IL SECONDO COMANDAMENTO – LA NUMERAZIONE DEI COMANDAMENTI – LA VERSIONE MNEMONICA CATTOLICA - da "AVVICINIAMOCI AI COMANDAMENTI BIBLICI IN MODO RAGIONATO" parte 14 - di Renzo Ronca – 24-2-19

 

Breve premessa che vale sempre: Quello che scrivo è solo  l’opinione personale di un semplice cristiano  non  inserito in alcuna denominazione. Non faccio proselitismo, evito fanatismi, non sono teologo, non è mia intenzione polemizzare e dare giudizi. Se ho urtato la suscettibilità di qualcuno me ne dispiace, non era la mia intenzione. Spero solo che qs pensieri possano stimolare in chi legge riflessioni edificanti (anche diverse dalle mie). E’ normale avere opinioni diverse anche tra cristiani ed è utile rifletterci sopra. L’importante alla fine è confidare nel Signore nostro Gesù, Il Quale, quando sarà il momento, ci spiegherà con chiarezza ogni cosa.

 

 (segue)

 

Secondo comandamento biblico:

Es 20:4 Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, 6 e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.

 

Se col primo comandamento (Non avere altri dèi oltre a me) veniva vietato il politeismo cioè il rendere culto a più dèi, col secondo comandamento viene vietata l’idolatria, cioè “l’adorazione tributata ad oggetti o immagini a cui si attribuiscano caratteri e poteri divini” (Devoto-Oli). Per questo motivo il secondo non può essere tolto considerandolo assorbito nel primo (come nella versione mnemonica cattolica), ma costituisce un comandamento a se stante, come vedremo meglio più avanti.

 

LA QUESTIONE DELLA NUMERAZIONE DEI COMANDAMENTI

Non voglio pensare che la cancellazione del secondo comandamento da parte della chiesa di maggioranza in Italia sia dovuta al desiderio di mantenere culti profani idolatrici; né penso che questa sia l’intenzione dei fedeli; voglio invece credere che ci siano state alcune inavvertenze da parte della classe dirigente troppo sicura di sé, come ad esempio:

a) Una confusione nella numerazione (che fanno risalire ad Agostino d’Ippona);

b) Una inventata formula mnemonica del decalogo per “semplificare” tutto, che ha “dimenticato” un comandamento per strada, quello dell’idolatria;

c) La tradizione, l’abitudine, che ripetendo il catechismo a memoria (quello “breve” ed inesatto)  ha poi fatto dimenticare agli osservanti i veri comandamenti biblici.

Sviluppiamo quanto abbiamo accennato.

 

I COMANDAMENTI SONO SEMPRE STATI DIECI

Che i comandamenti siano stati sempre dieci è fuori discussione, come il fatto che venissero direttamente da Dio: «Gli ebrei chiamano il decalogo "le dieci parlate", quindi erano 10 da sempre. Non solo, il numero 10 deriva anche dai 10 argomenti trattati nel decalogo il quale in prima istanza non è stato scritto da Mosè ma dalla stessa divinità -Es. 33:16- A riprova che erano 10 da sempre e che furono dati da Dio lo testimoniano anche Deuteronomio 4:13 “Egli vi annunciò il suo patto, che vi comandò di osservare, cioè i dieci comandamenti, e li scrisse su due tavole di pietra”, ed anche 10:4 “Il SIGNORE scrisse su quelle due tavole ciò che era stato scritto la prima volta, cioè i dieci comandamenti che il SIGNORE aveva pronunciato per voi sul monte, parlando dal fuoco, il giorno dell'assemblea. E il SIGNORE me le diede.”» (Sargentini)

Tutto questo e il fatto che Gesù non li cambiò, sembra che sia assodato da tutte le confessioni cristiane, cattolici compresi, ecco infatti cosa dice una enciclopedia cattolica (il grassetto è nostro): «I Dieci Comandamenti, o Decalogo, sono le clausole fondamentali dell'alleanza stipulata da YHWH con il popolo d'Israele al monte Sinai, e come tali sono riportati in Esodo 20,2-17 e in Deuteronomio 5,6-21. Essi sono stati ripresi da Gesù, che "ha manifestato la forza dello Spirito all'opera nella loro lettera” e che ne rivela il senso pieno. Con il suo agire e con la sua predicazione, Gesù ha attestato la perennità del Decalogo. Il Decalogo costituisce un'unità organica in cui ogni "parola" o "comandamento" rimanda a tutto l'insieme. Trasgredire un comandamento è infrangere tutta la Legge (cfr. Gc 2,10-11). Il Decalogo unifica la vita teologale e la vita sociale dell'uomo».[1]

 

Fin qui il commento è buono e non possiamo fare altro che essere pienamente d’accordo.

