Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

DA DAVIDE A SALOMONE A NOI: COSTRUIAMO IL TEMPIO

(Renzo Ronca – 8-6-10)

 

 

 

 

 

[imm da buzzionline.eu]

 

 

 

 

1Cronache 28:3, 9-133 Ma Dio mi disse: "Tu non costruirai una casa al mio nome, perché sei uomo di guerra e hai sparso sangue". 9 Tu, Salomone figlio mio, riconosci il DIO di tuo padre e servilo con cuore integro e con animo volenteroso, perché l'Eterno investiga tutti i cuori e comprende tutti gli intenti dei pensieri. Se tu lo cerchi, egli si lascerà trovare da te; ma se lo abbandoni, egli ti rigetterà per sempre. 10 Ora considera che l'Eterno ti ha scelto per costruire una casa come santuario; sii forte e mettiti al lavoro!». 11 Allora Davide diede a suo figlio Salomone il progetto del portico del tempio, dei suoi edifici, delle sue stanze, dei suoi tesori, delle sue stanze superiori, delle sue camere interne e del luogo per il propiziatorio, 12 e il progetto di tutto ciò che aveva in mente per lo Spirito riguardo ai cortili della casa dell'Eterno, a tutte le stanze laterali, ai tesori della casa di DIO e ai tesori delle cose consacrate, 13 alle classi dei sacerdoti e dei Leviti, a tutto il lavoro riguardante il servizio della casa dell'Eterno e a tutti gli utensili necessari al servizio della casa dell'Eterno.

 

 

 

Se interpretiamo il passo che vi ho trascritto sopra in maniera più ampia, comprendiamo che in noi è presente “Davide e Salomone” come fossero due diverse età della nostra vita terrena. Davide è la nostra parte che combatte, che conquista ampi territori in cui pensare e far spaziare spirito e corpo. Egli è per noi quella parte che, seppure piccola sensibile e delicata, passa dalla musica appassionata dei salmi ad un irresistibile ed implacabile condottiero che, seguendo fedelmente Dio e Dio solo, non si spaventa di nulla, distrugge i nemici, ogni spirito estraneo, e riconsegna a Dio un regno compatto e forte.

Salomone rappresenta invece la nostra parte decisionale nata dopo, con un “ego” domato dopo mille battaglie, nella pace che deriva dalla grazia di Dio, quando le tempeste sono terminate con la vittoria del Signore. E' qui, dopo la conquista del territorio nel mondo e nel nostro cuore, che arriva la costruzione, l’edificazione più precisa  del progetto di Dio.

Il progetto di Dio è immenso e meraviglioso, non immaginiamo quanto, se lo vedessimo nel suo insieme resteremmo impauriti, ma nasce in piccolo, sull’integrità e sulla pace di chi è fedele ed ubbidiente.

 

9 Tu, Salomone figlio mio, riconosci il DIO di tuo padre e servilo con cuore integro e con animo volenteroso, perché l'Eterno investiga tutti i cuori e comprende tutti gli intenti dei pensieri.

Salomone come figlio di Davide è la continuità di un progetto di redenzione pensato prima dell’uomo stesso. L’attività fisica e decisionale, che fu risoluta ed anche spietata contro il nemico, diviene ora attività più focalizzata ad uno scopo preciso, elaborata con il dono della Sapienza, nella pace. Basta nemici da abbattere; il nemico adesso si combatterà in altri modi. Adesso si deve poter e saper amministrare la pace ed il potere di Dio su noi stessi aprendoci, per il bene della Chiesa. La sua riuscita dipende dal mantenimento di alcuni punti fermi da conservare tutta la vita.

La continuità del figlio col padre ad esempio è importante: Dio scelse Davide, lo chiamò ed inserendolo nel Suo piano, gli diede una linea da seguire, dei compiti da assolvere.

Davide fu ubbidiente e diede gloria a Dio realizzando quanto gli era stato chiesto.

Salomone per prima cosa deve seguire la stessa linea del padre.

E’ come nella corsa in atletica della staffetta: il  “testimone” passa da un corridore ad un altro affinché tutta la squadra possa arrivare alla vittoria. La vittoria non è più merito di un singolo, ma la conseguenza di uno sforzo di gruppo.

