ombra umana nel bosco con laccio e grande luce che filtra

Proverbi 29:25 La paura dell'uomo costituisce un laccio, ma chi confida nell'Eterno è al sicuro. (ND)

L’altro giorno abbiamo riflettuto molto su questo versetto dei Proverbi, vorrei riassumere alcuni punti nella prospettiva degli ultimi tempi, dove a mio modo di vedere, la paura gestita dall’Ingannatore è abilmente usata per manovrarci e condurci ad un laccio, che può immobilizzarci o soffocarci se non stiamo più che vigilanti nella fede in Dio.

COS’È LA PAURA? DEFINIZIONE PSICOLOGICA - «Paura – emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere reale, anticipata dalla previsione, evocata dal ricordo o prodotta dalla fantasia. La paura è spesso accompagnata da una reazione organica, di cui è responsabile il sistema nervoso autonomo, che prepara l’organismo alla situazione d’emergenza, disponendolo, anche se in modo non specifico, all’apprestamento delle difese che si traducono solitamente in atteggiamenti di lotta o di fuga […]» (1)

Anche se non siamo psicologi possiamo ragionare su questa ottima definizione:

a) “emozione primaria di difesa” Leggo che le emozioniprimarie oltre alla paura sono tristezza, gioia, sorpresa, disprezzo, disgusto. “Queste sono emozioni innate  e sono riscontrabili in qualsiasi popolazione, per questo sono definite primarie  ovvero universali.  Le emozioni secondarie, invece, sono quelle che originano dalla combinazione delle emozioni primarie e si sviluppano con la crescita dell’individuo e con l’interazione sociale. Esse sono: allegria, invidia, vergogna, ansia, rassegnazione, gelosia, speranza, perdono, offesa, nostalgia, rimorso, delusione, senso di colpa, ecc. Quindi le emozioni secondarie sono delle emozioni più complesse e hanno bisogno di più elementi esterni o pensieri eterogenei per essere attivate (https://www.stateofmind.it/2015/02/emozioni-primarie-secondarie/)

b) Dunque la situazione di pericolo può essere reale, ma può anche essere “anticipata, evocata, prodotta”. L’Avversario, l’Ingannatore, ha molto lavorato su questa emozione presente in noi dall’inzio:

PAURA ORIGINI BIBLICHE - Genesi 3:9 Dio il SIGNORE chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?» 10 Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto». Sarebbe affascinante uno studio su questo passo, speriamo di poterlo fare in seguito. Intanto apprendiamo la complessità della reazione umana davanti all’Eterno: ciò che era normale prima (incontrare Dio, parlare con Lui), dopo il peccato diventa paura, senso di colpa, che spinge l’uomo a nascondersi. Questo è come un nostro background (back «dietro» e  ground «terreno, campo»), ovvero il  retroscena come di un “trauma infantile” complesso di un fatto che chiamiamo peccato, con cui dobbiamo convivere, che fa da sfondo nella nostra vita in ogni nostra azione e nel rapporto con Dio. Rapporto che possiamo riprendere (e allora la paura svanisce diventando rispetto, timor di Dio, gratitudine) o lasciare (e rimane la paura di un giudizio).

Su queste basi vediamo allora come probabilmente Satana applica le sue strategie, ad esempio con le manipolazioni mediatiche.

PERCHÉ LA PAURA DELL’UOMO È STATA DEFINITA “UN LACCIO” NELLA BIBBIA? (2)

Il laccio quando ti prende, ti trattiene ed impedisce la liberazione (grazia).

La “trappola a laccio” è un sistema micidiale, crudele e pericoloso per imprigionare gli animali. Oggi è giustamente proibito perché potrebbe soffocare qualsiasi essere che vi si impigli; immaginate un vero e proprio cappio robusto legato ad uno o due alberi: quando l’animale vi passa dentro si impiglia e il laccio si stringe senza lasciare scampo.

Il posizionamento del laccio presuppone da parte del cacciatore la conoscenza delle dimensioni, delle abitudini e del sentiero che  l’animale percorre. Satana conosce molto bene l’uomo lo ha studiato attentamente nel corso dei millenni e sa perfettamente come questi reagisce a certi stimoli. Egli pone il suo laccio nei nostri percorsi emotivi indotti dalle propagande che sono sotto il suo controllo. Questi percorsi li ha preparati lui stesso, l’ingannatore, il quale sa e sa che volenti o nolenti passiamo in quel sentiero.