 

LA VARIAZIONE  NELLA NUMERAZIONE DEI DIECI COMANDAMENTI, ATTRIBUITA AD AGOSTINO D’IPPONA, NON GIUSTIFICA LA CANCELLAZIONE DI UN COMANDAMENTO

 

             Sempre la stessa enciclopedia cattolica scrive: «Sant'Agostino fissò una divisione che divenne tradizionale nella Chiesa Cattolica, e che è seguita anche dalle confessioni luterane. Agostino prese come base il testo del Deuteronomio, considerò la prescrizione sulle immagini come parte del primo comandamento, e separò la proibizione di desiderare la moglie del prossimo da quella di desiderare le sue cose.»

             Ecco, fermiamoci un momento e ragioniamo. Cominciamo col vedere il testo biblico di Deuteronomio in confronto al testo biblico di Esodo. Da come annunciato sembra che sia diverso, ma mettendolo a confronto ci accorgiamo che è sostanzialmente identico:

 

Esodo 20 (CEI)

1 Dio allora pronunciò tutte queste parole:

2 «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: 3 non avrai altri dèi di fronte a me. 4 Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, 6 ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.

7 Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.

8 Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: 9 sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; 10 ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. 11 Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.

12 Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.

13 Non uccidere.

14 Non commettere adulterio.

15 Non rubare.

16 Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.

17 Non desiderare la casa del tuo prossimo.

Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».

 

Deuteronomio 5 (CEI)

4 Il Signore vi ha parlato faccia a faccia sul monte dal fuoco, 5 mentre io stavo tra il Signore e voi, per riferirvi la parola del Signore, perché voi avevate paura di quel fuoco e non eravate saliti sul monte. Egli disse:

6 Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile. 7 Non avere altri dèi di fronte a me. 8 Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 9 Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, 10 ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti.

11 Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio perché il Signore non ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano.

12 Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato. 13 Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro, 14 ma il settimo giorno è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta entro le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te. 15 Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato.

16 Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà.

17 Non uccidere.

18 Non commettere adulterio.

19 Non rubare.

20 Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.

21 Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.

22 Queste parole pronunciò il Signore, parlando a tutta la vostra assemblea, sul monte, dal fuoco, dalla nube e dall'oscurità, con voce poderosa, e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra e me le diede.

 

Adesso senza accanirci sulla numerazione dei versetti (che l’uomo ha aggiunto dopo e che a Dio poco interessavano) vediamo che in entrambi i capitoli i contenuti del secondo comandamento sono sostanzialmente identici:

 

Esodo 20:4 Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, 6 ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.

Deuteronomio 5:8 Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 9 Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, 10 ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti.

 

Che significa questo? Ragionate: o con Agostino o senza Agostino, dividendo o non dividendo i numeretti in un modo o nell'altro, cosa cambia nei fatti? Nulla! Esiste sempre la proibizione dell’idolatria. O la metti prima o la metti dopo, la proibizione rimane.

             Quindi cosa possiamo dedurre? Ammesso (e non concesso) che sia stato utile modificare la numerazione biblica, non mi pare si sia parlato affatto di modificare i contenuti. Cambiare i numeri è un’operazione che ci viene a complicare la vita inutilmente; viene solo a favorire la confusione; infatti né gli Ebrei, né gli Ortodossi, né gli Evangelici –a parte i luterani-, l’hanno fatto; addirittura i Testimoni di Geova,[2] e persino i Mormoni[3]  rispettano la versione integrale originale.

