APOCALISSE 16:1-9  - LE ULTIME PIAGHE - PARTE 57 - di RR 20-3-20

 

 

 

(segue)

 

Il capitolo precedente dell’Apocalisse (cap.15) andrebbe letto unito a questo (cap.16), perché gli avvenimenti sono concatenati e in rapidissima successione.

 

BREVISSIMO CONSIGLIO PER L’APPROCCIO ALLE ULTIME PIAGHE

Non ci meravigli la somiglianza con le sette trombe; abbiamo imparato che il succedersi degli eventi è più facilmente comprensibile se immaginiamo l’evolversi dei fatti come visto da un movimento a spirale verso l’alto che, ad ogni cerchio, rivede approfondisce e mostra gli avvenimenti in prospettive diverse.[1]

Inoltre al salire di questa spirale di avvenimenti assistiamo anche ad un progressivo aggravarsi dei giudizi stessi: «I flagelli rappresentati dalle sette coppe hanno un carattere più radicale e completo: quelli rappresentati dai sette suggelli danneggiavano un quarto dei loro bersagli, quelli delle trombe un terzo, ma le piaghe di questo capitolo delle coppe procurano la rovina totale di tutto ciò che raggiungono» (B. Corsani).

Può essere utile come binario su cui inserire queste ultime piaghe, un parallelo anche con le piaghe bibliche al tempo di Mosè col Faraone.

 

 

IL TESTO

Ap 16:1 Allora udii dal tempio una gran voce che diceva ai sette angeli: «Andate e versate sulla terra le sette coppe dell'ira di Dio». 2 Il primo andò e versò la sua coppa sulla terra; e un'ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che avevano il marchio della bestia e che adoravano la sua immagine. 3 Poi il secondo angelo versò la sua coppa nel mare; esso divenne sangue simile a quello di un morto, e ogni essere vivente che si trovava nel mare morì. 4 Poi il terzo angelo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti; e le acque diventarono sangue. 5 Udii l'angelo delle acque che diceva: «Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo, per aver così giudicato. 6 Essi infatti hanno versato il sangue dei santi e dei profeti, e tu hai dato loro sangue da bere; è quello che meritano». 7 E udii dall'altare una voce che diceva: «Sì, o Signore, Dio onnipotente, veritieri e giusti sono i tuoi giudizi». 8 Poi il quarto angelo versò la sua coppa sul sole e al sole fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. 9 E gli uomini furono bruciati dal gran calore; e bestemmiarono il nome di Dio che ha il potere su questi flagelli, e non si ravvidero per dargli gloria. 10 Poi il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia. Il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore, 11 e bestemmiarono il Dio del cielo a causa dei loro dolori e delle loro ulcere, ma non si ravvidero dalle loro opere. 12 Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e le sue acque si prosciugarono perché fosse preparata la via ai re che vengono dall'Oriente. 13 E vidi uscire dalla bocca del dragone, da quella della bestia e da quella del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane. 14 Essi sono spiriti di demòni capaci di compiere dei miracoli. Essi vanno dai re di tutta la terra per radunarli per la battaglia del gran giorno del Dio onnipotente. 15 (Ecco, io vengo come un ladro; beato chi veglia e custodisce le sue vesti perché non cammini nudo e non si veda la sua vergogna). 16 E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Harmaghedon. 17 Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell'aria; e dal tempio uscì una gran voce proveniente dal trono, che diceva: «È fatto». 18 E ci furono lampi, voci, tuoni e un terremoto così forte che da quando gli uomini sono sulla terra non se n'è avuto uno altrettanto disastroso. 19 La grande città si divise in tre parti, e le città delle nazioni crollarono e Dio si ricordò di Babilonia la grande per darle la coppa del vino della sua ira ardente. 20 Ogni isola scomparve e i monti non furono più trovati. 21 E cadde dal cielo sugli uomini una grandine enorme, con chicchi del peso di circa un talento; gli uomini bestemmiarono Dio a causa della grandine; perché era un terribile flagello.

 

SPIEGAZIONE

Ap 16:1 Allora udii dal tempio una gran voce….

Si tratta quasi certamente della voce di Dio.

 

Ap 16:1 … che diceva ai sette angeli: «Andate e versate sulla terra le sette coppe dell'ira di Dio». 2 Il primo andò e versò la sua coppa sulla terra; e un'ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che avevano il marchio della bestia e che adoravano la sua immagine.

Ormai non c’è più tempo per alcuna mediazione: all’ordine di Dio gli angeli partono e compiono la loro missione. Si è arrivati al giusto momento della giustizia divina. Tutti gli uomini che avevano seguito il governo dell’Anticristo vengono colpiti da questa ulcera maligna e dolorosa. Qualunque cosa rappresenti, sia essa letterale o simbolica colpisce tutti quelli che avevano accolto gli insegnamenti di Satana invece che quelli di Dio.

 

Ap 16:3 Poi il secondo angelo versò la sua coppa nel mare; esso divenne sangue simile a quello di un morto, e ogni essere vivente che si trovava nel mare morì.

«Il secondo giudizio viene ad aggravare la situazione precedente ed ha tutte le caratteristiche di un disastro ecologico. […] Anche qui siamo di fronte a qualcosa che coglie la scienza umana alla sprovvista» (Negri).

