Veliero

DOMANDA:

Mi sforzo, ma perché non riesco a vincere le tentazioni?

RISPOSTA: 

Caro lettore, la tua domanda è molto utile per tutti noi. Vediamo di svilupparne qualche aspetto.

Non tutte le tentazioni sono facili da capire e da superare. Ve ne sono alcune più complesse. Il motivo è semplice: la tentazione generica, di per sé è una tendenza deviante che spinge ad andare contro i princìpi in cui crediamo, una tendenza leggera, che teoricamente dovrebbe essere abbastanza facile superare con un minimo di buona volontà.

Il punto è che su questa leggera tendenza saltuaria, si va ad innestare una potenza trasversale maligna, gestita dall’Avversario del Signore, cioè Satana.

In questo caso la forza della tentazione di prima, viene ad essere amplificata ed acquista una potenza che potrebbe travolgerci. Una cosa è un piccola pozza d’acqua che la pioggia forma sulla strada, che il sole subito asciuga; e una cosa è un torrente in piena che è in grado di travolgere paesi interi.

Se la perfezione di Dio permette alle volte questo fatto, un motivo ci sarà! Ci sono dei motivi importanti, che però sempre concorrono a nostro vantaggio. Uno di questi motivi è che dobbiamo acquisire la consapevolezza di essere di fronte ad una guerra che sarebbe troppo difficile per noi da soli e dobbiamo imparare a ricorrere a Dio. La nostra sola forza non ce la farebbe. Questa consapevolezza di essere impotenti, lungi dal farci sentire sconfitti, cfa inginocchiare davanti al nostro Signore e chiedere aiuto. È qui lo scatto e la vittoria!

Ma perché non ci rendiamo conto che la tentazione può essere così complicata?

L’inganno satanico è quasi perfetto (non a caso il numero dell'ingannatore è il 666, cioè quasi 7 la perfezione), noi non ci arriveremmo mai a svelarlo, se lo Spirito di Dio non ce lo rivelasse. Più o meno me lo immagino così: Pensate ad un bel veliero, di quelli al tempo dei corsari  del 1500; una bel veliero grande con un equipaggio numeroso ed un bravo capitano. Questo veliero corre col vento in poppa trasportando merci preziose (la nostra fede è la merce più preziosa). La nave è fornita anche di una difesa consistente, con alcune file di cannoni. Siamo noi credenti quel veliero agile e forte che corre sul vento dello Spirito di Dio.

Ebbene immaginate adesso un pirata che tenti di portarvi via il carico (la fede).

Appena la nostra vedetta vede la bandiera nera con il teschio, subito dà l’allarme e i marinai si mettono in allerta e preparano i cannoni. Credo che difficilmente il pirata potrebbe vincere. Allora il pirata trova un escamotage, uno stratagemma, un inganno astutissimo. Lui sa che per vincerci deve arrivarci vicinissimo al nostro cuore, per cui, per prima cosa si traveste, si nasconde si trasforma: cambia la bandiera della pirateria in una bandiera simile alla nostra. In questo modo le nostre vedette non daranno l’allarme e lo lasceranno avvicinare. Tuttavia anche così, il pirata sa che le vedette sono sempre vigilanti ed hanno i cannocchiali, e prima o poi lo riconoscerebbero lo stesso; per cui ecco il tocco di genio malefico: egli ha scelto una notte senza stelle, con molta nebbia, e tramite un ingegnoso sistema di suggestioni, con una lampada, proietta ad una certa distanza da sé la figura disegnata di una nave nemica, mentre subito dopo lui si nasconde dentro la sua vera nave oscurata.  

Le nostre vedette avvisteranno solo l’immagine di una nave pirata e nel buio non saranno in grado di distinguere che è solo una proiezione luminosa. Non immagineranno mai che appena dietro quell’immagine nemica, c’è il vero nemico.

