Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

IL DUPLICE MECCANISMO DELL’ABBANDONO A DIO

Una delle più alte vette della fede sta nell'abbandono totale e completo di tutta la nostra persona a Dio, ma se non vigiliamo con maturità rischiamo di abbandonarci a qualcosa di diverso. di Renzo Ronca - (29-4-15) aggiorn. 21-5-15 - h. 9,15 - (livello 5 su 5)

 

 

 

 

L’atto dell’abbandonarsi fisico è un fermare ogni movimento, un rilassare tutte le membra e lasciarle inerti.

Questo abbandono fisico può essere controllato dalla mente che usandolo quando serve ne può limitare i confini (esempio in certe forme di ginnastica o terapia), oppure la mente stessa suo malgrado può abbandonarsi senza controllo ad una emozione, e questa in qualche modo prende tutta la persona, mente e corpo.

Ho detto “senza controllo” anche se di solito esiste sempre un minimo di controllo per evitare eccessi pericolosi; tuttavia negli ultimi tempi il proliferare di “sport estremi” o la sperimentazione di sesso sfrenato o di alcol e droghe o la partecipazione a certi estremismi di vario genere, ha messo in allarme la nostra società occidentale per l’aumento di morti tra i giovani.

 

Nella spiritualità cristiana il credente può affidare la sua anima (1) a Dio; questo affidamento volontario può avere diversi spessori e diversi effetti (vedi allegato 1: “MISTICA NELL'ABBANDONO A DIO”)

 

Abbandonarsi completamente a certe emozioni come la tristezza, può portare una passività molto pericolosa.

 

Abbandonarsi a Dio invece è una passività apparente, in realtà è l’atto vincente di chi è forte.

 

Vorrei provare a spiegare questo duplice meccanismo interiore (abbandono a  Dio oppure abbandono al “vuoto”) con qualche disegno, in modo da comprenderlo bene per poi vigilare sulla nostra persona.

Per fare questo devo riproporre un concetto di cui abbiamo già parlato e svilupparlo meglio, cioè la risonanza;  più esattamente, nell’acustica, la “risonanza per simpatia”, come potrete vedere nell’allegato 2 “Esempi per capire la risonanza”.

 

Come avrete visto nell’esempio appena citato “per capire la risonanza”, c’erano due diapason e, toccando il primo, anche il secondo -senza essere toccato- “entrava in risonanza” e vibrava con la stessa frequenza, producendo lo stesso suono.

 

Anche il nostro corpo è come una cassa armonica, cioè siamo tutti come dei “risuonatori” (2)

 

Ora trasportiamo questo concetto nella spiritualità cristiana pur rimanendo nel campo dell’acustica.

 

 

Fig.1

In questa Fig.1 vediamo una sorgente "S" che emette per esempio un particolare suono, di una certa frequenza. Vediamo come questa frequenza-suono si propaghi arrivando all’uomo "U".

 

 

 

Ora possono succedere tre cose:

 

1) Nell’uomo non c’è alcun elemento che possa recepirlo, o “risuonare” di una frequenza simile; in questo caso il suono passa oltre e nell’uomo e non succede niente.

 

2) Nell’uomo c’è una particolare situazione fisica mentale o spirituale tale che entra in “risonanza per simpatia” con la frequenza della sorgente.

 

3) Nell’uomo CI SAREBBE una condizione favorevole alla “risonanza per simpatia”, ma per scelta propria, l’uomo soffoca questa tendenza. Questa “repressione” della tendenza ad oscillare, di fatto ci riporterebbe ad una analoga situazione dell’esempio n.1; cioè l’uomo si comporterebbe come se il segnale non l’avesse ricevuto.

 

Ma cosa succede nel caso 2, cioè quando l’uomo entra in risonanza per simpatia con l’oscillazione della sorgente?

 

 

Fig. 2

 

 

Come si vede dalla fig.2, se nell’uomo "U", c’è la condizione di accoglienza adatta,  il cerchietto U si “accende” dello stesso colore della sorgente "S", cioè entra in “risonanza per simpatia”. Vale a dire, se la sorgente fosse un suono, una nota precisa, anche l’uomo emetterebbe lo stesso suono; sarebbe cioè all’unisono con la sorgente.

