Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

“ESPANSIONE SPIRITUALE LIVELLO 2" cap.2

 Dono profetico oggi

Renzo Ronca - 19-12-10

 

[Van Rijn: "Il profeta Geremia" particolare]

 

 

 

(segue)

 

Certamente la Bibbia è un libro profetico e chi vi fa riferimento attinge per forza di cose alle profezie in essa contenute. In questo senso molti predicatori, dottori, pastori, si avvicinano molto al dono profetico, in quanto parlano del rapimento, del giudizio, dell’anticristo ecc. Quando parlano dell’apocalisse di Giovanni ad esempio, devono per forza spiegare simboli, sogni, avvenimenti passati e futuri. Tuttavia predicazione, dottorato e pastorato (sacerdozio), non sono la stessa cosa del dono profetico, che come vedremo, continua ancora oggi. Infatti se potessimo vedere il cammino del popolo di Dio[1] noteremmo una sorprendente continuità del dono profetico. Dio si è sempre scelto delle persone che ha guidato in modo particolare, da Mosè che è il prototipo del profeta, fino a Giovanni Battista. Sono queste persone che hanno vissuto in continua comunione con lo Spirito Santo, ubbidienti, perfettamente inserite nel contesto biblico, animate da grande dedizione, amore verso Dio e verso il loro prossimo. Sono quegli uomini di Dio in prima linea, che riferiscono cose a volte impopolari pur di rimettere nella giusta relazione il popolo col suo Dio, attirandosi critiche e persecuzioni.

Poi dalla resurrezione di Gesù, che tanto ha profetizzato sugli ultimi tempi, viene sparso lo Spirito Santo coi suoi doni per il bene di tutta la Chiesa[2]. Tra questi doni vi era appunto quello della  profezia, che l’apostolo Paolo invita a cercare come il più importante, dopo quello dell’amore.

 

1 Cor 14:1 Desiderate ardentemente l'amore, non tralasciando però di ricercare i doni spirituali, principalmente il dono di profezia.

 

L’apostolo in questo capitolo parla del dono profetico in relazione a quello delle lingue che evidentemente, allora come oggi, molti amavano esibire inutilmente. A Paolo sta a cuore l’edificazione della Chiesa, come stava a cuore a Gesù. Il vero profeta si dedica a questa edificazione nel nome del Signore.

 

3 Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione. 4 Chi parla in altra lingua edifica se stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa. 5 Vorrei che tutti parlaste in altre lingue, ma molto più che profetaste; chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue, a meno che egli interpreti, perché la chiesa ne riceva edificazione.

 

Il profeta dunque “esorta, consola, riprende, edifica”. Egli non si rivolge ai pagani ma a i credenti:

22 Quindi le lingue servono di segno non per i credenti, ma per i non credenti; la profezia, invece, serve di segno non per i non credenti, ma per i credenti

 

Molto importante è anche la “gestione” umana di questo dono; non certo nel contenuto che viene solo da Dio, quanto nella forma e nel momento in cui esprimerlo:

 

29 Anche i profeti parlino in due o tre e gli altri giudichino; 30 se una rivelazione è data a uno di quelli che stanno seduti, il precedente taccia. 31 Infatti tutti potete profetare a uno a uno, perché tutti imparino e tutti siano incoraggiati. 32 Gli spiriti dei profeti sono sottoposti ai profeti, 33 perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace.

 

 

Ci si potrebbe chiedere: a che serve il profetismo oggi se tutti gli avvenimenti della storia dell’uomo sono stati già profetizzati e scritti sulla Bibbia?

 

1) Prima di tutto che serva è accertato, perché la sua attività è volontà di Del Padre del Figlio e dello Spirito Santo e ciò che fa Dio è sempre per amore nostro e concorre al nostro bene. Questa effusione su tutti i credenti[3] rientra nel piano salvifico dell’Eterno; è stata preannunciata già in Gioele e si è realizzata dopo la pentecoste e si realizza ogni volta che lo Spirito si effonde su un credente:

"Avverrà negli ultimi giorni", dice Dio, "che io spanderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. (Atti 2:17 in cui si riprende Gioele 2:28)

