disegni espressioni e movimenti uomo

(prosegue da SFASAMENTO DELL’ANIMA E SUO RIALLINEAMENTO - 292 ut )

Ora che per grosse linee abbiamo accennato a qualche ragionamento di base sulle componenti dell’uomo e sui suoi “movimenti”, sfasati o riallineati che siano, proviamo a entrare un pochino di più negli esempi pratici. Teniamo presente ovviamente che, come tutti gli esempi, anche questi sono relativi e non del tutto calzanti, ma per quello che serve a noi, potrebbero anche andare. (1)

Capire razionalmente cosa significhi “logica staccata dalla fede” sembra abbastanza comune e ordinario, quindi non meritevole di approfondimenti, perché in fondo il mondo materialista che ci permea è così. Tuttavia sta appunto qui la differenza di impostazione iniziale che determinerà il risultato: vogliamo continuare a ragionare “secondo il nostro buonsenso pratico” (vale a dire la “capacità naturale dell'individuo di giudicare rettamente, specialmente in vista delle necessità pratiche”), oppure vogliamo ricordarci di essere credenti, e dunque vogliamo vedere l’argomento nella prospettiva biblica?

Nel primo caso (ragionamento logico-naturale staccato dalla fede) sarebbe come se nello schema della volta scorsa mantenessimo chiusa la porta dello spirito dell’uomo che era preposta all’ascolto dello Spirito di Dio. Come se uno dei tre anelli (spirito anima corpo) “non girasse” più  squilibrando gli altri.

Nel secondo caso (credendo in Dio) dobbiamo cercare di dare uno sfondo diverso al nostro ragionamento naturale, riaprendo quella porta a lasciando entrare il più possibile la luce dello  Spirito Santo.

Considerando che noi credenti pensiamo di avere tutti la fede in Dio, proseguiamo in questa direzione. Ma come si può fare in pratica? Non è poi così difficile: non abbiamo tutti una Bibbia? Non ci sono scritti lì sopra gli insegnamenti di Dio? Allora proviamo ad aprirla.

C’è un punto molto significativo nell’Antico Testamento: Numeri cap.13 e 14.  Israele era stato da poco liberato dalla schiavitù in Egitto con grande potenza da parte di Dio e la promessa di raggiungere la terra promessa. Dopo aver ricevuto la Legge sul monte, dopo la realizzazione del Santuario mobile di Mosè con la presenza dell’Eterno, dopo essere stato guidato miracolosamente nel deserto, quando mancava davvero poco ed erano in vista di quella terra, l’Eterno disse a Mosè di mandare degli esploratori e Mosè lo fece (Num 13:1-3). Quando gli esploratori tornarono riferirono che si, la terra era buona, ma era abitata da un popolo molto più grosso e potente di loro e che avrebbero perso una eventuale battaglia. Solo Caleb (e Giosuè) non erano d’accordo e avrebbero preferito continuare il “programma in atto” in nome di Dio che li aveva sempre guidati e che avrebbero vinto senza problemi (Num 13:30). Ma il popolo si mise paura, si disperò, diede ascolto agli altri esploratori, e si ribellò a Mosè ed Aronne (Num 14:1-2). 

Attenzione: possiamo subito vedere che alla “logica della fede” (cioè alle promesse di Dio dimostrate già con grande potenza), subentrò e si ingrandì la paura che, lasciata sfrenata a se stessa (cioè senza più i calmi e stabili input della porticina dello spirito nell’uomo collegato allo Spirito di Dio), trasportò la “logica del ragionamento naturale” come  primo elemento decisionale dell’anima; non più la fede. Ma cosa può decidere l’uomo senza più l’ascolto di Dio? Sicuramente può solo staccarsi da Lui, credersi intelligente nella sua autonomia, decidere di tornare indietro (non proseguire più il cammino-progetto di Dio) ricadendo nell’antica schiavitù:

Numeri 14:3 Perché il SIGNORE ci conduce in quel paese dove cadremo per la spada? Là le nostre mogli e i nostri bambini diventeranno preda del nemico. Non sarebbe meglio per noi tornare in Egitto?» 4 E si dissero l'un l'altro: «Nominiamoci un capo, torniamo in Egitto!»