In questo caso il laccio di Satana si serve della paura in maniera davvero elaborata:

A) Tutte le propagande mediatiche attuali CI STANNO FACENDO PASSARE DI PAURA IN PAURA. Questo è il sentiero obbligato da cui non possiamo sfuggire. Se prendiamo solo gli ultimi due anni, pensate alla paura della pandemia (non ancora passata); poi subito quella della guerra mondiale; poi già si sta affacciando quella fame globale… Non voglio dire che non esistano queste realtà, ma lo stillicidio, l’enfasi, l’aggressività, la propaganda quasi ipnotica producono scompensi importanti che ci caricano sempre più di ansia (3).

B) Tutto il nostro sistema occidentale NON ACCETTA L’INDIVIDUO CHE MANIFESTA LA PAURA. Nel comportamento sociale di oggi, nei colloqui di lavoro, nei telefilm, nella pubblicità, lo standard propagandato come ottimale a cui adeguarsi, è un uomo forte, deciso, che non ha mai dubbi, che non chiede mai scusa, che ha un certo tipo di postura e di inflessione quando ti parla e ti guarda, che sa cogliere ogni opportunità per il successo. Cinismo, opportunismo, ricchezza, agonismo, sopraffazione. A noi cristiani, soprattutto agli anziani come me, sembra impossibile che il chiedere scusa sia segno di debolezza, eppure è così; sembra che lo affermino chiaramente anche negli stage nei seminari formativi per il lavoro.

Ora attenzione: se nel punto A) abbiamo detto che ci fanno passare “di paura in paura”, allora come è possibile poi al punto B) che dicano di non averla?

Questo è un paradosso, un assurdo, una contraddizione non risolvibile nella nostra testa. Logico che ci sia un conflitto interno. Infatti questa incoerenza del comportamento  provoca un “nonsenso” nella logica della nostra mente che ci impedisce di vigilare in maniera equilibrata sul nostro futuro. Per questo è come se infilassimo la testa dentro al laccio. Se uno si ribella viene soffocato stritolato dal sistema; i giovani vengono bullizzati, gli adulti emarginati… allora che può fare l’uomo incerto? Segue la maggioranza: parla di tutto ciò che sente in TV, usando slogan come quelli che sente in TV. In questo modo è “normale”, dunque è accettato”;  ma dentro è vuoto e piatto e non sa stare in pace con se stesso. Infatti la pace (altro grande tema da sviluppare), non può mai venire dal mondo, ma è una liberazione prima interiore spirituale e poi esteriore, che si ottiene quando ci apriamo alla fede in Cristo Gesù:  Giovanni 14:27 “Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti”.

L’uomo che non ha accolto questo richiamo amorevole da parte del Signore rimane imprigionato nelle paure del mondo: egli non è uno stato attivo di chi vuole cambiare le cose o ritrovare le verità oscurate, ma vive preso al laccio delle comunicazioni mondane  in uno stato passivo di chi è fermo e reprime la rabbia che non sa gestire. Come se chi è preso al laccio invece di agitarsi fisicamente vedendo che è pericoloso, si ferma inquieto e rabbioso e aspetta pronto a scattare come una molla contro il primo rumore sospetto.

Ricapitoliamo il paradosso: abbiamo l’uomo che assorbe costantemente le paure che il sistema stesso trasmette, però il sistema stesso gli impedisce manifestarle. Allora reprime, aspetta e reprime ancora..

MA QUAL È IL FINE DI QUESTO LACCIO?

Il laccio per prima cosa abbiamo detto che trattiene, impedisce il movimento e dunque la liberazione (non solo in senso fisico, ma liberazione anche mentale e spirituale). Nel frattempo abbiamo anche detto che la paura cresce, la tensione sale, si formano tante “emozioni secondarie” come l’ansia, che è “la reazione emotiva dovuta al prefigurarsi di un pericolo ipotetico, futuro e distante” (stateofmind.it). Ma anche l’ansia cresce in tutte le persone: nei giovani per mancanza di futuro certo, nelle persone mature che sono confuse in un linguaggio dai troppi significati che non sa più distinguere tra “vero e falso”; nei vecchi che nella confusione hanno nostalgia di una passato dove “i treni arrivavano in orario”.