Insomma se proprio uno non ne può fare a meno, provi ad accorpare più versetti nel primo e divida in due il decimo, ma a che pro? Alla fine, parafrasando una regola matematica “cambiando gli addendi il prodotto non dovrebbe cambiare”. Siccome invece il prodotto è cambiato, allora chi ama la verità deve essere onesto e andare fino in fondo. Il problema quindi non sta  a monte, ma sta a valle. Vediamolo:

 

INVENZIONE DELLA VERSIONE “FACILE”

Leggo sempre nella stessa enciclopedia cattolica alla voce “decalogo” (il grassetto è nostro): «La Chiesa[4] ha approntato una versione mnemonica semplificata del Decalogo allo scopo di facilitare la memorizzazione:

Io sono il Signore Dio tuo:

I - Non avrai altro Dio all'infuori di me.

II - Non nominare il nome di Dio invano.

III - Ricordati di santificare le feste.

IV - Onora il padre e la madre.

V - Non uccidere.

VI - Non commettere atti impuri.

VII - Non rubare.

VIII - Non dire falsa testimonianza.

IX - Non desiderare la donna d'altri.

X - Non desiderare la roba d'altri.»

 

Avete visto? Nella mia ignoranza a me non sembra una sintesi, in questo elenco a me sembra che ci sia stato uno stravolgimento di contenuti.  Se l'obiettivo infatti fosse stato quello di trovare un modo ancora più sintetico di quello proposto da Dio (I dieci comandamenti biblici sono già una sintesi di tutta la Thorà la Legge data da Dio) allora non sarebbe stato difficile agli studiosi cattolici presentarlo senza modificarlo; ecco un esempio non molto più lungo del precedente ma "meno peggio": 

 

1. Non avere altri dii nel mio cospetto.

2. Non ti fare scultura alcuna.

3. Non usare il nome dell’Eterno, ch’è l’Iddio tuo, in vano

4. Ricordati del giorno del riposo per santificarlo.

5. Onora tuo padre e tua madre

6. Non uccidere.

7. Non commettere adulterio.

8. Non rubare.

9. Non attestare il falso contro il tuo prossimo.

10. Non concupire la casa del tuo prossimo; non concupire la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo. [4 b]

 

    Ammettiamo pure di volerci complicare per forza la vita e modificare la numerazione, allora il secondo sintetico (non ti fare scultura alcuna)  doveva comunque restare come parte integrante del primo in questo modo: "Non avere altri dii nel mio cospetto.  Non ti fare scultura alcuna", ma così non è stato.  Il secondo comandamento  (o la seconda parte del primo se preferite) è sparito!!!  Evidentemente la versione mnemonica cattolica ha “facilitato” un po’ troppo la memorizzazione. Non so dire se la cosa sia voluta o sia solo l'effetto di una inavvertenza della gerarchia ecclesiastica, non spetta a me dirlo, lo stabilirà il Signore, tuttavia ogni credente dovrebbe saper riconoscere da solo le cose corrette bibliche da quelle che non lo sono, perché il Signore stesso ci ha donato lo Spirito di Verità, che è lo stesso Spirito che tiene unita tutta la Parola. Non dovremmo mai arrivare a questo punto di divisioni tra noi cristiani; se ci siamo arrivati significa che in qualcuno è subentrato o si è sovrapposto uno spirito diverso.

    Nel catechismo ai bambini cattolici non si spiegano gli argomenti in profondità (almeno era così quando lo facevo io nell'Azione Cattolica, magari adesso sarà tutto diverso) per cui quando imparavi i comandamenti a memoria imparavi questi “sintetizzati-modificati” e basta, non ti dicevano che c’erano gli altri comandamenti, quelli originali di Dio, e quindi non venivi mai a conoscenza del comandamento contro l’idolatria. Per questo, per molte brave persone cattoliche che si fidano di chi li guida, anche diventando adulte è diventato “normale” inginocchiarsi davanti ai santi (persone morte) e pregarli.

