di questo ascolto e di questa selezione interiore, di quanto ci circonda in rapporto alle intenzioni di Dio.

 

 

Liliana: Credo che il Signore non ci chiami a capire, ma ad obbedire!

 

Eugenio: Anch’io ho letto e cercato il significato di questo passo. Lo trovo molto in sintonia con lo spirito di questi incontri. Obiettivo principale raccoglierci tutti  attorno a questo passo per capirne il significato personale (come dice Renzo uno spazio maggiore all’esperienza di preghiera personale…). E’ bello sapere che il Signore ci interroga individualmente per farci intendere qual è la sua visione per ciascuno di noi.

Poi ho trovato in questo passo l’ennesimo incoraggiamento a cercare spazi col Signore sempre maggiori. Trovo interessante lo schema presentato da Renzo. La dimensione di quel cerchio è variabile: tanto più ci apriremo al Signore, tanto più ci sarà un’espansione di quell’area.  Diversamente se il nostro egoismo prende il suo spazio, quella zona si riduce al punto tale che sarà difficile per noi che il Signore possa comunicarci qualcosa.. Ennesimo incoraggiamento a cercare unità, comunione col Signore.

Il mandorlo e il suo significato… abbiamo visto per Geremia… per uno dei figli di Dio… ma questi significati possono essere diversi per ognuno di noi, in tempi diversi…  Questo ascolto può produrre effetti diversi. Credo che ognuno di noi, come Geremia, debba riscoprire il suo messaggio dettato da Dio e far si che questo possa diffondersi.

 

Cinzia: Anch’io questa domanda la volevo portare ad un grado di riflessione più personale. Una mattina mentre ero in preghiera ho avuto la sensazione che il Signore rispondesse alle mie preghiere, alla mia situazione… Credo di aver sbagliato per tutta la vita sul modo del  “dare amore”. Ora Gli chiedo di darmi la capacità di discernere senza più esserne coinvolta e patirne… ho difficoltà a dare amore equilibrato senza mettere a repentaglio me stessa…. Devo imparare a dosarlo….

 

Mirano: La santità è l’ubbidienza al Signore. Geremia vedeva quello che Dio gli rivelava. E’ vero ceh più ci allontaniamo da Dio e meno lo sentiamo, però non dipende tutto da me: “io non riesco a fare il bene che vorrei” dice l’apostolo; non sono io che sono buono ma è la grazia di Dio. Quindi è lo Spirito di Dio che agisce in me e quello che io non sono capace di fare, Lui lo può fare.

Quindi devo cercare che il Signore mi riveli. Questo dobbiamo cercare.

 

Katia (corrispondenza): Ho trovato molto interessante fare uno studio sul 1°capitolo del libro di Geremia, emerge ancora una volta la realtà dei propositi di Dio per l’uomo. Abbiamo un Dio che parla, che rivela, che dialoga con Geremia affidandogli un mandati (1:7), che rinnova i Suoi piani per la vita di Geremia (1:5 e 1:18-19).

Ma la domanda che oggi ci poniamo è la stessa che Dio pose al grande Geremia: “che cosa vedi?”, personalmente pure... fratello, sorella, che cosa vedi?”

Dio ha parlato a Geremia, si è rivelato a Lui e ora gli pone questa domanda.

La risposta può essere diversa in base al punto di vista di chi guarda, osserva. Stiamo guardando con i nostri occhi, le nostre convinzioni, capacità ecc... oppure guardiamo con gli occhi della fede, secondo i piani di Dio?

 

A proposito di questo, tempo fa con una sorella scrissi una “storiella” che vi mando qui di seguito:

 

Mi trovavo nel mezzo della tempesta, in uno di quei giorni in cui mi sarei voluta nascondere da tutto, evitare di vedere quei problemi che mi assillano e invadono come un peso opprimente sulla mia vita. Ebbene, fu per caso che leggendo un sms vidi davanti a me materializzato tutto ciò che avevo dentro. Vidi un masso enorme davanti a me, una montagna imponente, maestosa e pesante... e poi una voce:

-          Figlia mia, fermati... guarda davanti a te... dimmi cosa vedi?

