TERZO AGGIORNAMENTO (2018)– CAMMINO DI MEDITAZIONE PER L’ASCOLTO DELLO SPIRITO SANTO TRAMITE LE SCRITTURE NELLE SITUAZIONI PERSONALI - “Cosa potrebbe volermi dire il Signore con questa frase?” -  di Renzo Ronca 23-11-18

 

 

Purtroppo il mio ottimismo del 1989 si è oggi (2018) molto ridimensionato. L’evoluzione massiccia dello spiritismo, che si è insinuato facilmente anche in certe chiese d’avanguardia, mi ha spinto in un primo tempo ad una valutazione molto più attenta a chi si avvicinava a questo tipo di meditazione mistica; in un secondo tempo a sconsigliarlo nella stragrande maggioranza dei casi.

“L’apri e leggi” non è stato recepito come  l’elaborazione attenta e seria di “cosa potrebbe volermi dire il Signore con questa frase?”, bensì è stato spesso usato come una tecnica idolatrica con cui si poteva consultare il Signore quasi fosse un oracolo. Sono  ormai convinto che soltanto chi è stato veramente chiamato da Dio a questa vocazione particolare di intimità e d’ascolto nei silenzi, avendo una fede matura stabile ed equilibrata, potrebbe sperimentarlo; e sempre con estrema vigilanza e confronti continui con gli anziani o i pastori della Chiesa del Signore.

La chiusura delle chiese evangeliche verso la mistica (rapporto diretto con Dio) ha lasciato senza guida quelle persone che non  volendo tornare nel cattolicesimo o nell’ortodossia pregano ed ascoltano il Signore nella solitudine e nei silenzi. Questa assenza nel mondo protestante è a mio parere molto grave. Infatti quando c’è una “assenza” si forma un vuoto, ed il vuoto viene rapidamente riempito dall’idolatria. Questo sistema di cose sempre più proteso agli “effetti speciali” non aiuta di certo. I doni (carismi) dello Spirito Santo sono stati ricercati per i loro effetti esteriori, non per il fine a cui una volta erano stati destinati. E’ anche per questo che, secondo me, non è stato recepito il cambiamento dell’elargizione dei carismi  da parte dello stesso Spirito Santo, dalle prime chiese apostoliche ad oggi. Lo Spirito Santo, una volta guida trainante, sembra oggi per certe comunità un mezzo d’espressione sensazionalistica o la strada per risolvere i problemi personali, come se Dio esistesse solo per risolvere i problemi dell’uomo. Dio Spirito Santo invece conduce e dispensa ciò che serve, quando serve, mutando spesso forme e comportamenti e tipologia di doni. Non si lascia certo gestire dall’uomo ma è Lui che plasma l’uomo e la Chiesa in vista del rapimento.

Oggi non servono più eclatanti manifestazioni “soprannaturali” che l’ingannatore sa copiare con facilità, ma un profondo discernimento degli spiriti nella prospettiva di quanto sta per accadere (corretta visione profetica).

Lo Spirito di Dio sta già lasciando molte chiese o perché diventate apostate o perché dietro i culti sono prive di sostanza e sta invece curando e preparando DIRETTAMENTE I SINGOLI CUORI nell’attesa del rapimento della Chiesa. In ogni modo è in atto nel mondo secondo le statistiche un vero e proprio fenomeno di distacco dei credenti dalle chiese cristiane ufficiali.[1]

 

Comunque sia VORREI PROVARE A DARE ANCORA UNA SPIEGAZIONE, spero più chiara e completa delle precedenti, di ciò che avviene quando qualcuno, nel cammino “dell’espansione spirituale” si avvicina all’ascolto della volontà di Dio nel tramite dello Spirito Santo, per i meriti del Risorto, per mezzo delle Scritture bibliche.

 

1) E’ sempre Dio che, soprattutto in qs periodo di grazia,[2] opera nei cuori. Lo Spirito di Dio corregge ed educa; Parte tutto da Lui e a noi arriva;[3] per far questo si serve di infiniti modi. Uno di questi è l’apertura della mente e del cuore alla comprensione di aspetti profondi tramite una specie di rinascita interiore.[4]  La preoccupazione l’incertezza del futuro la confusione che ci pervadono sono anche un mezzo che Dio sa usare per raffinare e provare la ns fede. Anche per questo l’invito del Signore al Suo rimanente fedele non è quello di appoggiarsi alle denominazioni[5] che diventerebbero un idolo fuorviante, bensì quello di andare a Lui direttamente in un ambiente riservato.[6] E’ in questo nuovo tempio[7] che in noi viene edificato, che viene ad albergare il nostro Signore.[8]  Forse agli occhi del mondo questa riservatezza potrà sembrare triste, un deserto, ma l’allontanamento dal mondo, cioè la consacrazione del cuore, non è un deserto, è solo l’abbassamento del rumore esterno affinché solo la “voce” di Dio possa giungerci chiara per mezzo dello Spirito Suo Santo.[9] Una grazia dunque, un tesoro nascosto.

