TOLLERANZA ED USO DEL CERVELLO - Parte 2 - di Renzo Ronca - 15-5-17

 

 

 

 

(segue) Se vogliamo usare il ns cervello dobbiamo usare un metro diverso da quello che ci forniscono i mass-media.  ....

Facile a dirsi ma difficilissimo a realizzarsi. In Italia per esempio, paese in cui tutti parliamo molto e non siamo mai d’accordo su niente, non ci accorgiamo che questo nostro “parlare libero” viene relegato in un “recinto mediatico” come quelle trasmissioni televisive veramente sciocche in cui tutti strillano “liberamente” affrontando temi di moda, generalmente di grande impatto emozionale, ma sostanzialmente inutili. Questo “sfogo di massa” è realizzato in molti di questi spazi o “recinti mediatici” abilmente diversificati (di fatto hanno la stessa matrice), in dibattiti politici, gossip, fatti quotidiani, cronaca nera, talk show, ecc. La conseguenza è che noi crediamo di pensare liberamente, ma in realtà il nostro cervello viene spalmato in una serie di vaschette e narcotizzato da una fiumana di notizie inutili; e poi, non sapendo più il cervello come gestirle, non è più in grado di fare delle priorità per arrivare a delle considerazioni personali, quelle davvero utili che porterebbero alle scelte consapevoli.

L’individualità (quella positiva che ci servirebbe come spinta per pensare in modo originale ed elaborare in modo intelligente i fatti), viene scaricata in questi “recinti mediatici”, o trasmissioni "trash" (spazzatura), così non siamo più in grado di pensare autonomamente. Veniamo per così dire ammassati e recintati psicologicamente, così pensiamo e ci comportiamo tutti allo stesso modo. Ecco allora che di fronte ad una decisione forse importante come un REFERENDUM (non sempre l’uso dei referendum è buono; spesso tende a neutralizzare la vera essenza dei problemi), noi che parliamo tanto dicendo “io.. io.. io…” non faremo altro che andare a votare (o non andarci), tutti insieme, come “a blocchi”, come animali inquadrati e sospinti o rallentati, e dire una “verità confezionata” così come ci viene imposto. Ed ecco appunto che, per tornare all’esempio dei profughi, se ci fosse un referendum su questo, diremmo Si o NO ai profughi senza capire che non è questo il vero problema. I profughi non sono “SI” o “NO”, allo stesso modo in cui il divorzio, l’aborto, il matrimonio gay, l'utero in affitto, la “libera” droga, la “libera” morte ecc. non sono mai risolvibili con un si o con un no.

Ma allora come usare il cervello?

Secondo me l’uso del cervello non può prescindere da una elaborazione nella nostra coscienza morale. Ragione e coscienza morale dovrebbero essere un binomio indivisibile. La coscienza morale fornisce i valori di base su cui poi la ragione edifica il comportamento sociale.

Ma se prima usare il solo cervello era difficile, qui usare anche la coscienza assieme al cervello diventa un vero problema. Sull’uso o meno della coscienza morale infatti si sta giocando il primo "giudizio sommerso" nel mondo. Non ce ne rendiamo conto ma ci stiamo giocando il nostro futuro: è in atto una prima specie di divisione, di separazione  tra tutti gli uomini; e la maggior parte purtroppo sembra seguire la strada della follia.

Si potrà fare qualcosa? Proviamo a vedere dal nostro punto di vista di credenti cristiani. ...

(continua)

 

 

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