PILATO GLI CHIESE:
“CHE COSA E’ VERITA’?” E DETTO QUESTO USCI’ DI NUOVO VERSO I GIUDEI […]
(Giovanni 18:38)
dal 5° INCONTRO a
Vetralla- 6 luglio 2002
[…] E Dio conosce bene il nostro stato e ci cerca
per riallacciare il legame di conoscenza e d’amore perduti. Fin dalla Genesi ricordate cosa dice? “Dove
sei?” Un Dio che ci avvolge nel Suo amore e noi siano trovati nel momento
in cui vogliamo essere trovati, quando arrendendoci diciamo si mio Signore, si,
eccomi, sono qui. Nell’Eden abbiamo perso l’unità, si è insinuato il dubbio di
ciò che era Dio. Oggi viviamo la separazione, non abbiamo un concetto unitario,
ma egoistico, ovvero tante verità.
Guardate lo schema nella lavagnetta… In questo
cerchio c’è l’uomo nella sua totalità quando non conosce ancora Dio… Dentro
vediamo una serie di piccoli rettangolini che rappresentano concezioni diverse,
consapevolezze, proprie verità. Ognuna di queste verità fluttua
nel mare del nostro inconscio in maniera casuale… Abbiamo la nostra concezione
sull’amore, sulla politica, l’onestà, il lavoro, il successo, la famiglia, la
religione… Questi dati arrivano dal mondo, dalle nostre esperienze e dalla
nostra intelligenza. L’insieme di tutto questo, che possiamo chiamare carattere
o maturità dispone le varie verità come su una scalinata… una scala di valori
appunto, determinata da quello che potremmo chiamare nostro “buonsenso”. Ma
anche se al primo posto mettiamo una cosa (ad es. la famiglia, la politica, il
successo o la stessa religione) ed in seguito le altre, tuttavia le singole
verità appaiono, nell’uomo che non ha conosciuto Dio, come slegate tra loro,
non orientate… ognuna indipendente dall’altra; e non sono rare le contraddizioni,
i conflitti, le crisi di valori…. E’ un tipo di coscienza orizzontale
circoscritta (non c’è l’amore verticale di Dio, ricordate quando ne parlammo?
“Mi ami tu?” –Verticale- “pasci i miei agnelli” –orizzontale-). L’uomo pensa a come porsi agli altri, i vari
modi per proporsi, ma quando incontra Dio è diverso.
Guardate che succede nello
schemino quando irrompe Gesù nel nostro cuore…. Tutte le nostre piccole
verità si orientano verso di Lui, unica Verità.
L’uomo per grazia esce dalla limitatezza del mondo;
tutte le concezioni vengono illuminate dal tocco di Dio e orientate in Lui.
Se restiamo ancorati alle nostre concezioni,
l’insoddisfazione è dietro l’angolo e il rischio che corriamo è
un’insoddisfazione sempre più crescente che può lasciare il posto al vuoto e
poi ancora, talvolta, all’annullamento di sé. E’ il principio del morire.
Il nascere è il divenire con Cristo. Come faccio a
sapere che è vero? La mia coscienza rinnovata mi attesta che ho di fronte la
verità. Una esperienza non un ragionamento. Altrimenti non la si
ascolta, non la si riconosce. Preferiamo lavarci le mani, come Pilato. Se
viviamo nel mondo le attrazioni sono diverse da quelle spirituali. Il primo
convincimento che viene dal Signore è il ravvedimento, anche se il mondo ci
convince del contrario. La Verità non è divisione. E’ invece una Persona che ti
cerca, ti raccoglie e riunisce; è una Persona che ti ama, ti protegge, ti
guida, ti prende per mano per iniziare il processo di vita nuova, fino all’eternità.
Occorre non fermarsi, andare avanti nella
riconciliazione qui sulla terra per poi ritrovarla nell’Eterno: in questa
Verità possiamo lasciarci andare, possiamo abbandonarci a Lui. La verità
dell’amore di Dio è più che un’azione, è un modo di essere, è carattere.
Gesù ha amato persone ricalcitranti, ostili,
bestemmiatori. L’amore non può fare a meno di esprimersi così: con dolcezza,
mitezza, ascolto attivo. L’amore vero è un carattere. La santificazione rientra
nella verità. Il cristiano è chiamato inevitabilmente ad essere vero, come
Gesù, a donarsi. Amare come Dio: l’essere dolci ovvero la manifestazione di
Gesù in noi stessi.