 

2) E’ in questo ambiente silenzioso di preghiera e di consacrazione seria a Dio che, chi da Lui è chiamato, raffina e perfeziona l’ascolto, applicandolo a tutta la sua vita, dalle cose grandi a quelle piccole. La presenza di Dio avvolge e permea il credente che a Lui si affida e nasce così un particolare modo di capirsi. In un certo senso impariamo ad ascoltare la Sua voce differenziandola dalla nostra e dalle tante altre voci del mondo e dell’inconscio. Se ad esempio una persona è veramente unita al Signore, in comunione con Lui in modo maturo, allora il desiderio della sua mente e del suo corpo è quasi sempre lo stesso desiderio di Dio. I due cioè (Dio e l’uomo “nato di nuovo”) sono spiritualmente un’unica cosa, proprio come sarà la Sposa-Chiesa con lo Sposo-Gesù quando verrà a rapirla. I due parleranno di tutto.

 

3) Come è possibile questo? E’ facile per Signore servirsi di un qualsiasi mezzo, rendendolo alla nostra portata, per suggerirci i futuri sviluppi e i piani meravigliosi che sono nei Suoi pensieri,[10] che per tramite dello Spirito Santo ci apre, trasformandoci un poco alla volta per farci assomigliare alla stessa Sua “sostanza”.[11]

Ora, come nel profetismo antico, il Signore si serve anche di simboli per spiegarci dei concetti e rivelarci degli avvenimenti.[12]

Il profetismo non è finito ma è tra i più importanti doni che dovremmo richiedere.[13]  Il dono profetico assieme a quello del discernimento degli spiriti sono fondamentali nella nostra epoca perché abbiamo dimenticato il piano di Dio e quanto sta per compiersi.

4) Se il Signore sa usare simboli qualsiasi e sa far parlare persino un’asina (Numeri 22:28) a maggior ragione sa usare le Scritture bibliche per espandere la nostra intelligenza. Così può capitare (non è una legge, dipende sempre se Dio lo vuole) che dopo la preghiera, leggendo ad es. dei passi del Vangelo, troviamo una corrispondenza tra quello che leggiamo e quello che lo Spirito di Dio ha preparato dentro noi stessi, ancora “grezzo”. Non è importante quale frase sia, non deve esistere la magia della frase, è invece un contenuto che Dio ha preparato (probabilmente da molto tempo) nella ns mente, che attraverso la frase biblica può trovare la via della comprensione. Qs contenuto infatti può fluttuare metà immerso e metà fuori, tra conscio e inconscio, per diverso tempo, dandoci quella sensazione particolare come avviene quando “si ha una risposta sulla punta della lingua” che però non si manifesta del tutto. Qs contenuto preparato dallo Spirito sapiente di Dio per la ns crescita, quando è giunto il momento che a Dio pare opportuno, APPOGGIANDOSI ad un insegnamento biblico (che ci torna in mente o che stiamo leggendo o meditando) può realizzare improvvisamente ed in modo chiaro quanto la nostra anima stava cercando.

5) Questa forma di meditazione o di discernimento spirituale è solo una tra le tante che Dio può usare pe rivelarci per guidarci nel cammino cristiano; non c’è dunque né da idealizzarla né da esorcizzarla. IN CERTI CASI, cioè per le anime espressamente chiamate a qs vocazione, questo rapporto mistico col Divino può essere il modo più breve completo ed intenso per vivere l’amore di Dio, godere della Sua presenza e capire come servirLo.   

