SPERIMENTARE GLI IDEALI E’ POSSIBILE? COME SOLLEVARSI DAL QUOTIDIANO PER CONOSCERLI VERAMENTE  - parte 1 - esempio dei girini nel recipiente  - di Renzo Ronca - 23-6-19

 

 

Noi viviamo e pensiamo in un piccolo recipiente di vetro appoggiato su una collina tra mare e cielo. Sarebbe alla nostra portata espandere i pensieri nell’oceano o sollevarli nell’universo, eppure il nostro sguardo è sempre verso il fondo di questo piccolo recipiente. Un fondo ormai scurito dalla fanghiglia, dove rispecchiamo solo il peggio di noi stessi, agitandoci tutti contro tutti per mancanza d’acqua e d’ossigeno. Eppure non siamo nati per brulicare come girini dentro quel contenitore; è per questo proveremo a ragionare su come uscire da certe piccolezze che ci imprigionano.

 

1) COSA C’E’ DENTRO AL RECIPIENTE DI VETRO? Rimaniamo nell’esempio del piccolo recipiente: quelle persone che si agitano nel suo fondo che coscienza di sé possono avere? Se la propria identità si potesse misurare, avrebbero di se stesse una consapevolezza che al massimo raggiungerebbe 10, 15 millimetri. Cioè avrebbero poca coscienza di sé.

Il loro mondo, dove poter usare il pensiero e l’intelligenza per trovare le risposte esistenziali della vita, sarebbe solo il fondo del recipiente, cioè un mondo estremamente piccolo, di un volume di qualche centimetro.

Per loro è diventato “normale” quel poco spazio, è tutto il loro mondo ed ogni piccola cosa (piccola per chi sta fuori) sembra loro gigantesca. Ma la normalità cambia al cambiare della nostra consapevolezza: più vediamo lontano dall’alto e più quello che ora ci sembra importante si ridimensionerà diventando relativo.

Da dentro al contenitore di vetro non possiamo vedere l’oceano e il cielo perché, l’ansia lo stress l’angoscia il parossismo della vita in cui siamo immersi sono diventati una melma scura che non fa filtrare niente di quello che c’è aldilà del vetro.  Questo significa che se parliamo ad esempio di “amore” o di “libertà, rimanendo all’interno del recipiente, potremo vedere solo un amore e una libertà molto piccoli, che non escono, che non si sollevano, che non attingono ad una sorgente esterna; e dunque non potremo rischiarare quel pantaniccio. Libertà, in questo caso ristretto, sarà allora solamente la misura di quanto spazio un girino può ottenere rispetto agli altri che gli nuotano intorno. Magari potrà trovare un metodo più efficace per essere più prepotente, per dare più spallate, per nuotare più in fretta degli altri per ossigenarsi ogni tanto in superficie… ma sarà comunque una nevrotica piccola libertà che sempre ripiomba nella melma.

Tutti noi probabilmente viviamo in fondo a quel recipiente di vetro: infatti nella fanghiglia di questo presente attuale c’è tutto quello che l’uomo ha “conquistato” fino ad oggi: cinica competitività estrema e violenta, governi malsani uno più corrotto dell’altro senza seri progetti sociali; mafia; sesso libero di tutti i generi; perversione fisica psicologica e spirituale… Ho detto “perversione” si, perché l’evoluzione, non potendo salire in alto, si ripiega e “per-verte[1] così il senso della crescita, ritornando su se stessa. Questo c’è nel contenitore di vetro cioè nel nostro presente: la contemplazione della nostra miseria che non sa più come arricchirsi.[2] Possiamo rivestire questa miseria con parole altisonanti, ma nella realtà le parole risonanti che usiamo, sono sempre limitate in un contesto molto “basso”.

Un ideale di qualsiasi genere infatti, come può illuminare il cuore di un uomo se prima non attinge acqua pulita, se non esplora luoghi immensi, se non sperimenta qualcosa che è più grande?

Un ideale di perfezione ed efficienza ubbidienza alle leggi ad esempio, se viene realizzato in un luogo ristretto perverso (pensiamo ai casi estremi di crudele “efficienza” nazista) cosa può produrre se non una super-efficienza perversa? Quegli ufficiali addetti allo sterminio infatti, nel loro ideale di efficienza senza luce, che potevano produrre? Producevano modi sempre più “perfetti” per sterminare altri uomini. Erano dei girini perfettamente coordinati nell’ubbidienza di un despota-ideale, che agivano in maniera perfetta per distruggere altri girini. In quel modo, nel loro assurdo ideale, credevano che sarebbero vissuti meglio. Non era sbagliata la ricerca di un ideale per migliorare, era sbagliata la linea-guida che elaborava l’ideale nella perversione. Dove può condurre un uomo da solo quando guida altri uomini? Alla distruzione prima degli altri e poi di se stesso. Nessun uomo (che già di per se è  un insieme di sacro e profano) può guidare nella pratica altri uomini in una linea ideale pulita e perfetta.

Così avviene per ogni tipo di ideale quando viene inserito in un  pantano. Sono convinto (è solo una opinione personale ovviamente) che qualsiasi ideale, partorito dalla mente dell’uomo (anche ideali più nobili come libertà uguaglianza fraternità ecc.) alla fine, se l’uomo resta quello che è, si deteriora miseramente; perché nell’uomo è comunque presente un “agente distruttivo” che lo conduce alla morte. Morte di tutto, sia fisica che morale.

 

E’ possibile uscire da questo tragico destino? Stando così le cose, se non intervengono fattori esterni, no. Se la nostra natura è vivere in un recipiente di vetro, non potremo mai uscirne. In quel contenitore tutti ci corrompiamo e moriamo. E’ una specie di legge che può spaventarci ma alla quale tutti siamo sottoposti. L’uomo da solo non ce la può fare. Può pensare ad un ideale nobile, ma nel momento che poi lo ingloba in se stesso ecco che anche l’ideale nobile si infetta, prende il virus distruttivo e piano piano muore.

Allora non c’è soluzione? La soluzione c’è.

(continua)

 


 

[1]

Pervertire: “Dal latino pervertire, composto da PER particella esprimente durata dell’azione o compimento, ovvero senso peggiorativo come in Perdere, Perire, ecc. e VERTERE (part. pass. Versus) volgere, rivolgere, rovesciare. Volgere di bene in male, Guastar l’ordine, Mettere sossopra, Far divenire malvagio” [Dizion. Etimologico on line]

 

[2]

Arricchimento in qs caso significherebbe nuotare e vivere in acqua limpida, purificandosi dalla corruzione mentale e politica sociale e pseudo-religiosa.

 

 

 

 

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