Vedete? “Il capo” (cioè chi comanda, vale a dire chi le prende decisioni nella mente e quindi le mette in pratica nella azioni), non è più la guida dell’Eterno, ma la guida di una potenza maligna avversaria, che va in senso contrario al consiglio salvifico divino. Questa, se ci pensate bene, È L’APOSTASIA. Vale a dire è una l’influenza ingannatrice che agisce su quelle persone che una volta seguivano Dio, ma che poi, si sono da Lui allontanate. Queste persone, dopo l’accoglienza della tentazione (ribellione ed autonomia), pensando di poter fare meglio di quello che consigliava Dio, finiscono per ritornare schiave del faraone, ovvero del serpente dell’Eden, ovvero di Satana oggi.

La conseguenza che vediamo nel seguito del passo biblico è da prendere sul serio: il popolo perde l’equilibrio, si sfalda nel ragionamento equilibrato, perde ogni senso del “giusto” e della realtà e sta addirittura per lapidare Mosè e Aronne. Ma qui il Signore interviene con decisione e mette uno stop risolutivo: Numeri 14: “10 Allora tutta la comunità parlò di lapidarli; ma la gloria del SIGNORE apparve sulla tenda di convegno a tutti i figli d'Israele, 11 e il SIGNORE disse a Mosè: «Fino a quando mi disprezzerà questo popolo? Fino a quando non avranno fede in me dopo tutti i miracoli che ho fatti in mezzo a loro? 12 Io lo colpirò con la peste e lo distruggerò, ma farò di te una nazione più grande e più potente di esso»”.  Vedete, per fermarli fu necessaria nientemeno che la presenza potente di Dio stesso (la Sua gloria)! Guardate a che punto dunque arriva la pazzia della folla quando è manipolata: ad uccidere gli stessi capi che li stavano liberando (Mosè e Aronne) che prefiguravano il Cristo re e Sommo sacerdote!

Mosè comprese la gravità del momento sentendo non solo la parola “li colpirò” (che poteva lasciare spazio ad una correzione), ma anche la parola “li distruggerò” che lasciava pensare a una distruzione anche dell’anima, un abbandono nel profondo del soggiorno dei morti, senza più salvezza nemmeno alla fine dei tempi. Per questo implorò di nuovo il Signore (Num 13:14-19), che accolse una parte della preghiera di Mosè:  Numeri 14:20 “Il SIGNORE disse: «Io perdono, come tu hai chiesto. 21 Però…  […]  34 Come avete messo quaranta giorni a esplorare il paese, porterete la pena delle vostre iniquità per quarant'anni, un anno per ogni giorno, e saprete che cosa sia cadere in disgrazia presso di me". 35 Io, il SIGNORE, ho parlato: certo, così farò a tutta questa comunità malvagia, la quale si è riunita contro di me; in questo deserto saranno consumati e vi moriranno»”.

Il giudizio dell’Eterno può sembrare molto severo, perché tutta quella generazione dai venti anni in su (con l’esclusione di Caleb e Giosuè) fu condannata a vagare nel deserto e a morirvi. In realtà la giustizia di Dio è sempre “giusta” e probabilmente il Suo perdono, anche se non fu come si aspettavano in quel momento, fu importante ai fini della vita eterna. (2)

