Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

 

 

IL CANDELABRO (1)

 

Santuario 13 - di Renzo Ronca - 26-5-12

 

Fig.28 (2)

 

 

 

 

 

 

Nel “luogo santo” non entrava la luce del mondo, ma la stanza era completamente illuminata dalla luce proveniente dai  sette bracci  del candelabro d’oro. 

Nella fig.29 vediamo il “luogo santo” dall’ingresso, con in fondo il drappo ricamato dietro cui stava il “luogo santissimo”, poi il sacerdote vicino all’altare dei profumi,  a destra l’altare dei pani e a sinistra  si intravede il grande candelabro.

 

Fig.29 (3)

 

 

 

 

Questo arredo era il più prezioso e il più elaborato di tutti gli altri. Pesava in talento, ovvero 35-40 Kg e probabilmente era alto come un uomo o forse più.

Era d’oro massiccio, “battuto al martello” con estrema cura, ricorda la forma stilizzata di un albero con un “gambo” principale, quello centrale, e altri sei rami laterali, tre da una parte e tre dall’altra (vedi fig.28). I motivi floreali indicati dall’Eterno (foglie, fiori, forme delle coppe a mandorlo, pomi, ecc)  sono ricorrenti e non per caso, come nessuna cosa è per caso in questo meraviglioso studio.

Si fondono insieme molti significati in questo importante arredo di cui accenneremo i più importanti:

Il gambo centrale, come il tronco di un albero, è Gesù che, nascendo come uomo dalla terra, dove il candelabro poggia, va dritto verso l’alto, verso Dio; dove con una fiamma accesa dal puro olio, offre se stesso e mostra altissima la sua luce-guida per chiunque voglia intraprendere la strada del cristianesimo.

I sei bracci o rami, rappresentano la Chiesa, che nasce dal tronco centrale (Cristo); questa all’inizio è parallela alla terra, poi si curva e sale verso l’alto, come il gambo centrale, ad imitazione di Gesù. I fiori e poi i pomi indicano il progressivo crescere e portare frutti.

L’olio nelle coppe, la fiamma che arde, rappresentano lo Spirito Santo che illumina i nostri cuori.

Considerazioni:

Anche se l’uomo ha preferito credere a Lucifero, Dio è sempre stato vicino all’uomo con l’amore di un padre, aspettando il nostro ritorno da Lui, anticipando addirittura il nostro ritorno nella Sua casa con il Suo proiettarsi verso di noi e rivelarsi qui in terra.  Questa sua aspettativa non durerà sempre, ci sono dei tempi stabiliti. Il periodo di grazia finirà presto. Il mondo è destinato a perire perché senza Dio può solo conoscere la morte non avendo più in se stesso la vita.

Il Signore si rivela prima nel tabernacolo al tempo di Mosè, poi con l’Emanuele (=”Dio è con noi” cioè Gesù Cristo, il Messia), poi con lo Spirito Santo, versato nei cuori di tutti quelli che vogliono conoscerLo.  

Chi risponde al Suo richiamo deve voltare le spalle al mondo che si sta distruggendo da solo e spostarsi fattivamente verso la santità di Dio. Non è uno spostamento solo ideale, culturale, ma è  un cammino che si vede dai fatti.  Se la fede è la salvezza, la stessa fede poi  deve produrre le opere per essere incarnata. Dio è si presente e raggiungibile, ma con un percorso preciso, “deconaminante” dalla sporcizia e dal peccato in cui siamo immersi senza rendercene più conto.

E’ un cammino simile a quello che in certe piscine olimpioniche è obbligatorio percorrere, dove ci sono docce e vasche disinfettanti. Cattivo odore, sporcizia, cecità, carnalità, tutto viene ad essere progressivamente lavato. Dopo il battesimo si entra nel luogo santo, ovvero si inizia una fase di crescita alla luce di Cristo. Non ci sono altre luci o specchi dove vedere le nostre immagini. Non ci sono luci che vengono dai santi o dalle madonne o dagli angeli, c’è solo la luce del Signore che illumina questo ambiente dove noi siamo chiamati a servire, ad operare, a pensare, a crescere, per il bene non solo nostro ma di tutto il popolo chiamato da Dio, in vista della rivelazione diretta dell’Eterno stesso.

  

 

 

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NOTE:

(1)IL CANDELABRO D’ORO - 31 «Farai anche un candelabro d'oro puro; il candelabro, il suo piede e il suo tronco saranno lavorati al martello; i suoi calici, i suoi pomi e i suoi fiori saranno tutti di un pezzo col candelabro. 32 Dai lati gli usciranno sei bracci: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall'altro. 33 Sul primo braccio saranno tre calici in forma di mandorla, con un pomo e un fiore; e sul secondo braccio, tre calici a forma di mandorla, con un pomo e un fiore. Lo stesso per i sei bracci uscenti dal candelabro. 34 Nel tronco del candelabro ci saranno poi quattro calici a forma di mandorla, con i loro pomi e i loro fiori. 35 Ci sarà un pomo sotto i due primi bracci che partono dal candelabro; un pomo sotto i due bracci seguenti, e un pomo sotto i due ultimi bracci che partono dal candelabro: così per i sei bracci uscenti dal candelabro. 36 Questi pomi e questi bracci saranno tutti d'un pezzo col candelabro; il tutto sarà d'oro fino lavorato al martello. 37 Farai pure le sue lampade, in numero di sette; le sue lampade si accenderanno in modo che la luce rischiari lo spazio davanti al candelabro. 38 I suoi smoccolatoi e i suoi piattini saranno d'oro puro. 39 Per fare il candelabro con tutti questi suoi utensili si impiegherà un talento d'oro puro. 40 Vedi di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte. (Esodo 25:31-40)

(2) Imm (elaborata da noi) da “I vasellamenti sacri” di Soltan.

(3) Imm da thestudiesinthescriptures.com

 

 

 

 

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