Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

IL PERDONO DI DIO

di Renzo Ronca - 20-3-10

 

 

 

 

 

 

Il perdono non è qualcosa di scontato o che si possa ottenere automaticamente[1]; è una grazia[2], un atto sorprendente e meraviglioso che può essere concesso oppure no e di cui dobbiamo sempre essere riconoscenti. Vi sono casi in cui Dio non ha perdonato;[3] ed anche nel NT la bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonata.[4]

Togliamo dunque l’idea di ogni nostra pretesa, di ogni nostro “diritto” al perdono.

 

Il perdono non è fine a se stesso verso chiunque, ma leggendo le Scritture si vede che dà per scontato un atto di ravvedimento della persona da perdonare. Chi si ravvede è perdonato, chi persiste volontariamente nella sua via malvagia non lo è. Manasse, il figlio maggiore di Giuseppe, nonostante la sua ben nota malvagità che portò Israele ad apostatare, ebbe pace e morì di vecchiaia, a causa del suo ravvedimento e del sorprendente perdono di Dio. Joakim, figlio di Giosia, si comportò male in modo simile a Manasse, ma non si pentì e non fu perdonato da Dio; morì ucciso in modo disonorevole.

 

Dio è il Dio dell’universo e di tutte le creature che sono in esso. Egli è un Dio giusto con tutti e non fa favoritismi. L’eventuale colpa di un peccatore non può essere tolta modificando la legge (come sono soliti fare i politici di oggi per se stessi); tuttavia può essere “perdonata-spostata” dal colpevole ad un altro, se un altro la prende al posto suo; ma la condanna rimane comunque, e qualcuno deve scontare la pena.

 

Nel VT i peccati venivano trasferiti regolarmente tramite imposizione delle mani su un animale portato in sacrificio.  Una volta l’anno poi il Sommo sacerdote trasferiva i peccati di tutto il popolo su un capro (“capro espiatorio”) il quale veniva poi abbandonato nel deserto.

 

Noi cristiani sappiamo che Gesù è Colui che ha accettato di portare la pena ed essere sacrificato al posto nostro, proprio come gli animali dei sacrifici; l’agnello in questo caso.

Dobbiamo capire bene questo atto salvifico: Lui prende  su di Sé il tuo, il mio peccato; Lui paga al posto tuo, al posto mio. Ogni volta che io commetto peccato è Gesù che intercede per me. In un certo senso io Lo carico della mia colpa in continuazione ogni volta che pecco. Lui fa questo per amore, per mettermi in relazione di pace presso il Padre, per riallacciate con Lui i legami di pace e d’amore[5].

Questo suo “sacrificio” è la nostra salvezza; ma non ci deve far sentire orgogliosi e contenti di noi stessi, al contrario ci deve rendere molto più umili e riconoscenti: è come se Gesù portasse sempre la croce al posto nostro per toglierci i peccati e spesso noi nemmeno ce ne rendiamo conto e nemmeno lo ringraziamo! Lui fa così tanto per noi e noi invece di santificarci ci allontaniamo sempre.

 

Il perdono, oltre che al riallacciare i legami d’amore e di pace col Padre, implica da parte del perdonato anche una partecipazione attiva a perdonare a sua volta[6] e a portare i pesi degli altri[7], per amore, ad ubbidienza ed imitazione di Gesù nostro Maestro[8].

 

(fonti: Dizion. biblico GBU;  Dizion. di dottrine bibliche ADV; Dizion biblico Mc Kenzie)

 

 

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[1] Nelle radici ebraiche della parola è sottintesa l’idea di espiazione e sacrificio assieme a quella di perdono, sollevare, togliere. (GBU)

[2] Un dono, un atto straordinario, magnanimo, gratuito, voluto da Dio verso l’uomo, non meritato dalle sue  opere, ma concesso per sola volontà divina, per amore, per i meriti di Cristo. (RR)

[3] Deuter 19:11-13 e 16-21; 2 Re 24:4; Gerem 5:7; Lam 3:42

[4] Mat 12:31-32; Mar 3:28-39; Luca 12:10 – Più che un peccato si tratta di una bestemmia contro lo Sp Santo da parte di chi respinge sistematicamente a chiamata di Dio  (GBU)

[5] Romani 5:1 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore,

[6] Luca 6:32; Matt. 6:9-15; Coloss. 3:13; Matt 18:24-35

[7] Galati 6:2 - Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo.

[8] Luca 14:27 - E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.

 

 

 

 

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