Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

“COME SAPPIAMO SE ABBIAMO IN NOI LO SPIRITO SANTO?”

-di Renzo Ronca (13-12-10) – 31-10-17

  

 

 

DOMANDA:  "...Il discorso centrale è lo Spirito Santo che ci guida in tutto... ma dobbiamo interrogarci  se abbiamo in noi lo Spirito Santo o no. Come facciamo per saperlo?"

 

RISPOSTA: Nel corso degli anni abbiamo ricevuto parecchie domande in questo senso, anche da parte credenti di chiese pentecostali. L’argomento è sempre “caldo” e ben lontano dall’essere risolto in modo semplice. Le chiese cristiane -tanto per cambiare- anche su questo tema sono in profondo disaccordo; basta girare un poco per i forum o leggere  studi specifici per rendercene conto.  Qualche approfondimento scritto lo abbiamo già tentato anche noi (1), ma vorrei provare ora a semplificare, con l’aiuto di Dio, senza troppe disquisizioni.

 

Non confondiamo il battesimo coi i doni.

 

Il primo punto da tenere presente penso sia l’attuale confusione tra il battesimo propriamente detto, con il ricevimento e la manifestazione di una particolare effusione dello Spirito Santo stesso

 

Il battesimo propriamente detto, che abbiamo ricevuto quando credemmo nel nome di Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo (2), ci ha portati  ad essere parte della famiglia di Dio, della Chiesa di Gesù Cristo. Quindi tutti i battezzati, cioè i “salvati”, hanno lo Spirito Santo, come hanno Cristo. Non esistono due battesimi nello stesso Dio, per cui l’eventuale domanda: “hai ricevuto il battesimo dello Spirito Santo?” è –secondo me- una espressione errata che genera solo confusione. (3)

 

La manifestazione o riempimento dello Spirito Santo o effusione si ha quando al Signore sembra opportuno “potenziare”, per così dire, lo Spirito Santo (già ricevuto) con doni o carismi o manifestazioni o segni potenti esteriori, per il bene della Chiesa a lode e gloria di Dio.

 

C’è una prova sicura di avere questo “battesimo nello Spirito” o effusione?

 

Alcune chiese hanno cercato di classificare ed ordinare questi doni ed hanno individuato nel “dono delle lingue” la “prova sicura” che una persona abbia ricevuto questa effusione dello Spirito Santo. Non sono d’accordo su questa rigida “matematica spirituale”, anche perché i tempi sono molto cambiati e l’attività dell’ingannatore, in vista del ritorno di Gesù, si è fatta più forte e raffinata. Satana infatti può copiare abbastanza facilmente questo dono delle lingue (ed anche molti altri) e manifestarlo in chiese dove non sempre è presente chi abbia il dono dell’interpretazione delle lingue stesse:  “Se c'è chi parla in altra lingua, siano due o tre al massimo a farlo, e l'uno dopo l'altro, e qualcuno interpreti. Se non vi è chi interpreti, tacciano nell'assemblea e parlino a se stessi e a Dio.” (1Corinzi 14:27-28)

  

Come faccio a spere se ho o no qualcuno di questi speciali doni?

 

a) Mettendosi in condizione di usarli. Se uno sta fermo non può sapere nulla delle sue capacità; si accorge di essere forte quando solleva un certo peso, si accorge di avere coraggio quando vince la paura e non scappa davanti al pericolo… Certi doni vengono dati e si scoprono quando servono. Una chiesa esposta a molte prove o che sta “in prima linea” nei combattimenti contro il satanismo ad esempio, è facile che sia “corredata” dal Signore di una certa ricchezza di doni utili per poter vincere le attività sataniche. In molte chiese si fanno delle preghiere “nello Spirito” per chiedere a Dio guarigioni interiori, liberazioni dal maligno, discernimento in decisioni importanti ecc. Ebbene è partecipando a questo tipo di preghiere, solitamente in gruppetti di pochissime persone, che si scopre di avere o meno questa “marcia in più” che può rivelare o illuminare la preghiera stessa.

 

b) Attraverso l’attento discernimento di anziani o responsabili della Chiesa. Ma qui entriamo in un capitolo a parte perché questa eventuale approvazione, se da un lato può individuare gli errori più grossolani, dall’altro per essere sicuramente affidabile, presuppone chiese dalla fede pura non contaminata. Ora a quanto mi consta, purtroppo, nelle chiese attuali il discernimento tra sacro e profano non è che sia così sicuro. Il fenomeno delle chiese che apostatano è dei nostri tempi ed aumenterà sempre più:  “Lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni”.., (1Timoteo 4:1)

 

c) In linea di massima non credo sia bene andare a dare tanta importanza ai nostri doni, perché questo ci sospingerebbe ad un certo possibile esibizionismo. Sapere che Dio ci darà quello di cui abbiamo bisogno “al momento”, credo sia sufficiente. I carismi suscitano un grande fascino soprattutto nei giovani o in quelli battezzati da poco, ma nella maturità capiamo che non sono gli “effetti speciali” a fare il cristiano. Affidarsi a Dio, consacrarsi a Lui e lasciare che Lui ci chiami a servirLo è tutto; saprà Lui come fare quando servirà un particolare dono e ce lo darà senza che noi ci preoccupiamo più del necessario.

