Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

ANCHE IL PECCATO PARLA AL NS CUORE?

 Confronto Salmi 16 e 36 - Timor di Dio ed eccessiva stima di noi stessi

 di Renzo Ronca - 9-12-13-h.11- (Livello 4 su 5)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sappiamo che lo Spirito santo parla ai nostro cuori e ci istruisce perfino la notte quando dormiamo come dice nel Sal 16: “Io benedirò l'Eterno che mi consiglia; il mio cuore mi ammaestra anche di notte. Io ho continuamente posto l'Eterno davanti ai miei occhi; poiché egli è alla mia destra, io non sarò mai smosso. (Sal 16:7-8)

 

Tuttavia dai versetti del Sal. 36 (che vi riportiamo nella versione interconfessionale) impariamo che anche l’azione del peccato ha un suo movimento interiore; ed anche lui “parla” al cuore nella nostra notte: “anche di notte medita cattiverie”:

“Il peccato parla nel cuore del malvagio. Non esiste per lui il timore di Dio. Ha di sé una stima troppo grande per scoprire e odiare il suo peccato. Parla soltanto per mentire e diffamare; rifiuta di capire e di compiere il bene, anche di notte medita cattiverie. Si ostina su una strada sbagliata, non vuole respingere il male”. (Sal 36:1-5 TILC)

 

Noi allora siamo solo dei “ricevitori” in balìa del bene e del male indifferentemente? Assolutamente no! C’è una differenza sostanziale:

Io ho continuamente posto l'Eterno davanti ai miei occhi” dice nel Sal 16.

Al contrario nel Sal 36  dice  Il peccato parla nel cuore del malvagio [perché]  non esiste per lui il timore di Dio.”

 

Il punto è dunque l’oggetto del nostro desiderio, il centro della ns contemplazione.

 

Se io pongo continuamente Dio davanti a miei occhi, allora mi trasformo ad immagine di ciò che contemplo, “di gloria in gloria”, secondo come è scritto:

E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito. (2Corinzi 3:18)

 

Ma se io non ho alcun “timor di Dio” ovvero nessun rispetto, nessuna dipendenza reverente verso il mio Signore, allora posso cadere nell’eccessiva sicurezza di me stesso, nell’autonomia di una fede personale a “modo mio”, superficiale ed egoista. Questo amplificherebbe una eccessiva stima di noi stessi e questa eccessiva stima di noi stessi ci impedirebbe di scorgere il nostro eventuale peccato. Per questo motivo il peccato “coverebbe” dentro al nostro cuore e “parlerebbe” alla nostra coscienza. E di cosa potrebbe parlare il peccato se non di menzogna visto che Dio è per noi la Verità? Il cuore si ostinerebbe verso la via del male; diverrebbe duro e non si lascerebbe sciogliere davanti alle sollecitazioni dello Spirito Santo.

 

In pratica chiunque scegliesse questa via di eccessiva fiducia in se stesso finirebbe con il lasciare Dio e respingere l’azione salvifica dello Spirito Santo. Solo queste persone finirebbero col sentire le istruzioni, i movimenti e i progetti del peccato.  Questo, come abbiamo già visto altrove, sarebbe per loro la fine. (vedi PERCHÈ IL PECCATO CONTRO LO SPIRITO SANTO NON PUÒ ESSERE PERDONATO ED IN COSA CONSISTE?)

 

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