SALE INSIPIDO - di F. M.  17-7-20

 

 

 

“Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà rendere salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.”  Matteo 5:13

 

 

Ci sono stati giorni, settimane, mesi e forse anni, in cui la vita mi è sembrata nient’altro che un peso. Tutto ciò che facevo non aveva senso per me e mi sembrava inutile. Continuavo a occuparmi di tutti i miei impegni per un innato senso del dovere. La sera arrivava il solo momento per me gradevole. Mi preparavo qualcosa di buono da mangiare, in genere molto calorico e poco salutare come dimostravano le mie forme, e guardavo la tv, con la prospettiva poi di andare a letto. Nel mangiare e nel dormire stava tutta la bellezza della vita. Erano gli unici momenti che avessero un sapore, il resto era insipido per me. Già nel momento che precedeva il sonno sentivo una punta di amarezza per il nuovo giorno che mi aspettava al mio risveglio.

Mi faceva rabbia pensare al modo in cui vivevo la mia vita al “minimo sindacale”, sentivo di essere una consumatrice punto e basta. Lavoravo solo per poter mangiare e dormire. Vedevo che il mio esistere non faceva la differenza per nessuno, nemmeno per me. Forse è per questo che ogni volta che ne avevo l’occasione, sull’onda del senso di colpa per la mia inutilità, mi mettevo a disposizione degli altri, arrivando perfino a farmi sfruttare. In realtà non aiutavo il prossimo perché lo ritenessi giusto, non mi chiedevo nemmeno se l’aiuto che mi si domandava fosse una cosa buona; lo facevo per zittire il mio senso di colpa e guadagnarmi in qualche modo quelle ore serali che erano il mio solo tesoro.

Nel corso degli anni mi è capitato di imbattermi nel famoso versetto sopra riportato, e ho sempre pensato che non avrebbe mai potuto riguardare me personalmente. La mia vita non aveva sapore, a parte quello materiale del cibo, figuriamoci se io avrei mai potuto dare sapore alla vita degli altri.

Qualche tempo fa, in chiesa, l’uomo che stava predicando disse che, quando lui legge la Bibbia, sostituisce i destinatari dei vari messaggi con il proprio nome, perché la Bibbia è una lettera scritta per ognuno di noi.

Ci provai anche io, e così quel versetto mi si ripresentò in forma diversa: “TU SEI IL SALE DELLA TERRA”. Ho letto diverse interpretazioni date a questa frase di Gesù. La vita del cristiano, con il suo esempio concreto, fa la differenza su questa terra perché può condurre altri alla fede. Ma ho pensato che, purtroppo, la mia scarsa motivazione e la mia pessima costanza non avrebbero fatto di me un esempio per nessuno. Quindi avrei dovuto sforzarmi di cambiare la mia natura, impegnarmi a vivere secondo gli altissimi valori cristiani, vivere senza dubbi, con gioia, fiducia e buona volontà in modo che gli altri, guardandomi, avrebbero potuto assaporare la bellezza della fede ed essere spinti a imitarmi. Ma più mi dicevo DEVO DEVO DEVO e più mi deprimevo e vedevo che era troppo difficile, anzi impossibile. Sono già sale insipido ormai? Non servo che ad essere gettata via e calpestata dagli uomini?

Un episodio apparentemente banale mi ha fatto vedere questo versetto sotto una nuova luce. Il figlio di un amico, di 8 anni, è stato in vacanza al mare a casa dei nonni. Gli ho chiesto se gli sarebbe piaciuto trasferirsi lì, trattandosi di una bellissima località, meta di molti turisti. Mi ha risposto con un'alzata di spalle, senza nemmeno guardarmi: “io ci vado perché voglio stare con i nonni”.  Quella bellissima terra, con i suoi tramonti rossi sul mare, non avrebbe avuto per quel bambino nessun sapore senza i suoi nonni. Loro sono per lui il sale di quella terra. L'amore che hanno per lui e che lui ha per loro rende speciale e dà senso a quel luogo.

E se fosse così anche per Dio? Se fossimo noi, Sue creature, a dare sapore e senso al Suo creato? Siamo già il sale della terra per Dio, non ci sta dicendo di diventarlo, lo siamo già, e non perché abbiamo il dovere di fare qualcosa di straordinario e guadagnarci il Paradiso, ma perché ci ama. Ha creato la terra per noi, e noi ne siamo il sale perché Lui ci ama. Se ne prende cura per amore nostro. È arrivato a farsi carne e morire per amore nostro.

Il grande inganno è sempre lo stesso e sta proprio nell'idea di poterci meritare il Paradiso, come un giusto salario per il nostro impegno, mentre invece è un dono d'amore. Siamo già il sale della terra, e perfino la luce del mondo afferma Gesù, perché Dio ci ama. Lo sguardo di Dio su di noi è amore, non è severa richiesta e intolleranza per l'errore. E se rischiamo di diventare insipidi è perché non vogliamo credere a quest'amore.

Quando io sento, non soltanto razionalmente ma proprio emotivamente, di essere amata da Dio, ecco, qualcosa in me si scioglie. Il mio sguardo si ammorbidisce, il respiro mi si allarga, i pensieri si addolciscono, il cuore mi si riempie di gratitudine e trabocca. Di conseguenza guardo al prossimo con lo stesso amore con cui mi sento guardata, l'amore si espande come fa il sale quando si scioglie, è una sensazione meravigliosa. Ed ecco come viaggia davvero la Parola di Dio. Non con le penitenze e i sacrifici, non con il doverismo e la religione, ma con l'amore. Grazie mio Dio.

 

 

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