Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

IL SIGNORE PUO' RIVELARSI DAVVERO - Testimonianza vera di una persona che ha incontrato Gesù

DA “EV.OG.– LIVELLO 3” - parte 9 - di Renzo Ronca -   3-7-14-h.16,30 - (Livello 1 su 5)

 

 

 

(segue)

 

Nel mio essere niente, anche io ebbi questa grazia molti anni fa. Lo accennerò per far capire ai lettori che il Signore può raggiungere davvero gli uomini per salvarli.

 

L’INCONTRO COL SIGNORE CHE CAMBIO’ LA MIA VITA – Circa 37 anni fa, dopo più di un anno di conflitti esistenziali devastanti, io “gridai al Signore” (che non conoscevo ancora) dicendo che non volevo più continuare a vivere in quel modo e Gli chiesi di essere portato via dalla terra, verso di Lui, se esisteva veramente. Glielo chiesi ripetutamente giorno e notte con pianti, disperazione e strazio della mia vita che misi anche a rischio. Dopo un tempo che mi sembrò infinito, quando il mio dolore era diventato patologia con una grave depressione, il Signore una notte mi comparve e mi toccò su una spalla “dentro”, provocando in me una sensazione indescrivibile che fu come morire… Poi mi toccò ancora “dentro” al cuore; non so come abbia fatto ma fu così, mi toccò proprio “dentro” il cuore, nell’intimo del mio essere e fu il doppio di prima: come morire soffocare e rivivere insieme. Pensavo fosse quella la mia fine. Una potenza ed una intensità indescrivibili. Poi il Signore mi disse: “Vedi, se io continuassi, ora non potresti sopportarlo. Aspettami tornerò… “

E’ impossibile per me adesso spiegare cosa successe di preciso dentro di me. Io ho la consapevolezza che accadde qualcosa di estremamente vitale che mi salvò dalla morte. Ci fu come uno “scatto di un interruttore” e da quel giorno io mi porto appresso una “consapevolezza di Dio”. Mi porto appresso una conoscenza per esperienza, una “nuova nascita” nel senso spiritualmente più letterale del termine.

Come accadde non lo so ma ricordo perfettamente che in quegli istanti di eternità non c’erano confini di sapienza e che tutte le mie domande umane aveva trovato il loro riempimento. Io vivevo per quella “presenza comunicante vita” in un fluire perfetto. La comunicazione in quel momento tra me e il Signore era ben oltre le parole, era molto di più. Ero totalmente assorbito nel Signore eppure totalmente io. Una comunione che mi faceva essere quasi una unità con Lui, troppo difficile da spiegare.

Quando poi andò via ed io rimasi da solo piansi a lungo come per la perdita del paradiso. Ma il Signore ormai aveva risvegliato in me la Vita, la speranza, la fede, la consapevolezza della Sua creazione, il senso dell’eternità.  

Io Gli ho creduto e Gli credo;  so che da quel momento ero salvato per grazia, so che il mio peccato era stato tolto.  So questo per fede e per coscienza, perché quando mi rivolgo a Lui in preghiera trovo pace e verità di me e tutto ritrova il suo senso. Ho la certezza che Lui tornerà secondo la Sua promessa e vivo solo per quel ritorno.

 

Ma non fui lasciato solo. Fui sospinto a leggere la Bibbia e più leggevo e più mi veniva voglia di leggere perché mi sembrava “viva”. Era come se il Signore fosse presente in un altro modo, più “soft” potremmo dire, più “permeante” senza sconvolgimento.  Era lo Spirito Santo, che all’inizio mi mise paura quando mi “apriva” le frasi del Vangelo, e quasi mi “rispondeva” quando lo “interrogavo” [le parole che uso non sono adatte per spiegare le comunicazioni interiori della preghiera spirituale tra anima e Dio]  ma poi  imparai presto a riconoscerLo. Nel suo dolce sospingermi ad approfondire gli insegnamenti che mi faceva tornare in mente durante le giornate, c’era come una consolazione che mi rassicurava, seppure molte volte mi correggeva. Da allora non mi è mai mancata la presenza dello Spirito di Dio, che con una pazienza infinita ha saputo “riedificare la mia tenda caduta”. Sia lode a Dio.

 

L’incontro col Signore avviene sempre nei veri fedeli, ma a diversi livelli più o meno intensi, non necessariamente in modo così sconvolgente.

Per molte persone  la rivelazione del Signore è più graduale e meno traumatica, però vi è sempre per quelli che veramente sono “nati di nuovo” un momento decisivo. E’ un momento di verità inconfondibile, che l’anima aspetta e riconosce, non perché ci arriva con la ragione  ma perché lo sperimenta.

  

(continua)

 

 

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