Ma noi uomini non comprendiamo la giustizia di Dio, né riusciamo a dare il giusto valore alle Sue parole. Pensiamo sempre a modo nostro, come se Dio fosse simile a noi nel modo di pensare e decidere, invece non è così, non è Lui che dovrebbe assomigliare a noi, bensì dovremmo noi imparare a pensare come Lui: Isaia 55:8 “«Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice il SIGNORE.”.  Per questo in quel momento, nonostante la condanna solennemente ripetuta dall’Eterno, quel popolo continuò ad agire in modo sconsiderato, affrettando di fatto, la sua morte fisica; infatti dopo aver ascoltato di sera le parole di Dio ed aver fatto cordoglio, appena fu mattina molti di loro pensarono di poter modificare il loro errore, e quindi modificare le parole di Dio. Quindi andarono subito a combattere contro quei nemici da cui il giorno prima volevano scappare. Fu lo stesso errore di prima: paura dei nemici, paura del giudizio, sempre la paura mai la fiducia.  Come non avevano creduto prima alle promesse del Signore ed ebbero inutilmente paura, così non credettero ora al Suo giudizio ed agirono impulsivamente dal loro punto di vista personale, senza l’accordo del Signore:   Num 14:40 “La mattina si alzarono di buon'ora e salirono sulla cima del monte, e dissero: «Eccoci qua; noi saliremo al luogo di cui ha parlato il SIGNORE, poiché abbiamo peccato». 41 Ma Mosè disse: «Perché trasgredite l'ordine del SIGNORE? La cosa non vi riuscirà bene. 42 Non salite, perché il SIGNORE non è in mezzo a voi. Non fatevi sconfiggere dai vostri nemici! 43 Poiché là, di fronte a voi, stanno gli Amalechiti e i Cananei, e voi cadrete per la spada; poiché vi siete sviati dal SIGNORE, il SIGNORE non sarà con voi». 44 Nondimeno, si ostinarono a salire sulla cima del monte; ma l'arca del patto del SIGNORE e Mosè non si mossero dall'accampamento. 45 Allora gli Amalechiti e i Cananei che abitavano su quel monte scesero giù, li sconfissero, e li fecero a pezzi fino a Corma.”

COSA CI INSEGNA TUTTO QUESTO?

1) Che l’uomo da solo, qualsiasi cosa faccia col suo solo “buonsenso naturale” non riuscirà mai a fare nulla di buono;

2) Ma anche facendo ciò che Dio ha dichiarato buono (per esempio combattere una battaglia contro un nemico per entrare nella terra promessa), può risultare uno sfacelo se fatto “fuori tempo”.  

3) Occorre dunque una SINTONIA CON I TEMPI DI DIO, i quali “di tempo in tempo” sospingono verso una cosa o verso un’altra. Tutto il creato infatti, è in perfetto movimento che si eleva. Noi non conosciamo questi “movimenti” celestiali che solo Dio consce, ma pretendiamo di sapere da soli come comportarci.

4) Questa “sintonia con Dio” non è altro che il corretto RIALLINEAMENTO con la COMPLETEZZA DIVINA attuato con il meglio della nostra BUONA VOLONTÀ, nella COMPLETEZZA DELLE COMPONENTI DELL’UOMO, ovvero spirito anima e corpo. Detto in altri termini:

Giovanni 15: 5 “Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano”.

Marco 12:30 Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua".

 (continua  in  PENSIERO CON DIO O SENZA DIO IN MODO SEMPLICE - 294 ut)

 


 

(1) In realtà i “movimenti dell’anima e del creato” sono molto più complessi, come i movimenti dell’atomo, del sistema solare, delle galassie e dell’universo intero, che si espande fino a che la materia diventerà talmente rarefatta da essere vicino allo Spirito di Dio. Spero che, piacendo al Signore,  potremo approfondirlo in futuro.

(2) Si può pensare quindi che se Dio li escluse fisicamente da quella terra promessa nel territorio della Palestina in quei  tempi, tuttavia  non li escluse dalla “terra promessa” del millennio, quando quelli “giustificati-perdonati” risorgeranno assieme ai rapiti della Chiesa, e saranno di nuovo col Signore a governare la terra.

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