Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

I COMPORTAMENTI RELIGIOSI VIOLENTI E APPARENTEMENTE “EROICI” NON SONO CRISTIANI -  di Renzo Ronca - 21-1-15- h.11  (Livello 3 su 5)

 

 

A ciascuno di noi sarà capitato di aver avuto accese discussioni di tipo religioso con altri credenti. Quando c’è una divergenza importante in materia di fede si può diventare troppo zelanti; ci si identifica a tal punto con la dottrina che chi la pensa diversamente ci fa sentire come minacciati e ci si potrebbe sentire “in dovere” di fare da difensori della fede. Questo potrebbe portarci a reagire in maniera aggressiva assumendo comportamenti “eroici” con decisioni pericolose. Capitò probabilmente così anche a Pietro quando vennero ad arrestare Gesù, per questo tirò fuori la sua spada e colpì quel servitore del sonno sacerdote:

 

Giov 18 «….10 Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la prese e colpì il servo del sommo sacerdote, recidendogli l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco…

 

Ma Gesù non vuole questo comportamento impulsivo infatti riprende Pietro:

 

…11 Ma Gesù disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero; non berrò forse il calice che il Padre mi ha dato?»

 

Se vediamo lo stesso episodio raccontato da Matteo potremo approfondire meglio quanto dice Gesù:

 

Matt 26  “…51 Ed ecco, uno di quelli che erano con lui, stesa la mano, prese la spada, la sfoderò e, colpito il servo del sommo sacerdote, gli recise l'orecchio. 52 Allora Gesù gli disse: «Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, periranno di spada. 53 Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in questo istante più di dodici legioni d'angeli? 54 Come dunque si adempirebbero le Scritture, secondo le quali bisogna che così avvenga?»

 

a) Come dunque si adempirebbero le Scritture, secondo le quali bisogna che così avvenga?»

Non sempre sappiamo il perché degli avvenimenti; noi non conosciamo quello che accadrà, e la nostra impulsività, seppure in buna fede, potrebbe portarci ad andare contro Dio stesso. In certi casi occorre avere autocontrollo e saggezza.  Ad esempio il giudeo Gamaliele, pur essendo tra i più intransigenti dottori della legge (1) ragionò in modo equilibrato e saggio:

 Atti 5:33 Ma essi, udendo queste cose, fremevano d'ira, e si proponevano di ucciderli. 34 Ma un fariseo, di nome Gamaliele, dottore della legge, onorato da tutto il popolo, alzatosi in piedi nel sinedrio, comandò che gli apostoli venissero un momento allontanati. 35 Poi disse loro: «Uomini d'Israele, badate bene a quello che state per fare circa questi uomini. 36 Poiché, prima d'ora, sorse Teuda, dicendo di essere qualcuno; presso di lui si raccolsero circa quattrocento uomini; egli fu ucciso, e tutti quelli che gli avevano dato ascolto furono dispersi e ridotti a nulla. 37 Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, ai giorni del censimento, e si trascinò dietro della gente; anch'egli perì, e tutti quelli che gli avevano dato ascolto furono dispersi. 38 E ora vi dico: tenetevi lontani da loro, e ritiratevi da questi uomini; perché, se questo disegno o quest'opera è dagli uomini, sarà distrutta; 39 ma se è da Dio, voi non potrete distruggerli, se non volete trovarvi a combattere anche contro Dio».

 

b) Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in questo istante più di dodici legioni d'angeli?

Nel nostro “sacro fuoco” ci dimentichiamo spesso la potenza di Dio. Pensiamo che se non Lo difendiamo noi “a costo di morire”, chissà cosa potrebbe succedere. Ma cosa mai potrebbe succedere senza di noi? Niente, assolutamente niente! Non siamo certo così importanti da rappresentare, con la nostra fragilità, l’unica difesa del Signore! Non dimentichiamo la potenza di Dio! L’Eterno ha un esercito nel cielo, un esercito vero, milioni di angeli! Non importa se non sappiamo bene come sono fatti perché non li vediamo. Lui ci dice che ci sono e questo ci basta.  Questa consapevolezza ci deve far riflettere perché l’istinto del “crociato” o delle azioni violente (come il “martirio in nome di Dio”),  è solo una esaltazione umana estremista, che nulla ha a che  vedere con la nostra fede.

 

c) «Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, periranno di spada..

Dunque chi (anche in buona fede) ha intenzione di agire in modo violento, deve fermarsi. Non è un semplice insegnamento cristiano, ma è anche un’apertura sul destino che uno si sceglie: “perché tutti quelli che prendono la spada, periranno di spada”. Sono i mansueti, i miti, che erediteranno la Terra (Matt 5:5), non i violenti. I violenti troveranno violenza; e di essa moriranno.

 

Questo ovviamente non significa che uno non si debba difendere se aggredito (Luca 22:35-38). Infatti noi dobbiamo saper distinguere tra il prenderci cura di noi stessi (compresa -in casi estremi- la difesa personale, senza pensare a miracolistiche difese divine),  e i comportamenti estremisti con le armi nelle guerre di religione, che sono un’altra cosa del tutto detestabile.

 

Ora di fronte a questa riflessione di oggi, io sento la mia debolezza umana. E’ molto facile, dati i tempi in cui viviamo, reagire male di fronte ad insulti e trascendere diventando aggressivi e violenti. Preghiamo molto contro questa tentazione; preghiamo il Signore perché ci renda forti. La forza sta nell’autocontrollo e nel confidare in Dio.  E, se ci viene in mente di prendere “la spada”, pensiamo dunque alla “spada dello Spirito” (Efes 6:17).

 

 

 

 

 NOTE

(1) Gamaliele fu quello che educò Saulo di Tarso, prima della sua conversione quando divenne l’apostolo Paolo: Atti 22:3 “«Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma allevato in questa città, educato ai piedi di Gamaliele nella rigida osservanza della legge dei padri; sono stato zelante per la causa di Dio, come voi tutti siete oggi;”

 

 

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