La famiglia unita in Cristo è questo gruppo che assume in se stesso la vocazione cristiana e la svolge come padre, come madre, come figlio, come figlia… I genitori conoscono Dio, cominciano a santificarsi, ad allontanare il peccato, formano il primo “regno”, la prima Chiesa, il primo spazio sicuro e protetto in cui far nascere una vita nuova, un progetto nuovo, dei figli…   Poi i figli, riconoscendo quanto di buono i genitori in Cristo hanno fatto, lo assumono in se stessi, come il corridore prende il testimone senza farlo cadere, e lo portano avanti migliorando la casa, rendendola più bella ed ospitale affinché la grazia di Dio possa riposarvi stabilmente e diventare “Chiesa aperta”.

 

Se tu lo cerchi, egli si lascerà trovare da te; ma se lo abbandoni, egli ti rigetterà per sempre.

Dio ti fa sapere che è disponibile che si fa trovare, che è pronto ad aiutarti in ogni cosa, ma ti parla anche di maturità. Ogni progetto divino richiede l’unione di due volontà quella di Dio e quella dell’uomo. E’ un patto molto serio. Dio ti sceglie per primo, si rivela per primo, ti ama per primo, ma non accetta un seguire passivo, per inerzia, come per dovere. Se lo vuoi anche tu, se lo ami anche tu, se lo desideri, lo cerchi con intensità ed amore, allora il patto sussisterà sempre ma se tu lo abbandonerai egli pure ti lascerà. Ti considera una persona matura, in grado di fare una scelta e di portarla avanti. Ti chiede solo coerenza in base alle tue possibilità.

 

10 Ora considera che l'Eterno ti ha scelto per costruire una casa come santuario; sii forte e mettiti al lavoro!».

La consapevolezza di essere scelti da Dio produce in noi gratitudine, responsabilità, timore, rispetto, onore, solennità, desiderio di non deludere, controllo di tutto il nostro vivere.

Il progetto non è più una cosa solo per te stesso; nel santuario entravano tutti a diversi livelli ed in diverse zone con ordine e disciplina. Il fine ultimo era riconoscere, purificarsi, convertirsi, adorare Dio. Si tratta di una un progetto grande: una “casa come un santuario”, la maturità tua che volge lo sguardo anche agli altri. Dio, che già ti ama, attraverso te vuole costruire un qualcosa che sarà una benedizione anche per altri.

 

11 Allora Davide diede a suo figlio Salomone il progetto del portico del tempio, dei suoi edifici […]12 e il progetto di tutto ciò che aveva in mente per lo Spirito riguardo ai cortili della casa dell'Eterno, a tutte le stanze […]13 alle classi dei sacerdoti e dei Leviti, a tutto il lavoro riguardante il servizio della casa dell'Eterno e a tutti gli utensili necessari al servizio della casa dell'Eterno.

Il progetto è stato già preparato. La versione “Nuova Diodati” aggiunge giustamente “per lo Spirito” infatti è da Lui che arrivano a noi le indicazioni. E’ tutto pronto: il disegno dell’edificio con le misure precise, a cosa servono le stanze, gli oggetti, i migliori operai artigiani artisti ed ingegneri adatti alla costruzione… tutto ti è già dato. Si tratta solo di prendere in consegna l’insieme e di coordinare i lavori per attuarlo con saggezza ed intelligenza usando i talenti che Dio ti ha dato.

 

Allora perché non cominciamo?

 

 

Proposta di riflessione:

Nel progetto dell’arca di Noè (Genesi 6:14-15...), poi del Santuario nel deserto quando Israele si spostava (Esodo 25:8-9...)  e più avanti nel tempio di Salomone, vi erano delle misure precise da parte di Dio date all’uomo. Vi sono tanti insegnamenti in questo, ma nel mio piccolo quale è il progetto di Dio per me? E come posso leggerlo, capirlo, realizzarlo nella vita di tutti i giorni?

 

(chi vuole può mandarci il suo pensiero su queste riflessioni: mispic@email.it )

 

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