Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

TROVARE LE MOTIVAZIONI PER COMBATTERE

dalle afflizioni alla speranza - riflessione su Romani 5:3

Impariamo a combattere Satana 6

Renzo Ronca – 23-8-10

 

 

  [imm da dillinger.it]

 

 

 

 Un esercito può essere disciplinato ed ubbidiente, ma come accade a quei soldati che lo fanno per professione, potrebbe non avere motivazioni. Un soldato stanco, senza un ideale per cui combattere, nei momenti difficili è inaffidabile.

Ecco allora che nella maturità di fede, il Signore ci spiega perché è necessario lottare; Egli ce lo spiega "cambiandoci di ruolo": non più servitori, ma amici;[1] infattiè per la più alta forma di amore e d’amicizia che Lui ha combattuto e vinto per noi, fino al sacrificio della vita Sua.

Anche se non comprendiamo subito appieno la grandezza del Suo dono, Egli ci eleva da servitori ad amici e ci spiega perché è necessario combattere e perché non si deve morire: Egli ha previsto infatti un futuro meraviglioso per noi e vale la pena lottare per ottenerlo.

Per approfondire proviamo a leggere con molta attenzione, lentamente, questo passo tentando di comprendere lo svolgimento del pensiero:

Romani 5:3 E non soltanto questo, ma ci vantiamo anche nelle afflizioni, sapendo che l'afflizione produce perseveranza, 4 la perseveranza esperienza e l'esperienza speranza. 5 Or la speranza non confonde, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.

Vantarsi nelle afflizioni” è possibile solo una consapevolezza dovuta ad una serie di considerazioni profonde, che l’apostolo Paolo ci rivela con la Sapienza dello Spirito di Dio:

-Le afflizioni, i momenti di prova o di sofferenza ci colpiscono;

-Noi resistiamo e combattiamo ad oltranza per non cadere, con le preghiere e con tutte le forze di cui disponiamo;

-Questo stato di fermezza e costanza nel mantenere i nostri propositi, che rimane nonostante il rinnovarsi delle afflizioni, ci rende più forti e produce la perseveranza nella fede nonostante le difficoltà;

- La nostra “fede provata” arriva a Dio come una offerta a Lui gradita, che a noi ritorna sotto forma di “giustizia”;

-E’ nell’essere resi giusti, giustificati per fede, che Gesù si rivela al nostro cuore; questa rivelazione produce in noi la “esperienza del Risorto”;

-Questa dinamicità tra attività di fede offerta a Dio e ritorno a noi della grazia, inizia il processo di "rinnovamento" e  "trasformazione" che si completerà al ritorno di Gesù;

-Questo desiderio insopprimibile dell’anima di essere trasformata, di trovarsi nella “casa celeste”, di contemplare la gloria di Dio, produce in noi un anelito di forte elevazione che, assieme all’umiltà e all’obbedienza, si tramuta in un sentimento profondo e dolce chiamato: speranza;

-Questo tipo di speranza cristiana di chi ama il Signore non si può scambiare con le speranze che esistono nel mondo, perché è un sentimento che appena entra nel cuore (essendo nel cuore già sparso lo Spirito di Dio), questo la riconosce come grazia, come acquisizione benedetta; e dunque l’assorbe e se ne nutre; crescendo ogni volta un pochino di più;

-E’ proprio con questa speranza allora, consapevoli dell’esperienza, dell’amore e della trasformazione in atto giorno per giorno dal Signore, per opera dello Spirito di Dio, che noi possiamo vivere e superare ogni difficoltà.

(continua)

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[1] Giovanni 15:13 Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici. 14 Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. 15 Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.

 

 

 

 

 

 

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