Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

SOLITUDINE ANCHE IN COMPAGNIA, PERCHÉ? - 1

accenno psicologico generico

di Renzo Ronca - 3-9-10

 

[imm da 3.bp.blogspot]

 

 

 

DOMANDA: “….Da un po’ di tempo io mi sento sola anche in compagnia; anche con le migliore amiche... non riesco a capire….”

RISPOSTA:

Tutti abbiamo provato e proviamo ogni tanto la solitudine. Potremmo chiamarla la normale e difficile condizione dei nostri tempi, così presente eppure così sconosciuta.

Vediamo prima brevemente l’aspetto psicologico e poi quello molto interessante della fede cristiana.

La solitudine nella psicologia[1]

La solitudine è una condizione psicologica che deriva dalla insoddisfazione dei rapporti interpersonali umani con gli altri. Evidenziamo tre tipi:

 

1-      Finitezza dell’esistenza - Solitudine come inevitabile condizione umana. L’esistenza umana infatti, non può mai uscire da un “suo” modo di vedere e recepire le cose. Ognuno di noi ha un “suo” mondo in cui la coscienza personale è invalicabile.[2]

2-      Pienezza dell’esperienza - Solitudine scelta come stile di vita, per favorire la conoscenza del senso della vita con altre esperienze, oltre quelle già condivise con gli altri.

3-      Vuoto dell’esperienza - Solitudine come ripiegamento su di sé dovuto alla percezione di un mondo ostile o indifferente o negativo. E’ come un rifugiarsi continuo in se stessi. Questa involuzione, se spinta agli estremi, finirà per far vedere in maniera negativa anche se stessi; una specie di disgusto di sé. Tagliando i ponti con tutto infatti, l’esistenza non trova altro senso a se stessa se non quello della prigionia della propria individualità.

 

(continua)


 

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[1] Contenuti dello scritto liberamente tratti dal Dizionario di psicologia di U. Galimberti (Garzanti)

[2] In filosofia questa situazione è chiamata “solipsismo”; dal latino “Solus” (solo) e “Ipse” (stesso) “solo se stesso”; nel linguaggio comune, per estensione, indica soggettivismo, individualismo estremo, per cui ogni interesse è accentrato su di sé, ignorando o trascurando i problemi e gli interessi degli altri. (Treccani)

 

 

 

 

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