numero 666

DOMANDE: Riporto due domande simili: a) “…secondo lei questo vaccino covid è il marchio della bestia?” b) “È quello che mi sto chiedendo anch'io. Questo ‘vaccino’ mi fa più pensare ad una specie di prova generale di marchiatura prima del marchio vero e proprio che, a mio avviso, dovrebbe essere costituito da un microchip sottocutaneo. Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensa Renzo”

RISPOSTA: Fermo restando che solo Dio conosce bene la risposta e nessuno può farsi maestro, cercherò comunque di rispondere dicendo come la penso.  I nostri giorni  (parlo di giorni letterali, perché i tempi cambiano raidamente; tra un mese chissà come ragioneremo) sono sempre più esposti a ondate emotive che non vengono da Dio. Tali ondate sfruttano dei “filoni sicuri”, ovvero argomenti molto conosciuti, ma anche ambigui, poco chiari, dove è facile inserire elementi di scontento, diffidenza, teorie complottiste, ribellioni all’ingiustizia, ricerca di una falsa libertà sociale politica, ecc. Il “marchio della bestia” come simbolo è sempre stato sopravvalutato, è affascinante e si presta molto bene alle manipolazioni di massa. Esistono in effetti dei potenti "influenzer" in grado di influenzare le masse, ma proprio per questo noi credenti dovremmo stare attenti ai movimenti globali  mascherati da libertà sociale. E’ facile dire “pace nel mondo” oppure “una terra pulita” oppure “viva la mamma”. Chi può dire che non sia una cosa buona? Spesso però, scavando, si scopre che dietro questi grandi movimenti in grado di mobilitare milioni di persone ricevute dai "grandi della terra", c’è sempre chi trae vantaggio e che magari ha “usato” – per interessi propri - persino ragazzini caparbi particolari o ingenui, in grado di colpire l’attenzione dei media e ricavarne delle bandiere di “libertà” o slogan tipo “crociate contro i cattivi”. Se leggete il nostro DOSSIER come si è evoluta la “psicologia delle folle” (1)  resterete scioccati nel veder come sia stato storicamente facile nell’ultimo secolo condizionare nazioni intere verso le guerre mondiali o negli orientamenti politici e consumistici. Ai nostri tempi ancora di più chi inganna lo fa in maniera molto più sofisticata e usa messaggi innocui e benefici che "bucano quasiasi porta" come appunto portare pace nel mondo, instaurare “giuste” guerre contro il terrisirmo, contro le morti sul lavoro, contro la droga ecc.   Secondo le profezie bibliche e l’Apocalisse in particolare, che abbiamo studiato insieme, certi peggioramenti della terra sono ineluttabili. Questa è la verità ed è una illusione pensare di cambiarla; dovrebbe cambiare la Parola di Dio. La soluzione allora comincia con l’osservazione non più del mondo pensando di cambiarlo con le nostre forze, ma la soluzione sta nel volgere lo sguardo a Dio e tornare a Lui concretamente, focalizzando le cose essenziali. Non è il mondo che svelerà gli inganni, ma solo Dio.

La regìa ingannevole attuale del nostro sistema di cose non è quella di apportare la luce sufficiente per chiarire, ma di radicare nella gente delle convinzioni, non importa quali siano (generalmente la tecnica ingannevole è quella di presentare alla popolazione due soli fronti, sintetizzati in SI oppure NO). Il regista maligno può amplificare volutamente le ragioni dell’una e dell’altra fazione facendo crescere a dismisura il frastuono e lo scontro anche violento. In questo modo le persone, credendo di aver capito chissà quali cose nascoste, continuano a non pensare, e continuano ad essere plagiate. Le persone vengono sempre più risucchiate come in un vortice emotivo, e sono così “usate” da chi pensa al posto loro. Una volta “radicalizzate”, convinte di marciare per un valore importante come ad esempio la libertà, la pace, l’ecologia del pianeta, la difesa di un “dio”, o la realizzazione di una profezia, assumono la “sindrome dell’eroe” e arriverebbero in certi casi estremi a combattere con le armi e a dare persino la vita.  E’ un po’ come una nazione potente senza moralità, che volendo vendere le armi, prima scatena piccole lunghe guerre che riesce a manovrare, e poi vende le armi all’uno e all’altro per il proprio unico guadagno, “soffiando sul fuoco” ogni tanto.

E’ giusto osservare bene come avvengono certi meccanismi di condizionamento mediatico perché in effetti esistono e aumentano sempre più, magari usando tecniche simili a quelle che stanno sperimentando adesso (giusto dire che potrebbero essere ‘prove generali’), ma per capire i tempi biblici occorre prima studiare molto bene le profezie bibliche: da lì si deve partire. Il “marchio della bestia” presuppone una “bestia”, che attualmente pure se si agita, non si è ancora manifestata in modo chiaro nel suo potere globale. E non potrà farlo fino a che lo Spirito Santo proteggerà la Chiesa di Gesù Cristo. Secondo la linea di fede da me seguita "la bestia" avrà mano libera dopo il rapimento dei credenti.

Vigilare si, ma attenti a non incorrere nell’errore di chi diceva sempre “al lupo al lupo”, altrimenti si fa proprio il gioco dell’Ingannatore. Pensate infatti alle sètte che predicavano la fine del mondo: qual è il risultato? Che l’argomento “fine dei tempi” si è banalizzato e adesso si crede a tutto oppure non si crede più a niente. C'E' SOLO UNA GRANDE PERICOLOSA CONFUSIONE DI ESTREMISMI.

Dovrebbero invece essere i responsabili delle chiese per primi ad avvisare i credenti dell’imminenza del rapimento (ricordate la parabola delle dieci vergini). Si perché davanti a noi c’è il rapimento come prossima tappa. Concentriamoci su quello.


(1) MECCANISMI DI CONDIZIONAMENTO DEI MEDIA: LE ORIGINI - DOSSIER PDF in https://www.ilritorno.it/images/documenti/dossier/Meccanismi%20di%20condizionamento%20dei%20media.pdf 

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