«O morte, dov'è la tua vittoria? O morte, dov'è il tuo dardo?» 56 Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge; 57 ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo. 58 Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore. (1Corinzi15: 55-58)

Quando mia moglie doveva lavare il peluche preferito di mia figlia, e lei non lo trovava quindi più al suo posto, si disperava credendo che fosse perduto per sempre, e pensava che la sua mamma fosse crudele con lei e quindi che non la amasse.  Poi, quando le veniva restituito pulito e profumato la sua gioia era incontenibile e baciava e abbracciava mia moglie con la sorpresa di aver riavuto il suo pupazzo anche più bello di prima.

Sento spesso dire da chi non crede o crede a modo suo come Dio sia crudele nel permettere il male, soprattutto se colpisce persone ritenute dalla società “brave persone”, per non parlare dei bambini e delle loro famiglie.

Dicono: “Ma che male ha fatto quel bambino morto per una grave malattia, che male avranno fatto i suoi genitori nel meritarsi una disgrazia simile”

Buonismo, buonismo, buonismo.

Sono sentimenti umani che vengono espressi dal nostro io carnale che considera la morte come la fine di tutto.

Ma il Signore, con la  sua resurrezione, ha sconfitto la morte per sempre!

Ci attende una vita eterna con il Signore, la vita terrena in rapporto all’infinito dell’eternità dura un infinitesimo.

Umiliamoci davanti al progetto di Dio con  la certezza che tutto concorre al nostro bene spirituale indipendentemente dal tempo che trascorriamo nel nostro corpo carnale su questa terra.