IL VIAGGIO DELL’UOMO E DELLA CHIESA VERSO DIO - 13 parte

 

(Tratto da: IL VIAGGIO DELL'UOMO E DELLA CHIESA VERSO DIO nella relativita' delle nostre azioni limitate e dei nostri piccoli pensieri - SEME, RADICE DELL'UOMO: "IMPRINTING DI DIO"  - di Renzo Ronca - 3^ edizione genn. 2015 (PDF 900 Kb - pg 115  -   Riflessioni abbastanza approfondite sulla nostra crescita personale e di gruppo)

 

 

 

(segue)

Il compito delle chiese e' identico al compito di un qualsiasi cristiano: amare Dio più di ogni altra cosa, rispettare i Suoi comandamenti, aspettare il ritorno di Gesù, servire il prossimo, lasciarsi trasformare dallo Spirito di Dio evitando con cura ogni irrigidimento dottrinale.

      L’eccessivo consolidamento di una grande organizzazione ecclesiastica causa un indurimento della “pasta” dello Spirito che dovrebbe lievitare e plasmare le coscienze; e' uno sbilanciamento biblico perché inevitabilmente, alla fine, l'uomo finisce col ricavare sicurezza dalla sua chiesa come struttura, e non più dal suo rapporto personale con Cristo.

      In questi casi il timor di Dio, alimentato dall'ascolto della Parola nel silenzio, lascia il posto all'osservanza delle pratiche dottrinali, che assumono un ruolo centrale ed ingombrante. Il fluire libero dello Spirito si irrigidisce quando e' costretto a passare per strade obbligate che noi tracciamo; per esempio con dei dogmi che fissano, fermano, nel tempo la profondità dell'insegnamento del Cristo. Si arriva, come nel cattolicesimo, ad un punto in cui non c'e' più nulla da ascoltare, da capire: tutto e' già stato determinato classificato ed obbligato: la fede e' la sola ripetizione indiscussa di una serie di dogmi imposti. Non ci si meraviglia dunque se a questo modo la Scrittura perde di significato e di interesse. Si arriverà presto a dire, come già qualcuno fa, che tutto sommato la Scrittura non serve per poter capire e seguire Dio.

Si perde completamente di vista che non e' importante la nostra discussione "su" Dio, quanto invece la nostra salvezza finale; non e' importante tanto conoscere, quanto essere conosciuti; e per essere riconosciuti da Dio non ci vuole grande saccenza, ma solo umiltà,  fede ed ubbidienza.

       Saper equilibrare il rapporto personale e quello comunitario con Gesù, senza cadere nell’efficientismo e' dunque il nostro obiettivo.

       L'inganno più comune consiste in questo: considerare la propria chiesa di appartenenza come Dio stesso e seguirla ciecamente. Il credente si illude di seguire il Signore ma troppo spesso segue solo direttive di uomini mascherati di divino;[1] egli più o meno consapevolmente finisce per confidare nell'uomo.[2]

      Quello che “fa la chiesa” non e' la quantità di persone o il grado di perfezione e di efficienza raggiunto dalla comunità, ma la qualità della fede anche di un paio di persone,[3] che insieme, pregando, si rivolgono allo stesso Signore. Qui sarà presente lo stesso "corpo" di Cristo nella gloria della resurrezione, nella potenza dello Spirito Santo, così come in organismi più complessi.

      Ma la tentazione del potere,[4] di avere, di possedere, di gestire e' troppo grande, e l'uomo, appena si distacca un poco dal confidare SOLO in Dio, vi cade. Basti pensare alla politica, a come vi sono invischiate le più grosse chiese moderne! E il fatto delle "chiavi"? Qual'e' la chiesa che non si arroga il diritto di poter "legare e sciogliere" in terra come in cielo?

      Quando l'uomo, magari illuminato giustamente su un punto della Scrittura, non si limita ad esporre la lampada,[5] ma vuole accecare tutti, compie uno SBILANCIAMENTO INTERPRETATIVO. Lo stesso dicasi per le chiese.

 (continua)

 

 


[1] "Ipocriti, ben profetizzò di voi Isaia, quando disse: -questo popolo si accosta a me con la bocca e mi onora con le  labbra; ma il loro cuore è lontano da me. E invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono comandamenti di uomini-" Mt 15:7-9; Is. 29:13

[2] Ger 17:5- 7 :  Così dice l'Eterno: «Maledetto l'uomo che confida nell'uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dall'Eterno!  Egli sarà come un tamerisco nel deserto; quando viene il bene non lo vedrà. Dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra salata senza abitanti.  Benedetto l'uomo che confida nell'Eterno e la cui fiducia è l'Eterno!

[3] Mat 18:20 : Poiché dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro

[4] Matt 4:8 : Di nuovo il diavolo lo trasportò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria

[5] Matt 5:15 : Similmente, non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia luce a tutti coloro che sono in casa

 

 

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