Nuvole nel cielo

“Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se il giorno del Signore fosse già presente. Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e proclamandosi Dio”. (2 Tessalonicesi 2:1-4) 

Dopo la risurrezione e l’ascensione di Gesù al cielo, tra gli apostoli e i discepoli del Signore ferveva l’ardente desiderio di affrettare il ritorno del Maestro. Gesù non aveva forse detto che sarebbe tornato quando l’evangelo sarebbe stato predicato in tutto il mondo? E i segni che aveva dato come precursori del suo ritorno non erano in parte già presenti? Non c’erano forse rumori di guerre in alcune parti dell’impero? Non c’erano forse state carestie in alcune province? La malvagità e l’immoralità non dilagavano ovunque? E, soprattutto, si stava realizzando il segno della fine per eccellenza: il vangelo era predicato in tutto il mondo. Quindi Gesù stava per tornare. Non solo: persone che si dicevano ispirate e lettere di alcuni presunti apostoli confermavano la convinzione della chiesa di Tessalonica.

Paolo, per rivelazione dello Spirito Santo, interviene per chiarire le cose e portare il giusto equilibrio della verità: Il Ritorno del Signore non è imminente, quelle lettere non le hanno scritte gli apostoli, non fatevi sconvolgere la mente da falsi profeti o dai discorsi di certi fratelli che parlano anche in buona fede.

Paolo spiega che prima che Gesù ritorni deve apparire l’uomo del peccato, il figlio della perdizione. Questo essere, mosso dalle potenze delle tenebre, si presenterà come il risolutore dei problemi del mondo… e il mondo gli andrà dietro, anche quando giungerà a proclamarsi Dio e a sedersi nel tempio di Dio.

Ma Gesù rapirà la sua Chiesa prima o dopo la profanazione del tempio da parte dell’uomo del peccato? La risposta è che verrà prima. Infatti, in Apocalisse 11:2 è detto che gli eserciti delle nazioni dei gentili calpesteranno il tempio e la santa città per tre anni e mezzo. E al versetto 7 appare la bestia (cioè l’anticristo, l’uomo del peccato) alla testa di questi eserciti.

Ora, dal momento che la conquista di Gerusalemme e la successiva profanazione del tempio da parte dell’uomo malvagio avverrà durante l’intermezzo tra sesta e la settima piaga (Apocalisse 16:13-16) è evidente che Gesù è già venuto a rapire la Chiesa, che è stata posta al sicuro nel cielo (Apocalisse 15:1-8).

Quindi, anche per noi che viviamo a circa 2000 anni da quando Paolo ha scritto ai tessalonicesi, deve essere chiaro che prima che il Signore venga sulle nuvole del cielo deve manifestarsi sulla scena del mondo questo “figlio della perdizione”. Solo dopo che sarà apparso potremo attenderci un imminente ritorno di Gesù e quando dico che l'anticristo apparirà prima del ritorno di Gesù, intendo riferirmi al rapimento della chiesa in quanto Gesù torna proprio per rapire la chiesa e questo avverrà, appunto, dopo l'apparizione dell'anticristo.

L’apostolo dice anche che si siederà nel tempio di Dio. Per Paolo e per gli altri apostoli (e per la Bibbia) c’è un solo tempio di Dio: quello di Gerusalemme che, quando l’apostolo scriveva, era ancora integro.

Quindi il tempio di YHWH che si ergeva sull’attuale spianata delle moschee, a Gerusalemme, dovrà essere ricostruito proprio in quel luogo. È importante per noi sapere che gli ebrei hanno già pronti tutti i pezzi per ricostruire il tempio, il quale deve essere solo assemblato. Infatti, negli USA è stato trovato lo stesso tipo di pietra che si trova in Israele e con cui era fatto il vecchio tempio, quello distrutto dai Romani nel 70 dC. Con quella pietra sono stati intagliati i mattoni, le parti delle colonne, delle scale interne ecc. che, numerate una per una, attendono solo di essere assemblate a Gerusalemme. Sono pronti anche l’altare dei profumi, il tavolo dei pani di presentazione, le trombe d’argento e il mobile per custodirle oltre al candelabro a sette braccia e agli abiti dei sacerdoti.

Tenendo conto di quanto detto possiamo affermare che il tempo del Ritorno del Messia è vicino. Inoltre, oggi, per la prima volta il vangelo è veramente predicato in tutto il mondo. Certamente gli Apostoli della Chiesa delle origini hanno compiuto un’opera immane: hanno predicato, per la potenza dello Spirito Santo, il vangelo in tutto il mondo allora conosciuto, fondando numerosissime chiese in Europa e in Medio Oriente. Non sapevano che al di là del mare, a Occidente, e al di là delle montagne a Oriente, c’era un mondo immenso da evangelizzare.

Oggi, per la prima volta, grazie alla televisione, alla radio e soprattutto ad internet, il mondo intero viene avvertito che Gesù è il Messia, che è morto sulla croce per la salvezza dei peccatori, che è risuscitato, che intercede per noi in cielo, che chiunque crede in lui avrà la vita eterna e che presto tornerà. La predicazione del vangelo al mondo - che Gesù presenta come segno della fine per eccellenza, si sta realizzando sotto i nostri occhi.

Inoltre, per la prima volta in duemila anni di storia cristiana, l’apostasia nel mondo è sempre più evidente, sfacciata e diffusa.

Insomma, non c’è mai stato un tempo come questo e le “tessere del mosaico” si stanno velocemente mettendo al loro posto, come stabilito fin da principio da Dio, l’Onnipotente.

Perciò è lecito pensare che “l’uomo del peccato” sia probabilmente nato da tempo – come pensano alcuni – e che non appena le condizioni saranno favorevoli (cioè quando sarà tolto colui che lo ritiene) apparirà sulla scena del mondo.

Prof. Roberto Sargentini 

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