    Tra l'altro  pare che all’inizio nelle chiese cristiane apostoliche non esistessero le immagini: «La chiesa cristiana dei primi secoli non usava immagini. Queste entrarono nelle chiese per uso ornamentale alla fine del terzo secolo. Nel quinto secolo furono usate per istruire, e in seguito considerate come sacre. Vennero poi accettate dal Consiglio di Nicea nel 787 e da quello di Trento nel 1562 d.C.»[5]

 

    Purtroppo le abitudini, che poi diventano tradizioni e quindi legge, spesso ci portano fuori strada e si finisce per attribuire a Dio non più i comandamenti che lui stesso ci ha dato, ma quelli che gli uomini hanno modificato. Certo si dirà che non è vero ma a me è bastato cliccare in internet "dieci comandamenti" e sono uscite tante conferme: ad es. nel sito ufficiale di una parrocchia cattolica, sotto il titolo "I 10 comandamenti di Dio" viene esposta una grande immagine in cui, entro due tavole simili a quelle di pietra date a Mosè da Dio, vengono riportati non i comandamenti di Dio ma quelli mnemonici elaborati dalla Chiesa cattolica  [4 c]. Non hanno scritto "I 10 comandamenti secondo la Chiesa cattolica" ma "I 10 comandamenti di Dio". Ora con tutto il rispetto, non solo cambiare i comandamenti ma dare addirittura a Dio la responsabilità di tali cambiamenti, non lo trovo corretto né biblicamente né moralmente. Comunque, come ho detto all'inizio, queste sono solo mie povere opinioni, non intendo instaurare diatribe teologiche; ognuno segua ciò che ha in coscienza. Io, per non sbagliare, seguo ciò che trovo nella Bibbia e la mia coscienza me lo attesta.

       


(continua)

 

 

 

 

 


[1]

https://it.cathopedia.org/wiki/Decalogo

 

[2]

Sia per l'ebraismo che per la chiesa ortodossa, per le chiese evangeliche, escluse quelle luterane, che per i testimoni di Geova il divieto di fare immagini di Dio ed a prostrarsi di fronte ad esse od adorarle è separato dal primo comandamento costituendone il secondo (wikipedia)

 

[3]

 https://www.mormon.org/ita/comandamenti

 

[4]

Quando i cattolici scrivono la parola “Chiesa” intendono sempre se stessi, come non esistessero altre chiese. Essendoci nel mondo tantissime chiese cristiane non guasterebbe un minimo di modestia aggiungendo anche l’aggettivo “cattolica” come si fa in gran parte del mondo.  Che poi tutte quante le chiese cristiane nel mondo (compresa la cattolica)  possano essere parte della “Chiesa” fondata da Gesù è un altro discorso, tutto da dimostrare. Matteo 7:21 «Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?" 23 Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!"

 

[4 b]

Versione a cui fanno riferimento i Mormoni, già nominati nella nota precendente  https://www.mormon.org/ita/comandamenti

 

(4 c]

 

 

 - https://www.parrocchiasannicolatorelli.it/i-comandamenti.html

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[5]

“Differenze tra Evangelici e Cattolici“ "Risposte ai miei amici cattolici" - di Marco De Vivo - Ed. Centro Biblico, Giugliano (Na)-  Il quale prosegue così: “  [...] Il fatto che la Bibbia contenga non pochi, ma moltissimi passi che proibiscono le immagini, rende chiaro che questo è un soggetto di grande importanza per Dio. Chi vuole approfondire leggendo tutti i seguenti versetti si renderà conto da sé stesso quanto sia peccaminoso usare immagini: Salmo 115:4-9; Isaia 44:8-20: Geremia 10:3-16; Esodo 23:24; 32; 34:13; Levitico 19:4; 26:30; Numeri 33:52; Deuteronomio 5:8-9; 9:12-17; 16:21-22; 27:15; 2 Re 17:9-16; 2 Cronache 33:19,22; 34:3-4; Salmi 78:58; 97:7; 106:19-20; 135:15-18; Isaia 8:19; 10:10-11; 30:22; 31:6-7; 42:8-17; 45:20; 46:6-7; Ezechiele 16:17; 30:13; Daniele 3:1-18; Osea 11:2; 13:2-4: Michea 1:7; 5:12-13; Habacuc 2:18-20. […] http://apologeticapentecostale.blogspot.com/2012/03/differenze-tra-evangelici-e-cattolici.html

 

 

 

 

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