Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

COSA SIAMO?

di Renzo Ronca - 25-7-12

 

[imm da donnatuttogratis.it]

Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo. (1Corinzi 6:19-20)

Chi ha accettato Gesù Risorto è come se fosse una parte di Lui, una parte della Sposa (Chiesa) che a Lui appartiene; una parte del corpo di quella sposa, come un braccio, una spalla…  Detto in termini semplicistici Il marito appartiene alla moglie e la moglie appartiene al marito, dunque da quando i due sono insieme, c’è un senso di mutua appartenenza. E’ come se la libertà individuale fosse stata sacrificata volontariamente per avere una libertà più grande ma da vivere in due, come se i due fossero uno solo.

Questa mutua appartenenza significa ovviamente che non c’è più una “singola appartenenza” (cioè solo a se stessi). L’appartenenza a Gesù (E Gesù a noi) significa una fedeltà fisica ma anche spirituale. Se io (“sposa” di Gesù) mi unisco (mi interesso, accolgo in me stesso) a qualcosa che è estraneo a Cristo, è come se commettessi un adulterio. Il brutto dell’adulterio non è tanto la trasgressione di una regola, quanto l’esporre l’altro (lo sposo/a, parte di me) allo stesso peccato (estraneità, inquinamento, abominio) a cui mi espongo io. Se io insomma compio un’azione di unione col peccato, è come se facessi unire al peccato anche Cristo. Per questo non può essere accettato il concetto di adulterio in tutte le sue forme, quelle pratiche carnali di tutti i giorni e quelle spirituali più profonde.

Noi con il cristianesimo siamo una parte di Cristo ed apparteniamo a Cristo. Per quanto ci suoni patriarcale maschilista ed antico, noi dobbiamo rendere conto a Lui di come usiamo il nostro corpo fisico e quello spirituale.

Non possiamo più occuparci di quello che vogliamo, essere attratti da tutto, ma dobbiamo decidere ogni cosa insieme a Cristo, nostro Capo-famiglia. Ogni scelta nella vita, ogni interesse personale, ogni cosa va prima concordata con il Signore. Se a Lui va bene allora va bene; ma a Lui dispiace, allora non va più bene, non dobbiamo farla.

Il concetto di “libertà di coppia” è molto complesso, richiede maturità e fiducia ad alto livello. Se c’è qualcosa che rovina questo rapporto a due, allora questa “vita di coppia” non sarà più una libertà ma diventerà una ristrettezza, una pesantezza, una repressione continua, una rassegnazione abitudinaria.

E’ solo nella mutua appartenenza per fede che Cristo abita in noi per mezzo dello Spirito Santo. Il nostro corpo diventa tempio.

Come un corpo di madre quando concepisce una nuova creatura, così anche noi spiritualmente assumiamo una forma che non conosciamo, che potrebbe spaventarci, che potremmo non riconoscere come nostra, che potremmo persino non volere. E’ così tuttavia la trasformazione della nuova nascita, il cammino cristiano: un corpo-tempio che appartiene al Signore che lo plasma; una forma in movimento, come la pasta che lievita nelle mani dello Spirito Santo, che porterà una vita nuova.

(continua)

 

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