"Alzatosi poi dalla preghiera, venne dai suoi discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza, e disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate per non entrare in tentazione»." (Luca 22:45-46)

C’è uno stato di deperimento particolare quando il corpo manca di cibo per lungo tempo: “inedia”, languore, spegnimento lento dell’attività fisica. La stessa cosa può accadere in certi tipi di tentazioni spirituali che portano tristezza (attacchi delle forze del male), che sfiniscono le nostre speranze e la nostra voglia di vivere. Gesù conosceva queste prove difficili e più volte dice ai suoi discepoli di alzarsi (= sollevarsi, riprendere forza) per pregare. La preghiera è il cibo per l’anima. Più gli attacchi di tristezza sono forti e più la preghiera deve essere forte, resistente. È il nostro unico appiglio quando il cielo si fa buio e rischiamo di perdere ogni riferimento. Coraggio, nella preghiera ritroveremo le motivazioni per proseguire e passerà la notte.

R.R.

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