“Ma andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d'Israele” (Matteo 10:6)

Se interpretiamo la frase pensando ad Israele non in modo letterale, ma come “popolo di Dio” (e dunque anche noi credenti ne facciamo parte, per i meriti di Cristo), allora è più facile pensare in modo più ampio e capire chi sono le “pecore perdute”. Sono persone che potenzialmente il Signore riconosce già come “Suo” gregge ma che per qualche motivo si sono disperse. Penso ad internet per esempio: quante brave persone vagano alla ricerca di Dio e si perdono!  Girano girano e ascoltano tutto e tutti senza trovare quello che veramente cercano. Non solo in internet, ma in ogni campo ci sono anime così, magari ferite o inselvatichite dalla solitudine e dalla errata convinzione di non essere amate… Ecco noi cristiani abbiamo implicitamente da Gesù questo mandato: riportare a casa queste anime sensibili e spesso ferite che sono sperdute. Portarle a casa non significa dentro ad una chiesa per imbottirle di dottrine e di dogmi. Significa fornire loro delle indicazioni utili perché nella confusione del mondo possano affinare l’udito e riconoscere la voce del Signore tra mille altre. Il Signore poteva chiamarle direttamente ma ha scelto di servire gli uomini con altri uomini già salvati. Apriamoci allora alla cura di queste persone,  in modo fraterno, come fece Gesù.

R.R.

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