"E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi” (Giov. 14:3)

 

 

NON ASPIRATE ALLE COSE ALTE, MA LASCIATEVI ATTRARRE DALLE UMILI -ROMANI 12:16 b (di Renzo Ronca) - RIFLESSIONI DETTAGLIATE SULLE ESORTAZIONI DELL’APOSTOLO PAOLO IN ROMANI 12:9-21 . N.16 - 8-3-15-

 

 

 

 

Questa frase che prendiamo adesso: “non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attrarre dalle umili” dice esattamente il contrario di quello che ci viene insegnato oggi.

Pensate ai vari slogan pubblicitari e alla mentalità dei paesi più consumistici: non c’è un punto in cui non si raccomandi di pensare in grande, di cercare di essere il n.1, il migliore, di arrivare alle vette della politica, del commercio, dell’arte, dello sport… Non esiste nessuno che ti dica: “non cercare il successo nel mondo”.

Persino in molte chiese la ricerca degli incarichi di prestigio è motivata dalla vanità. Un servitore umile non cercherebbe infatti incarichi di prestigio (se no sarebbe un servitore di se stesso).

 

Si tratta allora di essere cristianamente anticonformisti, di andare contro corrente, contro l’andamento di questo sistema. Cosa per niente facile: “Non conformatevi a questo mondo.. dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere…” (da Rom 12:2-3)

 

Abbiamo  due azioni da tenere presente:

 

La prima azione è un divieto: “non aspirate alle cose alte”. E questa bene o male si può capire e magari, almeno per obbedienza, si può cercare di metterla in pratica;

 

La seconda azione invece è una indicazione particolare: “lasciatevi attrarre dalle umili” e, se non ci soffermiamo, si comprende solo superficialmente: non dice infatti “siate umili”, ma “lasciatevi attrarre dalle umili”.

FARE cose umili indica solo un comportamento oggettivo, non il contenuto di un cuore umile e cambiato; teoricamente uno potrebbe fare azioni che agli occhi degli altri potrebbero sembrare umili, pure avendo, ad esempio, un animo orgoglioso. I farisei gli scribi i sacerdoti al tempo di Gesù erano così.(1)

 

Quel “lasciatevi attrarre…” suggerisce un ammorbidimento interiore, un togliere la scorza dura dell’io, confidando non in se stessi ma in Lui-Dio… allentare certe difese, permettere di essere raggiunti dentro al cuore…

 

Si ma da cosa? Come può l’umiltà attrarre veramente?

 

Pensiamo a Gesù: com’era Gesù? Forse da Lui possiamo arrivarci:

"Imparate da me che sono mite ed umile di cuore " (Mat 11:29)

 

L’umiltà di Gesù. Non si tratta di comportamenti remissivi striscianti e patetici, ma di un Dio che per amore-umiltà si è incarnato, cioè ha preso un corpo umano, condividendo in tutto, dalla nascita alla morte, la vita nostra. E’ questa la sublime umiltà.

 

Dunque possiamo dire che Gesù in questo è il massimo dell’umiltà: Egli che era il massimo nel cielo è sceso per diventare il minimo, il più piccolo e disprezzato tra noi.

 

Ma anche capito questo, resta la frase: “lasciatevi attrarre dalle umili”: Gesù è umile, è il nostro Maestro, ma noi come possiamo farci attrarre dalle cose umili se queste non ci attraggono per niente? Volenti o nolenti nell’uomo rimane sempre l’istinto di primeggiare. E allora?

 

In effetti quel “fare posto all’attrazione dell’umiltà” di cui parla l’apostolo non si ottiene con un semplice comando della nostra volontà, nono solo almeno, ma soprattutto con un processo di maturazione della fede. Vediamolo da vicino:

 

“e [Dio]  faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell'amore, 18 siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità dell'amore di Cristo 19 e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio”. (Efesini 3:17-19)

 

Abbiamo visto che Gesù è modello di mitezza ed umiltà.

Ora dobbiamo fare in modo che Gesù “abiti” nel nostro cuore. E come si fa se non con la preghiera?