-          Una montagna, imponente, grande – risposi

-          No, guarda meglio, dimmi cosa vedi?

-          Signore, ma io vedo solo una montagna enorme.. – risposi nuovamente

-          Ora chiudi i tuoi occhi, poi aprili e guarda ma CON FEDE... dimmi ORA cosa vedi.

-          Ora Signore, solo ORA lo vedo, è solo un piccolo granello di sabbia... Si Signore, ORA VEDO TE!

 

Le cose non sempre sono quelle che appaiono... e come appaiono. Possiamo lasciarci ingannare magari da una situazione particolare, dal nostro modo di pensare, dalle nostre convinzioni... ma la cosa più importante per ogni cristiano è guardare OLTRE l’apparenza e considerare tutto alla luce di piani di Dio.

Geremia era ancora un ragazzo.. come poteva portare avanti l’opera che Dio gli stava affidando? Chissà quante domande nacquero nel cuore di Geremia alle parole di Dio: “ti ho stabilito profeta delle nazioni” (1:5).

Leggiamo bene i versi 6, 7 e 8, in questi ultimi due ecco i piani di Dio!

 

Dio ha un proposito, un piano specifico per la tua vita, conosce tutto di te, sa che hai doti uniche ed irripetibili perché te le ha date Lui, ti ha SCELTO per portare a termine un piano che SOLO TU puoi fare.. Ti ha promesso che sarà sempre con te.. non fermarti al primo ostacolo, alla prima montagna volgendo lo sguardo altrove (1:16) ma confida nelle promesse di Dio e nel proposito di Dio per la tua vita.. guarda CON FEDE. Il mandato (1:14) è simbolo dell’attenzione di Dio. Da una pianta spoglia, priva di foglie... che può spuntare? Eppure ecco che il mandato fiorisce... Dio opera al di là delle apparenze, impariamo a guardare alla luce della Parola per poter ammirare le meraviglie della Sua grazia...

 

Che Dio possa aprire i nostri occhi e ci riempia di benedizioni.

PS. Non scoraggiarti mai, ma guarda avanti CON FEDE!

 

 

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[1] (Geremia 29:11) Poiché io conosco i pensieri che ho per voi», dice l'Eterno, «pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro e una speranza.

[2] Matteo 24:35, Mar 13:31, Luca 21:33

[3] 1Corinzi 14:1 Desiderate l'amore e cercate ardentemente i doni spirituali, ma soprattutto che possiate profetizzare,

[4] Non è l’unico esempio: nello stesso Geremia al 24:3 troviamo: Allora l'Eterno mi disse: «Che cosa vedi, Geremia?». Io risposi: «Dei fichi; i fichi buoni sono molto buoni, mentre quelli cattivi sono molto cattivi, tanto cattivi che non si possono mangiare». Poi in Amos 7:8 L'Eterno mi disse: «Amos, che cosa vedi?». Io risposi: «Un filo a piombo». Allora il Signore disse: «Ecco, io pongo un filo a piombo in mezzo al mio popolo Israele; non lo risparmierò più a lungo. Ed anche in Amos 8:2 Egli mi disse: «Amos che cosa vedi?». Io risposi: «Un cesto di frutti estivi». L'Eterno mi disse: «È giunta la fine per il mio popolo Israele; non lo risparmierò più a lungo.

[5] Io ho già espresso una frase con un senso compiuto letterario; IN realtà i messaggi di Dio sono espressi in forma molto sintetica, essenziale e fortemente incisiva. Anche i 10 comandamenti erano segni molti concisi di concetti molto ampi e profondi.

[6] “Ecco tu ami la sincerità dell’interiore; insegnami dunque sapienza nel segreto del cuore” Sal 51:6

 

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