Perché è tanto difficile discernere la falsità satanica dalla verità di Dio?

-IL QUARTO LIVELLO DI VERITA' – IL CONTATTO DEL SERPENTE - 3

-Dalla raccolta “Che cos’è verità?”- n.10

di Renzo Ronca - 11-2-11

 

[imm: agnello e caprone]

(seguito)

 

Perché è tanto difficile discernere la falsità satanica dalla verità di Dio?

Il motivo è molto semplice: questo "corpo satanico" globale, multiforme, multi-religioso, multi-tutto, parla con il linguaggio di Dio, usa le stesse parole buone del linguaggio cristiano, anche per coprire azioni che sono l’opposto. Non è facile dunque discernere, occorre un minimo di attenzione e preparazione.

 

Quando l’apostolo Giovanni vide e capì questo genere di rivelazioni e rimase molto sorpreso:

 

Apoc 17:6 E vidi che quella donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. Quando la vidi, mi meravigliai di grande meraviglia.

 

Il potere politico e il potere religioso hanno quasi sempre una matrice unica, una perversa unità. Chi non è di Dio o peggio usa il nome di Dio per i suoi scopi ha sempre avuto il desiderio di dominare il più possibile. Chi ha grandi poteri vuole sempre dominare il mondo. Pensate all’impero romano. Questo potere politico che tenta di governare il mondo e chiesa apostata che a sua volta cerca di dominare le anime. Pensate alla forza quasi irresistibile di un governo che ha dalla sua anche il controllo delle coscienze! Quale controllo è maggiore di quello esercitato dai sacerdoti, dai profeti, dai capi religiosi? 

Apoc 13:11 Poi vidi un'altra bestia, che saliva dalla terra, e aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone….

 

Se i due (potere politico + potere religioso) parlano lo stesso linguaggio, e se questo linguaggio è lo stesso che usava Gesù (nella forma esteriore), altruistico e volto al bene, come fai a riconoscere la falsità in questo livello di apparente verità? Se un uomo politico per esempio si presenta come quello che arriva per togliere le ingiustizie, eliminare le tasse, come partito dell’amore dove tutti si vogliono bene, e sa presentarsi bene, le brave persone non hanno motivo per dubitarne. Credono all’apparenza, sulla base delle emozioni piacevoli che vengono suscitate ad arte appositamente per ricevere consensi. Una volta che certe affermazioni vengono ripetute e ripetute (lo abbiamo visto a proposito del convincimento pubblicitario per vendere prodotti) diventano come un’abitudine. Questa abitudine a sentire le stesse notizie esposte in modo rassicurante ha due scopi: 1) essendo la notizia ripetuta, allora la ripetizione diventa come qualcosa di già conosciuto; il “già conosciuto” non attiva nessuna funzione di difesa, nessun allarme o nessuna critica. Il “già conosciuto” dà tranquillità, apparente sicurezza e funziona per la nostra mente come un “va tutto bene”.  E’ evidente che in questo stato d’animo non si formerà più nessuna critica. 2) La notizia ripetuta (esempio “Pierino è cattivo perché è di quel partito cattivo;  io sono buono perché sono del partito della bontà”) crea uno spessore inconscio dentro di noi e diviene verità. Sembra incredibile ma su questo meccanismo si fonda tutto il consumismo. Se ti ripeto in continuazione che una tale marca di frigoriferi è buona, tu quando vai a comprarne uno sceglierai quello che ti è più “familiare”, quello che dentro di te è più presente, che tu senti come “quello buono” semplicemente perché io te l’ho detto prima un centinaio di volte.

E allora, di fronte a tutto questo, ripetiamo la domanda: se oggi tramite le manipolazioni delle comunicazioni,  il linguaggio è così facilmente alterabile, come fai a discernere la falsità in questo livello di apparente verità?

 

Il rischio più grosso è la eccessiva sicurezza in se stessi invece che in Dio.

 

Geremia 17:5 - Così dice l'Eterno: «Maledetto l'uomo che confida nell'uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dall'Eterno!”

 

Chi è troppo sicuro di sé pecca di superbia, non si rende conto di essere la preda designata di Satana e spesso si permette di “correggere” persino l’Eterno: Sento spesso persone anche colte ed intelligenti farmi questo ragionamento: “Dio è amore, dunque ama e perdona tutto e tutti. La Bibbia non serve, chi ha detto che è giusta? Ce ne sono tanti di libri sacri! Lui non condannerebbe nessuno. Le altre religioni sono tutte uguali, Dio è uguale per tutti, basta credere in una qualsiasi. Dio è il bene non potrà mai giudicare; il giudizio non esiste, se non nelle coscienze di chi ha paura di Dio stesso”  Se leggete senza preconcetti vi renderete conto che dietro questo modo di ragionare c’è anche molta logica, ma poca conoscenza delle Scritture e nessuna fede in Dio. Se infatti parlassimo dello stesso Dio di Abramo Isacco e Giacobbe, allora riconosceremmo tutti che la Bibbia è il fondamento, il messaggio di salvezza, la comunicazione di base che da Dio arriva a noi, per aprirci ad un concetto di verità ben diverso da quello mondano o scientifico.

 

Se accettiamo questo abbiamo risolto quasi tutto. Infatti, sapendo che Dio è un Essere vero (cosa che la filosofia religiosa moderna cerca di negare cercando di appiattire Dio-Persona ed inserire il dio-concetto), sapendo che ha sempre amato l’uomo e si è sempre rivelato a Lui, sappiamo anche che nessuno meglio di Lui (essendo Lui stesso “Via Verità e Vita”) potrà discernere la verità dalla falsità. Ora se facciamo tutto secondo le regole che Lui stesso ci ha consigliato (ravvedimento, conversione, battesimo, nuova nascita) sappiamo anche che la Sua stessa presenza spirituale (in linea con la Bibbia) può essere nella nostra coscienza e potrà guidarci nel discernimento; discernimento che vale bene la pena di ripetere, non è un talento generico ma, nel caso della spiritualità cristiana, è un dono specifico da chiedere e comprovare nella Chiesa di Dio.

 

Non credo di esagerare se in certi casi si arriva a riconoscere la verità dalla falsità intorno a tutto ciò che si vede e si sente in maniera diretta, quasi “a pelle”, immediatamente, senza sapere come. Non è magia, è comunione spirituale con la Verità che in Cristo ha vissuto e che in Spirito è dentro chi l’ha voluto accogliere, nell’umiltà del proprio “io” e nella fiducia della Sua parola eterna.

 

Senti quel politico che parla? Qualcosa nella pancia sale nella testa e ti dice “NO!”. Senti un discorso di mille parole? Al di là delle chiacchiere senti come la percezione di conferma o di condanna, e quella percezione non è una voce, ma la riconosci come qualcosa di Dio, per questo ti fidi.

E’ questo il progressivo e meraviglioso cammino del seme della vita eterna nel nostro cuore cristiano ottenuto per la fede in Cristo e l’istruzione dello Spirito di Dio:

Salmi 51:6 - Ma tu desideri che la verità risieda nell'intimo: insegnami dunque la sapienza nel segreto del cuore.

Ovviamente tutti possiamo sbagliare, è per questo che quanto si crede di aver sentito come “vero” da parte del Signore deve poi essere confrontato ed in linea con la Bibbia e dentro la Chiesa di Dio (ovvero tutti i credenti del mondo nel Signore as prescindere dalle denominazioni). Se   questi tre “testimoni” (coscienza, Bibbia, "Chiesa" di Dio) sono concordi proseguiamo con fiducia affinché il Signore ci doni il discernimento degli spiriti.

 

(continua)

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