MANIFESTAZIONI SPIRITUALI DIVINE E REALTA' SATANICHE – parte 2 - di Renzo Ronca – 24-8-18

 

 

 

 

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Seppure molto rari, esistono dei casi di visioni/rivelazioni soprannaturali agli uomini.

Rivelazioni, visioni, apparizioni, percezioni sia degli angeli di Dio e sia degli spiriti maligni. Per molti non è possibile questo e tutto ciò che è visione o apparizione pensano che venga dal diavolo. Io, seppure con la necessaria cautela e vigilanza, non sarei così sicuro: so di credenti che, rapiti in spirito, hanno avuto la grazia di contemplare persino il Risorto. Nella ipotesi, non sempre credibile, che alcuni di questi avvenimenti siano veri, e che riguardino le visioni divine e quelle demoniache, ci potremmo chiedere: perché ad alcuni sarebbe dato vedere in modo così reale? Quale potrebbe essere il motivo, da parte del Signore, di permettere visioni di angeli o demoni? E’ una domanda difficile e noi, limitate creature, possiamo solo osare qualche timida ipotesi:

 

1) Il far conoscere all’uomo  la differenza tra il bene e il male penso sia stato sempre presente nel progetto di Dio fin dalla creazione (Gen. 2:9). Ma alla conoscenza profonda si doveva arrivare per gradi, in una serena crescente maturità, nel rispetto di Dio e delle Sue leggi, non prendendo scorciatoie. Sappiamo come è finita la scorciatoia offerta all’uomo da parte del serpente. Tuttavia se ha fallito l’uomo, non ha fallito Dio, Il Quale, riservandosi un rimanente tra il Suo popolo riscattato, continua ancora oggi a prepararlo per l’eternità promessa.

 

2) Lo scopo di Dio era crescere una creatura a “Sua immagine” (Gen 1:27),

dunque libera di amare.

Ma la libertà di amare o meno presuppone una scelta.

Il male dunque, ovvero l’assenza di Dio in tutte le forme, ovvero l'alternativa all'amore di Dio, doveva in qualche modo “essere presentato ” concretamente all’uomo che Dio ha voluto libero, affinché l’uomo mostrasse nei fatti la sua libera volontà di amare/credere in Dio oppure no.

Uno può credere in un altro per amore o per altri motivi come ad es. per logica, convincimento, convenienza, ecc. Se ad esempio crediamo ai nostri genitori per amore filiale (dove in qs sentimento è presente il rispetto, la fiducia, l’obbedienza sicura che nel genitore risieda la giustizia ed il bene) allora rimaniamo fedeli al genitore in cui crediamo, a prescindere dal ragionamento dalla logica e dalla convenienza. Crediamo che una cosa sia buona e giusta solo perché così ci ha detto; senza speculazioni filosofiche, domande o dubbi.

Così forse desiderava essere amato Dio dall’uomo: con un amore semplice e puro al di là della motivazione calcolata dalla mente. Dio ha creato l’uomo solo per amore; avrebbe desiderato l’amore da parte dell’uomo verso di Lui in modo simile. L’unico modo per “provare” l’uomo era metterlo di fronte alla scelta.

Sappiamo che l’uomo, credendo al serpente, perse il potere che aveva sulla terra, divenne sottoposto al serpente stesso che acquistò potere su di lui e, perdendo la vita eterna, conobbe la morte. Il “periodo della grazia” che va dalla prima venuta di Gesù Cristo alla sua seconda venuta, ci permette di essere salvati dalla morte, è vero, ma solo se scegliamo di credere in Cristo. L’attività dell’ingannatore dunque, cioè del male, può “servire” ancora oggi come una prova per tutti noi.

 

3) Tutto il popolo di Dio infatti vive questi ultimi tempi come in continue lotte per mantenere la fede, cercando di separarsi il più possibile dalla mondanità e resistendo alle persecuzioni più o meno evidenti. In questa volontaria consacrazione è possibile che Dio stesso decida di aprire ad alcune anime la contemplazione di cose celesti.

 

4) Non ci dobbiamo meravigliare allora di certe manifestazioni spirituali («Dopo questo, avverrà che io spargerò il mio Spirito su ogni persona: i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni” Gioele 2:28)  il senso sta nella conoscenza della verità che ci viene rivelata sempre più chiaramente dallo Spirito di Dio in vari modi; e questo per consolidare la nostra libertà di scelta: “conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8:32). Non si tratta solo della conoscenza della verità dei fatti storici di Gesù accettati razionalmente, ma di una conoscenza veritiera all’interno dei fatti stessi, quasi vissuti per esperienza. Chi vive per il Signore, fa esperienza delle cose del Signore ed è per questo che può conoscere la Sua perfetta volontà di bene (Rom 12:1-2).  E non si tratta di una libertà acquisita solo perché “con la fede siamo slegati dalla condanna del peccato”, quasi come un teorema matematico, bensì di una libertà di uscire dal peccato con motivazione acquisita, come di chi ha visto la morte o la dannazione realmente vicina, ed ha potuto constatare di essere stato strappato da essa come a brandelli.

Certe rivelazioni sulle realtà celesti, sublimi come la luce di Dio o crude come il morso della bestia, hanno senso allora perché ci mostrano la verità per esperienza e non più per deduzione. Lo Spirito di Verità (Giov 16:13), ci mostra la verità “nuda e cruda” sia del bene che del male. Veniamo così preparati sempre più anche a scenari futuri inimmaginabili eppure previsti dalla Parola del Signore: “Allora vedrete nuovamente la differenza che c'è fra il giusto e l'empio, fra colui che serve DIO e colui che non lo serve»” (Mal 3:18). Lo Spirito di Dio ci prepara sempre più a conoscere la vera differenza tra ciò che è di Dio e ciò che non lo è.

Ed in tutto questo, il Signore ci trasforma sempre più a Sua somiglianza; «Siate santi, perché io sono santo» (1 Pt 1:16); “E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito” (2Corinzi 3:18).

In questa preparazione da parte della Guida della Chiesa, cioè lo Spirito Santo, non solo apprendiamo ma ci accostiamo veramente a quelle realtà spirituali che presto, come un vestito nuovo, ci rivestiranno:

"Sappiamo infatti che se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d'uomo, eterna, nei cieli. 2 Perciò in questa tenda gemiamo, desiderando intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste, 3 se pure saremo trovati vestiti e non nudi. 4 Poiché noi che siamo in questa tenda gemiamo, oppressi; e perciò desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita. 5 Or colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha dato la caparra dello Spirito" (2Corinzi 5:1-5)

 

E se, per così dire, la sposa-Chiesa sta facendo "la prova dell'abito" è segno che l'arrivo dello Sposo-Gesù è molto vicino. Marana tha!

 

 

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