Ma quando entrarono non trovarono il corpo del Signore Gesù. Tutte impaurite, chinarono il viso a terra; ma quelli dissero loro: «Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordate come egli vi parlò quand'era ancora in Galilea (Luca 24:3-6)

C’è nel nostro modo di considerare il Signore un errore di fondo che è l’eccessiva umanizzazione, come a imprigionare Gesù nei nostri limiti carnali. Infatti invece di innalzarci verso di Lui, ragioniamo secondo la nostra umanità limitata. La divinità del Cristo si è manifestata nella resurrezione, e con la resurrezione Gesù attira tutti a Sé in alto; la resurrezione è la nostra porta aperta nel cielo. Se noi ci rivolgiamo a Dio mantenendo la nostra mentalità carnale troveremo solo tombe vuote; ed anche la nostra persona resterà vuota. Un tempio senza la presenza del Risorto. Ciò che aspettiamo invece è la nostra resurrezione, il nostro rapimento al cielo. Quando arriverà la primavera e la Pasqua – ed arriva ogni volta che spezziamo il pane - non andiamo tristi a commemorare la Sua morte, ma osserviamo in alto perché presto manderà i Suoi angeli ad elevarci.

R.R.

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