paesaggio riposante

Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all'estremo; perplessi, ma non disperati. (2 Corinzi 4:8)

Come tutti noi anche l’apostolo Paolo ha vissuto diversi momenti di perplessità nel suo ministerio: “umanamente parlando, Paolo talvolta non sapeva come venire a capo delle difficili situazioni in cui veniva a trovarsi; tuttavia, il Signore non aveva mai permesso che egli cedesse alla disperazione: mai fu condotto in un vicolo cieco da cui non esistesse una via di fuga” (Commentario MacDonald).

Paolo aveva dovuto superare situazioni indicibili, difficoltà economiche, fisiche; aveva dovuto far fronte a diverse controversie nate nelle comunità da lui fondate, ma nonostante questo la sua fede non era mai venuta meno.

Il dubbio a volte può veramente fare dei danni irreparabili alla nostra persona portandoci là dove non avremmo mai pensato di essere, in un baratro e lontano dalla presenza del Signore. Sicuramente molte persone nel corso della vita hanno ceduto alla disperazione per vari motivi. Come probabilmente stava per cedere Agar che vagando nel deserto era disperata perché non aveva più acqua per lei e suo figlio. Non riusciva a scorgere il pozzo che era a poca distanza da loro. Fu Dio che le aprì gli occhi affinché vedesse la soluzione al problema che aveva in quel momento, un problema che, se non risolto, sarebbe costato la vita a lei e a Ismaele.

Ma torniamo a Paolo. L’apostolo pur essendosi trovato in situazioni tali da provarlo spiritualmente e fisicamente non aveva mai rinnegato la sua fede, ben sapendo che il Signore lo avrebbe sempre custodito nella difficoltà. Ho scritto “custodito” perché non è detto che Dio debba per forza trarci fuori da tutte le difficoltà della vita, ogni volta che queste si presentano alla nostra porta. La cosa importante nella difficoltà è avere piena fiducia in Lui perché Dio ha cura di noi tutti! Noi non saremo mai tentati oltre le nostre forze e solo il Signore, che ci ha formati nel grembo materno e ci dona la vita ogni giorno, sa a che tipo di prove possiamo resistere col suo aiuto.

Quando i discepoli andavano per le strade a predicare, coadiuvati da Gesù, non mancava loro nulla! Il Signore gli provvedeva cibo, vestiario e tutto ciò che occorreva al loro sostentamento. “Non provvedetevi d'oro, né d'argento, né di rame nelle vostre cinture, né di sacca da viaggio, né di due tuniche, né di calzari, né di bastone, perché l'operaio è degno del suo nutrimento.” (Matteo 10: 9-10) Quando Gesù diceva che non dovevamo preoccuparci troppo delle sollecitudini quotidiane, lo intendeva davvero perché sapeva perfettamente che anche i bisogni materiali, nella misura necessaria, dovevano essere soddisfatti. “Non lo dico perché mi trovi nel bisogno, poiché io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo.” (Filippesi 4:11)

Giungere ad accettare e ad accontentarsi dello stato in cui si vive è una grande dimostrazione di fede, a mio parere. Per Paolo venivano momenti di abbondanza e di bisogno, come anche per noi e per i fratelli che vivono sparsi per il mondo. Il Signore è ricco in misericordia e non dimentica che siamo fragili e tendenzialmente portati a scoraggiarci al minimo ostacolo. Egli provvederà a noi, siamone certi e alziamo i nostri occhi verso il cielo perché la nostra redenzione è vicina!

V.D.S.

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