 

In conclusione allora, con o senza doni, come faccio a sapere se ho lo Spirito Santo?

 

Il modo più importante per riconoscere se abbiamo o no in noi lo Spirito di Dio, oltre che la coerenza con la Scrittura e al riscontro dei fratelli, è la conferma di Dio, cioè l’attestazione dello Spirito Santo stesso, che ce lo riprova in vari modi, anche visibili, siano essi diretti o indiretti. Tale attestazione non ha regole precise, perché si serve anche di consapevolezze individuali sotto svariate forme; tuttavia esiste, ed è piuttosto chiara per chi la riceve. Questa consapevolezza di essere in linea con lo Spirito di Dio può essere a volte talmente forte in una persona da superare ogni cosa, persino la paura di perdere la stessa vita terrena.  “22 Ed ecco che ora, legato dallo Spirito, vado a Gerusalemme, senza sapere le cose che là mi accadranno. 23 So soltanto che lo Spirito Santo in ogni città mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni. 24 Ma non faccio nessun conto della mia vita, come se mi fosse preziosa, pur di condurre a termine la mia corsa e il servizio affidatomi dal Signore Gesù, cioè di testimoniare del vangelo della grazia di Dio”  (Atti 20:22-24). Va da sé che il rischio dell'esaltazione personale è molto alto. Molti "esaltati" possono sentirsi ripieni di Dio confondendo l'attestazione di Dio con le emozioni personali o gli  inganni spiritistici. E' anche per questo che l'attestazione di Gesù nel battesimo fu confermata dalla voce del Padre, dalla presenza visibile dello Spirito Santo e dalla testimonianza di Giovanni Battista. Come allora Giovanni Battista, esiste per noi una Chiesa pura, un rimanente che non si cura delle polemiche dottrinali, che avendo ricevuto il dono del "discernimento degli spiriti", prepara i credenti al nuovo avvento di Gesù Cristo, ed è in grado di riconoscere chi è in Dio da chi non lo è pienamente. Quando tutti questi testimoni sono concordi nella nostra coscienza inserita nella Chiesa del Signore Gesù, allora avremo la certezza di fede. Ho usato le parole "certezza di fede" e non solo "certezza" perché è bene ricordare che la base del nostro cammino non è la ricerca delle prove, la constatazione umana, ma una certezza interiore, serena, senza clamore sulla giustizia e l'accoglimento di Dio, secondo come è scritto: "Il giusto vivrà per fede" (Gal. 3:11; Rom. 1:17; Ebr. 10:38; Abac. 2;4)

 

 

 

 

NOTE

(1)  ad esempio i seguenti ns dossier:

-ARMONIA DELLO SPIRITO SANTO 

-LO SPIRITO SANTO - APPROFONDIMENTI SINTETICI 

-RISVEGLIAMO I MOVIMENTI DI RISVEGLIO CRISTIANO - NECESSITA' DI UNA "POTATURA" DELLE CHIESE IN VISTA DEL RAPIMENTO 

 

(2) Generalmente questo battesimo fatto da adulti per immersione viene chiamato anche “nuova nascita”, perché in effetti esprime la nostra nuova vita che si si presenta in Cristo; ma i termini che si usano possono fare inciampare e non dovrebbero mai essere troppo fissi come un dogma. Ho assistito spesso a battesimi fatti in questo modo ma che  di “nuova nascita” non hanno avuto niente, né prima né dopo. Quindi non è l’atto in sé che ci fa dire di essere “nati di nuovo”, ma la consapevolezza e il comportamento che viene dopo. Un occhio attento vedrà facilmente se quella persona è davvero “una nuova creatura” oppure no.

 

(3) Anche la differenziazione tra “battesimo DELLO Spirito” e “battesimo NELLO Spirito”, pure se ha una certa correttezza, esprime a mio parere la differenza in modo troppo debole, e nel linguaggio comune tra “dello” e “nello” è facile confondersi. Personalmente ritengo che il termine “effusione” (anche se usato prevalentemente dai cattolici carismatici) sia più indovinato; anche perché può capitare di trovarci di fronte a più “effusioni” dello Spirito Santo nel corso del nostro cammino.

 

 

 

 

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