Non si può escludere che questo avvelenamento possa essere la conseguenza di un giudizio che già incontrammo nella seconda tromba, ma qui invece di un terzo del mare riguarda tutto il mare.   Riporto quanto dicemmo già: «Ap 8:8 … e una massa simile a una grande montagna ardente fu gettata nel mare. Un terzo del mare diventò sangue, 9 un terzo delle creature viventi che erano nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto. Che cosa nella pratica sia questa massa incandescente non lo sappiamo; le ipotesi più verosimili riguardano un meteorite che cade nel mare o le conseguenze di una devastazione vulcanica.» Vedi LE PRIME QUATTRO TROMBE  Ap. 8:6-13 - PARTE 39

 

Possiamo anche ricordare le piaghe in Egitto:  Esodo 7:17 Così dice il SIGNORE: Da questo saprai che io sono il SIGNORE; ecco, io percoterò col bastone che ho in mano le acque che sono nel Fiume, ed esse saranno cambiate in sangue. 18 I pesci che sono nel Fiume moriranno, il Fiume sarà inquinato e gli Egiziani non potranno più bere l'acqua del Fiume"».19 Il SIGNORE disse a Mosè: «Di' ad Aaronne: "Prendi il tuo bastone e stendi la tua mano sulle acque dell'Egitto, sui loro fiumi, sui loro canali, sui loro stagni e sopra ogni raccolta d'acqua"; essi diventeranno sangue. Vi sarà sangue in tutto il paese d'Egitto, perfino nei recipienti di legno e nei recipienti di pietra». 20 Mosè e Aaronne fecero come il SIGNORE aveva ordinato. Ed egli alzò il bastone e percosse le acque che erano nel Fiume sotto gli occhi del faraone e sotto gli occhi dei suoi servitori; e tutte le acque che erano nel Fiume furono cambiate in sangue.

La differenza terribile, come abbiamo detto, è che qui Ap 16:3 … ogni essere vivente che si trovava nel mare morì.

 

Ap 16:4 Poi il terzo angelo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti; e le acque diventarono sangue. 5 Udii l'angelo delle acque che diceva: «Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo, per aver così giudicato. 6 Essi infatti hanno versato il sangue dei santi e dei profeti, e tu hai dato loro sangue da bere; è quello che meritano». 7 E udii dall'altare una voce che diceva: «Sì, o Signore, Dio onnipotente, veritieri e giusti sono i tuoi giudizi».

Anche qui potrebbe essere un aggravamento della situazione già presentata con la terza tromba: « Ap 8:10 … suonò la tromba e dal cielo cadde una grande stella, ardente come una torcia, che piombò su un terzo dei fiumi e sulle sorgenti delle acque. 11 Il nome della stella è Assenzio; e un terzo delle acque diventò assenzio. Molti uomini morirono a causa di quelle acque, perché erano diventate amare. Si tratta probabilmente di un altro corpo celeste, forse un grande frammento di cometa che si incendierà cadendo, questa volta, sulla terra. Questo fenomeno causerà l’avvelenamento di un terzo dei fiumi e sulle sorgenti delle acque, che purtroppo porterà la morte di molte persone.» Vedi LE PRIME QUATTRO TROMBE  Ap. 8:6-13 - PARTE 39

 

Ap 16:8 Poi il quarto angelo versò la sua coppa sul sole e al sole fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. 9 E gli uomini furono bruciati dal gran calore; e bestemmiarono il nome di Dio che ha il potere su questi flagelli, e non si ravvidero per dargli gloria.

L’aumento delle temperature è qualcosa che sta già avvenendo.  Che il solo già oggi abbia una “vigilanza speciale” per possibili comportamenti anomali pare sia abbastanza acquisito dall’invio di diverse sonde. Purtroppo nessuno sa niente di preciso tanto meno io. Oltre alle notizie palesemente false arrivano a volte in internet riferimenti che potrebbero essere anche possibili. Naturalmente non sappiamo se siano veri oppure no, ma qualcuno di questi possiamo anche tenerlo in memoria dandogli il beneficio del dubbio e vedere se poi avrà delle conferme scientifiche più ufficiali. Uno di questi accenna a due sonde nei pressi del sole che hanno tracciato uno schema da cui si evince che ci sia una grande massa che si starebbe avvicinando. Sembra che non tutti i corpi celesti siano riconoscibili dai telescopi perché non mandano la luce tradizionale, tuttavia si possono scorgere dai movimenti gravitazionali che generano attorno a loro. In qs caso si tratterebbe di una massa più grande di quella della terra per cui tracciabile. Se ciò fosse vero sarebbe ipotizzabile, da questa massa celeste che transiterebbe nel ns sistema solare, lo staccarsi di qualche grosso frammento in grado di sconvolgere il ns pianeta. Ma ripeto sono dei filmati in internet che pur tirando in ballo la NASA, non sappiamo se siano veri oppure no. Nel dubbio non li indichiamo. Vedremo più avanti se le autorità vi daranno credito.

 

Ciò che colpisce in questi versetti di piaghe “estreme” è il comportamento degli uomini: Ap16:9 E gli uomini furono bruciati dal gran calore; e bestemmiarono il nome di Dio che ha il potere su questi flagelli, e non si ravvidero per dargli gloria. Da questa durezza che non vuole migliorare si comprende perché poco prima è stato detto: 5 Udii l'angelo delle acque che diceva: «Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo, per aver così giudicato. Ap16:6 Essi infatti hanno versato il sangue dei santi e dei profeti, e tu hai dato loro sangue da bere; è quello che meritano». 7 E udii dall'altare una voce che diceva: «Sì, o Signore, Dio onnipotente, veritieri e giusti sono i tuoi giudizi». Dio sa quando non c’è più nessuno da salvare e la sua giustizia, dopo millenni di pazienza, è perfetta e giusta in base a ciò che l’uomo merita.

 

(continua)

 

 


 

 

 

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