"E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi” (Giov. 14:3)

 

 

 

SIATE PERSEVERANTI NELLA PREGHIERA -  Romani 12:12c – (di Renzo Ronca) - RIFLESSIONI DETTAGLIATE SULLE ESORTAZIONI DELL’APOSTOLO PAOLO IN ROMANI 12:9-21 . N.15 - 26-2-15-

 

 

 

Tutte le attività fisiche e mentali per poter dare risultati richiedono fermezza e costanza. Credo che anche i sentimenti d’amore o d’amicizia richiedano uno scambio frequente, altrimenti, pur non volendo, si dissolvono come polvere al vento.

 

All’inizio quando pensiamo per esempio di andare in piscina o in palestra ci potrà sembrare pesante, ma presto sarà piacevole, anzi ne sentiremo la necessità e saremo meravigliati nel vederci migliori. Si tratta in fondo di scoprirci in un nuovo mondo luminoso.

 

Qui parleremo della preghiera in senso più alto ed elevato possibile, un insieme di attività che coinvolgono corpo mente e spirito, in un “dialogo” intenso tra anima e Dio.

 

Se smettiamo di mangiare, il nostro corpo muore. Se la nostra anima smette di dialogare con lo Spirito di Dio, anch’essa muore. Senza la preghiera, cioè il rapporto con Dio, non conosceremo mai la vita eterna a cui saremmo destinati per i meriti di Cristo.

Come il corpo cresce continuamente e continuamente si trasforma, così è la nostra anima: ha bisogno di quel cibo continuo che ricava dagli scambi d’amore con Dio.

 

In questi scambi c’è un complessità di funzioni che si attivano, molte delle quali nemmeno le conosciamo. La scelta dei pensieri in ascolto ed in uscita, le percezioni fisiche e spirituali, la volontà, l’aprirsi e il chiudersi, l’abbracciare ed il ritrarsi col Divino, le scoperte le realizzazioni, i progetti, il piacere, il dolore, il desiderio, gli stati di elevazione e di prostrazione, la ribellione e la pace, l’apprendimento e la sperimentazione…   Tutto deve poter trovare armonia e coscienza.

 

Il Signore non vuole marionette senza vita e volontà propria che seguano i movimenti di un filo dall’alto, ma vuole interagire con consapevoli, responsabili, che partecipino, discutano, “combattano” all’occorrenza in difesa delle loro idee, cerchino le verità, che sappiano ascoltare, valutare e arrivare a compiere delle scelte.

Come marito e moglie, anima e Dio non possono smettere di crescere insieme; se uno dei due si ferma o segue una strada personale, il matrimonio non ha più senso e finirà.  Anche la nostra fede senza un rapporto continuo col Signore in preghiera, finirà.

 

Nella preghiera dunque un insieme di facoltà attivate nella nostra persona e in quella di Dio, sono sempre in crescita. Fermarsi in questa crescita significa regredire. Pensate a chi fa esercizio in uno sport: se interrompe e poi dopo un certo tempo riprende, non troverà più “la forma” di prima, ma se l’interruzione è stata lunga dovrà praticamente ricominciare.

 

Nella preghiera c’è una evoluzione continua dello spirito e del corpo. Si, anche del corpo perché il corpo ospita lo spirito e la mente; e se lo spirito è puro, la mente è brillante, ed anche il corpo è sano.

Il corpo deve seguire sempre quello che dice la mente (guai per chi fa il contrario!)  e la mente una volta scoperto lo spirito cerca di curarlo al meglio, perché capisce che ne trae beneficio ed immense aperture.

 

QUESTA PREGHIERA CONTINUA, COME SI METTE IN PRATICA?

 

PREGHIERA - SOTTOFONDO

Basta pensare a Dio. Nulla di difficile: pensare a Dio non è difficile.

O meglio potrebbe diventarlo se ci mettiamo a razionalizzare questo pensiero che si dirige verso l’alto. Se invece lo lasciamo fare, senza gestirlo troppo, allora scopriremo che conosce da solo la strada.

Già. Conosce la strada. Sembra impossibile eppure è così: pensiamo a Dio e lasciamo andare questo pensiero quasi avesse una vita propria… quasi osservandolo..

Questo pensare a Dio è come una musica di sottofondo che non impedisce le nostre attività giornaliere, anche il lavoro o il rapporto con gli altri, anzi rende tutto migliore perché a tutto dà un senso.

Questa “musica celestiale” dovrebbe farci compagnia sempre. Una abitudine  da coltivare, come le cuffie mentre passeggiamo. Ovviamente sarà difficile sentirla sempre perché saremo distratti in continuazione, tuttavia appena possibile esercitiamoci facendo in modo da riprendere subito la “stazione giusta”, tornando a sintonizzarci in quel pensiero che sale verso il Signore.

 A lungo andare questa dolce abitudine farà parte del nostro vivere sano mente-corpo-spirito.

 

PREGHIERA – COMUNIONE SPIRITUALE INTENSA

A quel sottofondo di prima va aggiunto almeno uno o due momenti forti nella giornata in cui stare veramente vicini al Signore senza distrazioni (come si fa con il pranzo e la cena: due momenti importanti per mangiare e basta).

Abbiamo parlato molte volte della modalità di queste preghiere riservate, in cui non importa la durata ma importa la qualità; preghiere nel silenzio, in cui si sperimenta l’ascolto di Dio e il nostro “parlare” a Lui, in un continuo dialogo spirituale.(1)

E’ bene aggiungere solamente quanto sia importante mantenerle in modo regolare.

La continuità della preghiera intesa come dialogo spirituale è un susseguirsi di stati d’animo diversi, vissuti sempre più profondamente e sempre più amati.

In questa regolarità di preghiera si entra in una specie di intimità tra noi e Dio, in cui noi ci abbandoniamo sempre più a Lui e Lui si rivela sempre più a noi.

Sempre rimanendo nell’esempio del pranzo o della cena, non basta sapere come si fa a mangiare, occorre farlo tutti i giorni, imparare come distribuire i cibi, come cucinarli e metabolizzarli, come controllare il troppo ed il poco, come misurare la nostra statura che cresce.

E’ nell’amicizia a tavola che spesso tra amici si parla, ci si raccontano le esperienze, si affrontano argomenti piacevoli o interessanti. E’ nello spezzare il pane di Gesù, cioè davanti alla Sua Parola scritta, la Bibbia,  che la nostra anima “parla” con lo Spirito Santo e Lo ascolta.

Affinare questo linguaggio richiede tempo ed una “dieta” particolare (distacco da certe cose del mondo che possono far del male)  ma se noi lo faremo regolarmente riconosceremo senza sbagliare la voce del nostro Pastore Gesù e non saremo mai più confusi nel seguirLo.

 

 

 

 

 

(1)Come alcuni sanno, diamo volentieri un supporto per un cammino di “espansione spirituale”, che è un avvio all’ascolto dello Spirito di Dio tramite le Scritture bibliche (chi vuole può scrivere a mispic2@libero.it).

 

 

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