 

Non solo, ma per quanto abbiamo detto in precedenza entrerebbe in un meccanismo di amplificazione del suono stesso, partecipando, per così dire, al percorso di “espansione acustica” della sorgente.

 

Tutto questo finora è uno schema neutro, non ha valenza positiva o negativa, non è né bene né male; tutto dipende ovviamente dalla sorgente.

 

Se la sorgente fosse Dio, per esempio, la “risonanza per simpatia” con Lui sarebbe oltremodo buona, perché Dio è buono e tutto ciò che fa è buono. (3)

 

Abbandonarsi a Dio in questo caso, significherebbe permettere alla nostra anima (spirito anima corpo) di vibrare con Lui, tendere ad essere come Lui è, accettare una trasformazione continua in vista dell’eternità.

La nostra vita terrena allora sarebbe come una fiamma, cioè un progressivo trasformare la nostra natura in qualcosa che sale emanando luce e calore (amore).

 

Ma se la sorgente fosse una emissione radioattiva contraria a Dio, allora il nostro abbandonarci ad essa significherebbe amplificare il male.

 

Ecco quindi la duplice possibilità dell’abbandono: la nostra persona nella sua completezza e nella sua passività si può abbandonare a uno dei due movimenti con direzioni opposte: verso la vita eterna (se si abbandona all’unisono con Dio)  e verso la morte eterna (se si abbandona all’unisono con l’anti-Dio).

 

Ora il punto centrale è questo:

Nell’uomo vi sono sostanzialmente due nature: quella spirituale (che parte dal seme di Dio inserito nella creazione) che anela a ricongiungersi a Dio andando oltre l’aspetto fisico e poi mentale; ed una natura carnale (che deriva dal “peccato originale”), che tende ad essere autonoma, a guidarsi da sola, a  soddisfare i sensi trascurando l’aspetto spirituale e usando quello mentale solo come soddisfazione egoistica.

 

L’abbandono a Dio risulta dunque piuttosto complicato per la maggioranza delle persone che non hanno una fede chiara determinata e in grado di vigilare.

 

Ma per chi ha deciso fermamente in se stesso di dedicare la sua vita al servizio del Signore (consacrazione) l’abbandono a Dio sarà grandemente desiderabile, felice, gratificante, sublime per le aperture e le comunicazioni d’amore che potrà dare.

 

Il male, l’inganno del diavolo, la tendenza a fare da soli senza Dio,  non è che sparirà, perché sarà parte di noi fino a che saremo sulla terra, ma avrà un’azione di “tormento controllato”, una lotta "prevista" dalle Scritture,  con cui impareremo a convivere; non solo, ma per i meriti di Cristo, la sapremo anche vincere.

 

"Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male". (Luca 10:19)

 

(continua)

 

  

 

 

NOTE 

 

(1) Anima: con qs parola intendiamo come dice l’apostolo all’intero essere nostro composto di spirito anima e corpo: “Or il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l'intero essere vostro, lo spirito, l'anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo”. (1Tessalonicesi 5:23)

 

(2) Nella voce umana la cassa armonica è formata da varie cavità: “seni frontali e paranasali”, naso, bocca, gola, apparato respiratorio. Queste cavità sono diverse da persona a persona ed in parte deformabili, influenzando di volta in volta il timbro ed il volume del suono prodotto. La deformabilità di alcuni di questi risuonatori è un fenomeno sfruttato sia a fini musicali (ad es. uso della laringe nel canto lirico) sia, ad esempio, dagli imitatori. (Wikipedia)

 

(3) Tutto ciò che fa Dio è buono: Vedi nella creazione: Genesi 1:10,12,18,21,25,31.

 

 

 

 

 Correlazioni

 RISONANZA ED ESPANSIONE SPIRITUALE, IL SENSO DELLA VITA (RR)

 RISONANZA, UNA ECO DELLA FORZA DI DIO  (AC)

 EMOTIVITA’ E FEDE (RR)

 

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