paesaggio strada che si divide

“Ma essi hanno disubbidito, si sono ribellati contro di te, si sono gettati la tua legge dietro le spalle, hanno ucciso i tuoi profeti che li scongiuravano di tornare a te, e ti hanno oltraggiato gravemente. Perciò tu li hai messi in mano ai loro nemici, che li hanno oppressi; ma al tempo della loro afflizione essi hanno gridato a te, e tu li hai esauditi dal cielo; e, nella tua immensa misericordia, hai dato loro dei liberatori, che li hanno salvati dalle mani dei loro nemici.” (Neemia 9: 26-27)

Nell’antico testamento troviamo innumerevoli dimostrazioni dell’amore di Dio per il popolo d’Israele. Loro avevano avuto il privilegio di essere stati scelti dal Signore affinché tramite le leggi che avevano ricevuto, tutti i popoli avessero potuto conoscerlo, amarlo e servirlo.

Ma la maggioranza del popolo disubbidiva al Signore puntualmente. Ogni volta che Dio mostrava il suo amore benedicendo ognuna delle dodici tribù, il peccato si insinuava nel loro cuore “accendendo l’ira del Dio vivente”.

Eppure, nonostante quella disubbidienza, il Signore è sempre stato fedele a Sé stesso professando continuamente l’amore che nutriva. Nella delusione più profonda che provava verso Israele ogni volta che questi peccava, lasciava sempre una porta aperta dicendo attraverso i suoi profeti che Lui era disposto ad accoglierli di nuovo. Questo però ad una sola condizione: il popolo doveva confessare il suo peccato e ravvedersi. Quando il popolo non si ravvedeva il Signore permetteva delle punizioni importanti, pensiamo alle deportazioni e alle guerre di quel tempo.

Riportiamo l’esempio a noi occidentali che non siamo migliori:  prendiamoci un momento per riflettere su quello che accade nella nostra vita cristiana. Non ci comportiamo anche noi come quegli israeliti disubbidienti? Quante volte pecchiamo e voltiamo le spalle al nostro Signore? Quante volte consideriamo solo i nostri sentimenti mutevoli e non pensiamo alla sua delusione?

Ci siamo mai chiesti quante volte Dio ci ha perdonato nel corso della nostra vita? Sono certa che sono innumerevoli, perché non ce ne rendiamo conto. Non possiamo entrare completamente nell’ottica di Dio, noi non saremo mai Lui. Tuttavia la nostra condizione di ogni giorno ci spinge a comprendere che dobbiamo sempre avere in noi la volontà di umiliarci e chiedere perdono quando lo Spirito Santo ci fa sentire che siamo colpevoli davanti al Signore.

Questo sentimento di ravvedimento sia sempre vivo dentro di noi, soltanto così il Signore potrà continuare a parlarci e a farci comprendere ciò che a noi sembra nascosto, ma che Lui sarà ben disposto a rivelarci.

 V.D.S.

 

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