La preghiera è una richiesta al Padre nel nome di Gesù Cristo stesso, che noi oggi possiamo fare, sicuri di essere ascoltati, per i meriti che Gesù si è conquistato in croce. La stessa frase di Efesini che abbiamo preso “non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attrarre dalle umili”, nasce da una preghiera dell’apostolo per i suoi fratelli di fede: Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre, 15 dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome, 16 affinché egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell'uomo interiore, 17 e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, (Efesini 3:14-17)

 

Dunque Dio, se lo preghiamo, ci dà la possibilità di far ”abitare” Gesù nei nostri cuori. “e [Dio]  faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori “ E’ importante che non vi passi soltanto, ma vi ABITI. Abitare, restare a viverci stabilmente. Questo “abitare” di Gesù nel nostro cuore (ottenuto per la preghiera fatta con fede), permette al nostro cuore di avere il Cristo come base per ogni pensiero. Praticamente il cuore ha le radici nell’essenza di Cristo che è appunto l’amore “perché, radicati e fondati nell'amore..”

 

Questa base di Cristo che risiede nel cuore fa fruttificare il cuore, cioè lo fa sviluppare e crescere e rinnovare secondo la Sua  essenza d’amore mitezza umiltà e sapienza. Una espansione verso l’infinità delle grandezze di Dio: “..siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi [vale a dire con tutta la Chiesa dei credenti] .. quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità dell'amore di Cristo..”   Larghezza altezza, lunghezza, profondità.. l’apostolo è come se dicesse “quale siano le dimensioni infinite dell’amore di Cristo”. Essere capaci non solo di abbracciarlo (abitando Gesù dentro al ns cuore è come se il cuore lo abbracciasse), ma anche di conoscerlo; che sarebbe impossibile per l’uomo da solo se non avesse Gesù stesso a rendersi “compatibile” con lui:  “..e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza,..” Poterlo conoscere è una possibilità della nostra mente e della nostra coscienza che si può ottenere solo  per un miracolo che permette Dio per mezzo della preghiera in nome del Cristo. Solo in questo modo, rinnovati nel cuore e nella mente, potremo essere “ ricolmi di tutta la pienezza di Dio”.

 

Avendo dunque questa pienezza spirituale del Signore in noi, come possiamo non essere attratti dal Signore Gesù stesso che tutti attira a sé? (Giov 12:32)

 

E siccome Gesù come abbiamo detto prima è “mite ed umile di cuore", come non potremo essere attratti dall’umiltà?

 

Come vedete ecco che in questo modo possiamo lasciarci attrarre dalle cose umili.

 

Tutto questo ci fa riflettere: l’uomo che NON ha conosciuto il Signore quindi,  non potrà mai capire e tanto meno essere attratto dalle cose umili.

E’ per questo che nel mondo si predica solo il successo personale, il farsi valere il diventare il migliore: perché non si conosce Dio.

 

Per poter invece essere attratti dalle cose umili (ripeto non si tratta di un’attrazione intellettuale, ma di una attrazione vera, come cosa desiderata veramente) occorre una sapienza che non è del mondo ma ha superato e vinto il mondo stesso, cioè la presenza del Risorto nel nostro cuore, il quale ha riversato su noi, col suo sangue, tutto l’amore del Padre: “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). Il massimo esempio di amore ed umiltà. E’ l’umiltà dunque che esprime la grandezza di Dio. Se Dio è in noi è questa grandezza dell’umiltà per amore che ci attirerà.

 

Concludendo possiamo capire che in fondo essere attratti dalle cose umili non è troppo difficile, perché se rileggete quanto detto sopra ricorderete che tutto nasce dalla preghiera. Piegare le ginocchia davanti al Padre è così difficile?

 

 

 

 

 

 

NOTE 

(1) “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell'aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre. 24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e inghiottite il cammello. 25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, mentre dentro sono pieni di rapina e d'intemperanza. 26 Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere e del piatto, affinché anche l'esterno diventi pulito. 27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d'ossa di morti e d'ogni immondizia.” (Matt 23:23-27)

 

 

 

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