2) L’attività profetica non è cambiata dal VT al NT, ma segue una continuità perfetta. Dio ha confortato e corretto il Suo popolo tramite i Suoi profeti. Oggi quello stesso Spirito profetico si è diffuso, sparso, si è dilatato, ed agisce in tante chiese. Se ha parlato ad Israele del primo arrivo del Messia, parla adesso a tutti del rapimento della Chiesa e del Suo ritorno. Il popolo di Dio all’inizio era una piccola nazione, oggi siamo milioni sparsi per il mondo. All’inizio erano sufficienti alcuni profeti per Giuda ed Israele, oggi con lo Spirito Santo la voce di Dio, suscitando profeti nelle chiese cristiane, può raggiungere contemporaneamente tutti i credenti del mondo. Non vi sarà allora una profezia nuova, estranea alla Bibbia, ma vi sarà una voce di Dio adattata alle singole realtà locali. Le chiese oggi più che mai hanno bisogno della voce profetica perché oggi più che mai, le chiese sono divise ed avviate alla deriva spirituale per “mancanza di cibo”. Il cibo di cui mancano non è la lettura quotidiana della Bibbia (anche gli ebrei leggevano la Bibbia ma non riconobbero il Cristo), quanto invece lo Spirito unitario di vita che anima quella lettura. Infatti se non si legge la Bibbia in funzione della maturazione dei tempi, questa diventa un libro morto. La maturazione dei tempi si comprende un poco alla volta, proprio con l’aiuto dello Spirito di profezia che albergava in Gesù e che Gesù ci ha donato.

3) Se i credenti cristiani sono cresciuti in tutto il mondo, la loro frammentazione denominazionale, contraria alla volontà di Dio, li ha indeboliti come pezzi di un esercito sparso nel deserto che non comunica più; per questo l’attività satanica è cresciuta, si è infiltrata e si manifesta sempre più come “verità”, usando addirittura il nome del Signore.

4) Si fanno strada “nuove verità” di predicazione cristiana da parte di falsi profeti, che condurranno migliaia di anime alla rovina. Questi falsi profeti, corrotti dal personalismo, dalla politica, dal successo, e persino dagli spiriti satanici (anche potenti ed in grado di operare miracoli) che si fanno passare per spiriti di Dio, non sempre vengono riconosciuti ed allontanati da predicatori pastori e ministri delle chiese. Anzi, in mancanza del “discernimento degli spiriti” che è parte del profetismo, lo spirito dell’inganno investe pure chi in buona fede vorrebbe confutare le apostasie sulla base di studi biblici letterali, amplificando il loro sacro zelo, e rendendoli dei fanatici giudici che condannano tutti. Rientrano in queste “nuove verità” tutte le infiltrazioni filosofiche affascinanti della “New age” che, dietro un apparente accettazione di Dio, in realtà accetta ogni dio, il divino in genere, rendendo il “Dio-Essere-vivente” della Bibbia, un semplice concetto di bene contrapposto al male.

5) I cristiani convertiti, diventati “popolo di Dio”, non sono diversi dagli Israeliti di cui abbiamo studiato la storia. Dimenticano regolarmente il loro Dio. Chi ricorderà loro la strada percorsa in vista di quella ancora da percorrere? Chi correggerà i conduttori che se ne vanno per strade sbagliate? Perché le grandi chiese non parlano mai dell’attesa più importante che alimenta la fede del credente, cioè del ritorno di Gesù?

Oggi più che mai c’è bisogno di veri profeti di Dio, perché mai si è verificata e si verificherà tanta apostasia!

 

(continua)
 

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[1] Intendo in senso ampio, non solo Israele, ma tutti gli uomini di qualsiasi razza, che nel corso delle epoche hanno creduto in Dio e riconosciuto Gesù come il Messia.

[2] Anche qui, con il termine “Chiesa”, non tengo conto delle dottrine, ma mi riferisco a tutti quelli nel mondo che credono in Dio, in Cristo Gesù e sono riuniti e guidati dallo stesso Spirito Santo che ha ispirato la Bibbia.

[3] Quando si parla di “tutti i credenti”, non si intende un dono automatico su chiunque, ma sui credenti che vivono in un certo modo, appartati nello Spirito, preparati ed allenati da Dio a ricevere la Sua Parola. Potenzialmente si tratta di un dono per tutti, così come tutti i carismi dello Spirito sono per tutti, ma nella Chiesa vengono sparsi dallo Spirito stesso a chi uno a chi un altro per il bene comune. “1 Cor 12:7 Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l'utilità comune. 8 A uno infatti è data, per mezzo dello Spirito, parola di sapienza; a un altro, secondo il medesimo Spirito, parola di conoscenza; 9 a un altro fede, dal medesimo Spirito; a un altro doni di guarigioni, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro potere di compiere potenti operazioni; a un altro profezia; a un altro discernimento degli spiriti; 10 a un altro diversità di lingue; a un altro l'interpretazione delle lingue. 11 Or tutte queste cose le opera quell'unico e medesimo Spirito, che distribuisce i suoi doni a ciascuno in particolare come vuole.”

 

 

 

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