 

  


 

[1]

Secondo l’autorevole CESNUR “«Da molti anni diversi sociologi hanno concluso che in tutto l’Occidente la vera religione di maggioranza relativa è quella delle persone impegnate in un “credere senza appartenere”  […]  C’è una popolazione difficile da determinare nella sua esatta proporzione, ma che dovrebbe comprendere comunque oltre il 40% degli italiani, che dichiara di “credere”, ma nello stesso tempo di fatto non “appartiene” a una comunità religiosa nel senso pieno del termine, il che, per il cattolico, implicherebbe la pratica regolare. Naturalmente questa grande “religione” degli italiani non è omogenea. […] Questo fenomeno che la sociologa francese Danièle Hervieu-Léger chiama “disistituzionalizzazione” della religione appare come una delle caratteristiche salienti del sacro postmoderno.» (http://www.cesnur.com/il-credere-senza-appartenere-e-la-rilevanza-del-pluralismo/  ;  ed inoltre: "Fedeli senza appartenenza" di Massimo Introvigne ("Il Sole - 24 ore", 10 ottobre 1999) in http://www.cesnur.org/testi/mi_sole24ore.htm)

 

[2]

Vedi la pagina:  IL PERIODO DI GRAZIA PRIMA DEL RAPIMENTO DELLA CHIESA dove tra l’altro diciamo che tale periodo è iniziato con la predicazione di Cristo e terminerà col rapimento della Chiesa.

 

[3]

1 Giov 4:19 Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo; Giovanni 15:16a “Non siete voi che avete scelto me, ma

sono io che ho scelto voi..”

 

[4] APERTURE MENTALI FISICHE E SPIRITUALI:  (1) Mar 7:34 poi, alzando gli occhi al cielo, sospirò e gli disse: «Effatà!» che vuol dire: «Apriti!» 35 E gli si aprirono gli orecchi; e subito gli si sciolse la lingua e parlava bene.;  (2) Lc 24:45 Allora aprì loro la mente per capire le Scritture…  (dopo la resurrezione e prima dell’ascensione); (3) Lc 24:30 Quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero; ma egli scomparve alla loro vista. 32 Ed essi dissero l'uno all'altro: «Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentr'egli ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?» (ai due di Emmaus).

 

[5]

Le divisioni dottrinali sono state un grave danno per il cristianesimo: (a) 1 Cor 1:11 Infatti, fratelli miei, mi è stato riferito da quelli di casa Cloe che tra di voi ci sono contese. 12 Voglio dire che ciascuno di voi dichiara: «Io sono di Paolo»; «io, di Apollo»; «io, di Cefa»; «io, di Cristo». 13 Cristo è forse diviso? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete voi stati battezzati nel nome di Paolo?;  (b)  1 Cor 3:22 Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, le cose presenti, le cose future, tutto è vostro! 23 E voi siete di Cristo; e Cristo è di Dio.

 

[6]

(a) Matteo 11:28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. (b) Matteo 6:6

Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. (c) Ezech 34:10 Dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: chiederò loro conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così i pastori non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. 11 Perché dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura. 

 

[7]

 Giov 2:21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22 Quando dunque fu risorto dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che egli aveva detto questo; e credettero alla Scrittura e alla parola che Gesù aveva detta

 

[8]

Giov 14:22 Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?». 23 Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. 25 Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. 26 Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 27 Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.

 

[9]

Osea 2:14 “Perciò, ecco, io l'attrarrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore...”

 

[10]

1 Cor 2:10 A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. 11 Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. 12 Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate;

 

[11]

Abbiamo un corpo terreno, ora è necessario che “come abbiamo portato l'immagine del terrestre, così porteremo anche l'immagine del celeste” (1 Cor 15:49). Questo comincia già ad avvenire nell’adorazione, trasformandoci nella preghiera, quasi trasfigurandoci spiritualmente, in modo graduale e progressivo, secondo l’immagine di Cristo.  (Romani 8:29 Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli;  Colossesi 3:9-10; Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell'uomo vecchio con le sue opere 10 e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l'ha creato; 2Corinzi 3:18 E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.)

 

[12]

Geremia 1:11

Poi la parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: «Geremia, che cosa vedi?» Io risposi: «Vedo un ramo di mandorlo».

Geremia 1:13

La parola del SIGNORE mi fu rivolta per la seconda volta: «Che cosa vedi?» Io risposi: «Vedo una gran pentola che bolle e ha la bocca rivolta dal settentrione in qua».

Amos 7:8

Il SIGNORE mi disse: «Amos, che cosa vedi?» Io risposi: «Un filo a piombo».
Amos 8:2

Egli mi disse: «Amos, che cosa vedi?» Io risposi: «Un paniere di frutti maturi».

 

[13]

1 Cor 14:3 Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione. 4 Chi parla in altra lingua edifica se stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa. 5 Vorrei che tutti parlaste in altre lingue, ma molto più che profetaste; chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue, a meno che egli interpreti, perché la chiesa ne riceva edificazione.

 

 

 

 

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