SACERDOZIO DI TUTTI I CREDENTI di Renzo Ronca – 8-5-18

 

 

 

Nella nostra nazione (cattolica per più del 90%), siamo abituati a considerare il sacerdote o prete come una persona staccata dalla vita “normale”, con una tunica o abito talare, a cui è proibito sposarsi[1], e che amministra i sacramenti ed è l’unico preposto a predicare e diffondere il Vangelo.[2]  Questa però è solo una scelta dottrinale di una chiesa specifica, che in Italia è maggioritaria; non è la procedura di tutti i cristiani nel mondo.

 

Dopo la riforma iniziata da Lutero, con lettura più attenta della Scrittura e la sua apertura al popolo,[3] si è introdotto un concetto più ampio: il “sacerdozio universale” ovvero “il ruolo di ogni cristiano che, senza necessità di mediazioni esterne, vive il suo rapporto diretto con Dio”  (Diz Hoepli). Questo è confermato dagli insegnamenti del Nuovo Testamento:

 

“5 Anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo”

“9 Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa;” (1Pietro 2:5,9)

 

Alla morte di Gesù Cristo il velo nel tempio si squarciò dall’alto in basso (Matt 27:51) ad indicare che non c’era più bisogno del sacerdozio levitico dove degli intermediari dovevano offrire sacrifici per i peccatori; con Cristo, che diventò unico Sommo Sacerdote in eterno secondo l’odine di Melchisedec, non c’è più bisogno di altri intermediari, ma solo di Gesù Cristo.

 

Gesù, nostro sommo sacerdote

“14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebrei 4:14-16)

 

“Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, 6 che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti…”  (1Timoteo 2:5-6)

 

Se questo sacerdozio allora riguarda tutti i credenti, quindi anche noi, è bene riflettere su quanto comporta. Vi saranno privilegi e responsabilità. [3b]

 

Privilegio perché per i meriti di Cristo possiamo adesso accedere al luogo Santissimo del tempio, purificato dal Suo sangue. Non c’è più bisogno di alcun sacerdote terreno. Questo privilegio si proietta anche nel futuro quando Gesù Cristo tornerà e quando alla fine del millennio scenderà la Nuova Gerusalemme sulla terra (Apoc. 21; 22:3-4) allora Lo vedremo e Lo adoreremo e serviremo faccia a faccia.

 

Responsabilità perché se siamo stati scelti e chiamati[4] allora in questo “sacerdozio” o essere santi,[5] esiste un nostro impegno personale a servire Dio per l’edificazione della Chiesa affinché sia pronta al ritorno del Signore. Questo impegno costante si può riassumere nella frase che citiamo spesso, basilare per la nostra vita di oggi e di domani:

 

LA CONSACRAZIONE A DIO DI TUTTI I CREDENTI

1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà. (Romani 12:1-2)

 

 

 

 

 

 


 

[1] La proibizione di sposarsi non è un comando biblico ma una scelta dottrinale dogmatica della gerarchia della Chiesa cattolica.  Tale proibizione non solo non è consigliata ma è criticata dalla Scrittura ed annoverata tra i segni  negativi dell’apostasia: “Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni, 2 sviati dall'ipocrisia di uomini bugiardi, segnati da un marchio nella propria coscienza. 3 Essi vieteranno il matrimonio e ordineranno di astenersi da cibi che Dio ha creati perché quelli che credono e hanno ben conosciuto la verità ne usino con rendimento di grazie. 4 Infatti tutto quel che Dio ha creato è buono; e nulla è da respingere, se usato con rendimento di grazie; 5 perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera.” (1Timoteo 4:1-5)

 

[2] SACERDOZIO NELLA RELIGIONE CATTOLICA: sacramento dell'ordine sacro che conferisce la potestà di celebrare l'eucaristia, di amministrare i sacramenti, di rimettere i peccati, di predicare e propagare la parola di Dio (Diz Hoepli)

 

[3] PROIBIZIONE DELLA LETTURA DELLA BIBBIA Per molto tempo la Ch, cattolica proibì la lettura della Bibbia alle persone comuni mantenendole nell’ignoranza. Ancora oggi se ci fate caso in ambito cattolico viene guardata con sospetto ed evitata ogni riunione di preghiera su basi scritturali senza la presenza o il coordinamento di un prete. Fu solo dopo la Riforma che si diffuse il Vangelo tra il popolo, spesso a rischio della vita (ricordiamo i Valdesi che cucivano di nascosto pagine del Vangelo nelle fodere della giacca e molti vennero perseguitati e uccisi dal papato). Può essere utile uno dei tanti testi in internet che partendo dal concilio di Tolosa del 1229 spiega le vicissitudine storiche “Ci fu un tempo in cui la Bibbia venne da parte della curia romana negata agli uomini. Nel concilio di Tolosa del 1229 fu deliberato infatti quanto segue: ‘Proibiamo ancora che sia permesso ai laici di avere i libri del Vecchio e Nuovo Testamento, tranne il Saltero, o il Breviario per dire l’Ufficio divino, o le Ore della Beata Vergine a chi desidera averle per devozione; però proibiamo strettamente che quei libri siano in lingua volgare…” [tratto da “la negazione della Bibbia al popolo” in http://illuminatobutindaro.org/confutazioni/chiesa-cattolica-romana/falsificazioni-imposture-chiesa-cattolica-romana/negazione-bibbia-popolo/ ]

 

[3b] fonte: www.gotquestions.org/Italiano/sacerdozio-credenti.html

 

[4] “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giovanni 15:16)

 

[5] “13 Perciò, dopo aver predisposto la vostra mente all'azione, state sobri, e abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata al momento della rivelazione di Gesù Cristo. 14 Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato, quando eravate nell'ignoranza; 15 ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, 16 poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo».” (1 Pt 1:13-16)

 

 

indice rifless. bibliche n. 2    -    Home