Allora nella complessità delle emozioni tutto si riavvia in continuazione e si monta sempre più caricandosi di rabbia che vorrebbe scaricarsi. Una specie di bomba che può esplodere incontrollata (vedete l’aumento di persone instabili che perdono la testa seminando stragi). Insomma pare che questa rabbia oggi, a stento trattenuta, straripi in mille rivoli di violenza… sta per scoppiare quando… ecco che si manifesta lo scopo del laccio dell’ingannatore! Infatti, dopo aver generato lui stesso tutto questo caos ed averci costretto in uno stato di immobilità repressa, improvvisamente ci si presenterà come risolutore: parlerà di pace, ci toglie (apparentemente) il laccio e ci dice “eccomi adesso sistemo tutto io, ho i mezzi il potere per riportare ordine e pace nel mondo, lascia fare a me, fidati!” E’ così che si manifesterà quello che noi chiamiamo Anticristo. Quasi magicamente tutto ti sembrerà vicino alla soluzione. Quando hai un laccio di quel genere che ti blocca fuori e dentro, accetti tutto da uno che ti dà l’illusione della libertà e della pace nel mondo; così dici a te stesso: “tutto andrà bene adesso, si, diamogli il nostro consenso, il nostro voto, la nostra libertà, prenda pure il potere. Ma si, anche con le armi, perché in fondo portano la pace”.

Peccato solo che non sia vero!

Questa apparente liberazione dal laccio, in realtà ti fa cadere nei giudizi che Dio ha stabilito nell’Apocalisse prima della nuova creazione.

Non è che il Signore ad un certo punto farà una guerra come quelle che vediamo adesso, tanto per poter comandare. E’ che l’uomo, scambiando il male col bene, si mette lui stesso in uno stato di guerra contro Dio, per cui non essendo più in grado comunicare con il Signore, non sa più come ascoltarLo (fugge da Lui si nasconde) e non si rende conto dei flagelli che stanno per piombare sulla terra. Non tornando a Dio non potrà indossare la protezione che da Lui arriva (Genesi 3:21 “Dio il SIGNORE fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì”). E allora i flagelli contro il peccato saranno per l’uomo senza Dio come distruzioni improvvise, come al tempo di Noè. Non si tratta di punizioni di un despota capriccioso, ma di una autodistruzione provocata da se stessi, essendo privi del Signore e dunque privi di protezione, verità giustizia, fuori dalla realtà sconosciuta al mondo che si mostra nell’eternità. Dio non vuole distruggere, salverà il salvabile, ovvero tutti quelli che si faranno salvare, ma nella nuova creazione non ci sarà posto per l’anti-dio e per quanti volontariamente non hanno con l’Eterno un rapporto di rispetto, stima e fiducia.

PER NOI CREDENTI PERÒ NON CI DEVE ESSERE PAURA, non saremo presi alla sprovvista, noi confidiamo nel Signore, per questo abbiamo detto: Proverbi 29:25 La paura dell'uomo costituisce un laccio, ma chi confida nell'Eterno è al sicuro.

Ringraziamo lo Spirito Santo che ci istruisce sul cammino da fare, diverso da quello del mondo. Non incontreremo alcun laccio perché avendo fede nel Risorto e attendendo il Suo ritorno, la paura non potrà trattenerci né ingannarci. Lode a Dio. Confortiamoci e siamo riconoscenti al nostro Signore e Salvatore.

 Renzo Ronca

 


 

(1) “Le garzantine - Psicologia” di Umberto Galimberti pag 746 – Garzanti

(2)  La NR e la CEI traducono con “trappola”, ma la parola “laccio” della ND ci pare più appropriata.

 (3) «Ucraina: psicologi, 'con bombardamento notizie cresce disagio, stress e ansia anche al lavoro' 06 aprile 2022 Dall’inizio della guerra in Ucraina, e in queste ultime settimane, "abbiamo avuto un aumento di situazioni di disagio psicologico abbastanza importanti". A dirlo all'Adnkronos è il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi (Cnop), David Lazzari. Un ruolo "importante", per Lazzari, lo stanno giocando media e social. "Mettono in evidenza il conflitto in maniera ripetitiva, amplificando i disturbi - spiega -. Non dico che non debba esserci informazione ma c'è un bombardamento mediatico e la ripetizione continua delle immagini della guerra crea degli stati d’animo che alimentano situazioni di disagio psicologico in modo significativo. Un conto è l’informazione, un conto la spettacolarizzazione". Diverse persone, infatti, "seguono in maniera continua" questo flusso di informazioni "dando forma ad ansie e preoccupazioni".» [https://www.adnkronos.com/ucraina-psicologi-con-bombardamento-notizie-cresce-disagio-stress-e-ansia-anche-al-lavoro_5qaNSyex9WuLssKyNkqQsN]

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