L’allarme viene prontamente dato e i nostri cannoni prendono di mira quella proiezione nella nebbia. Il nostro capitano sa che deve difendere la nave l’equipaggio ed il suo carico ad ogni costo per cui ordina il fuoco. Ma che strano… per quanto attacchi quella nave pirata, non riesce ad affondarla… sembra una nave fantasma…

È esattamente così che avviene con alcune tentazioni: noi attacchiamo l’immagine distorta ed amplificata della tentazione! Sembra la tentazione vera, ma non lo è. Facciamo una guerra contro un falso bersaglio. Più combattiamo e più la tentazione sembra rafforzarsi.

Alla fine, quando abbiamo quasi esaurito le munizioni e la paura prende l’equipaggio, ecco che vicinissima si mostra la vera nave del nemico! Realtà e suggestione confondono i nostri sensi. Una nave silenziosa e tetra, ma con una bandiera come la nostra. Qualcuno del nostro equipaggio si accorge dell’inganno, altri no. Si genera una grande confusione con marinai che corrono in tutte le direzioni.

È facile in questo stato di caos che l’Ingannatore vinca e ci induca al peccato facendo cadere ogni difesa residua. Questi tipi di tentazioni sono estremamente difficili da battere con le nostre sole forze. Con le nostre sole forze….

Ma chi ha detto che dobbiamo combattere con le nostre sole forze?

Quando i discepoli si trovarono sulla barca nella tempesta ebbero paura e rischiarono di affondare. Ma quando svegliarono Gesù che riposava con loro, tutto si calmò e sparì ogni tempesta. (Luca 8:22-25)

NON È CON LE NOSTRE SOLE FORZE CHE POSSIAMO DISCERNERE E VINCERE IL NEMICO, ma ogni vittoria ci sarà data se confidiamo in Dio! Infatti dice: 

«Nel tornare a me e nello stare sereni sarà la vostra salvezza; nella calma e nella fiducia sarà la vostra forza». (Isaia 30:15)

Alle volte dunque, ricapitolando, una suggestione è solo un’immagine debitamente costruita dal diavolo per depistarci, per confonderci. Pensiamo di combattere contro una tentazione giusta, invece cadiamo nella trappola dell’ingannatore che ci fa estenuare in una battaglia senza fine. Il suo scopo spesso non è quello apparente che noi vediamo nella tentazione presente, ma è nel renderci deboli, confusi, incerti, di farci dimenticare che il Signore è con noi. Se riesce in questo allora, e solo allora, potrà attaccarci.

In conclusione quando si presenta una tentazione “tosta”, che ritorna nonostante i nostri sforzi, non andiamo nel panico, fermiamoci, preghiamo, chiediamo allo Spirito Santo di vedere la verità. Chiediamo il giusto discernimento per capire veramente come stanno le cose. Ricordiamoci che Gesù riposa in noi, che il nostro vascello è il nostro corpo, la nostra persona, è il tempio di Dio e se Lui è con noi, chi potrà mai farci del male?

Si può resistere combattendo, ma si può resistere senza eccessivo sforzo in una fiducia calma e serena.

Certe battaglie forse nemmeno vanno combattute. Basterebbe ignorare la tentazione.

Può sembrare difficile ignorare una tentazione, ma dipende da quanto vi siamo immersi. Se dall’inizio, appena si presenta, noi ci manteniamo fermi e stabili, la tentazione finirà presto. La notte nebbiosa passerà e con la luce del giorno sparirà anche l’immagine del corsaro che ci spaventa. Ma se ci facciamo prendere dall’emozione e ci soffermiamo su di essa allora sarà più difficile perché l’emotività e la fede non vanno quasi mai d’accordo.

Alleniamoci dunque a vincere le tentazioni lasciandole a Dio. La protezione della nostra anima fa parte della sua promessa, non è un compito del tutto nostro. Lui ci proteggerà dal maligno, dunque a noi basta solo confidare in Lui, rimanendo il più sereni possibile vedendo più con i Suoi occhi che non i nostri.

R.R. (prima pubblicazione 2012) 

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