Luce in fondo al percorso

DOMANDA:

“Nuova nascita”: arrivano consapevolezze di verità, ma a volte provo uno strano malessere…  Penso inoltre alle durissime battaglie che mi aspettano…

RISPOSTA:

Il concetto di “nuova nascita” è complesso e penso che lo potremo capire solo strada facendo. Abbiamo visto che l’anima è strettamente collegata al corpo e allo spirito, pensiamo allora a questa anima PRIMA di aver ricevuto la luce della rivelazione dallo Spirito Santo, e DOPO che ha acquisito la consapevolezza dell’appartenenza a Dio, con cui si sente finalmente parte. Vi è tra il “prima” e il “dopo” uno STADIO INTERMEDIO (probabilmente quello che stai provando tu in questo periodo) in cui la “luce filtra” nella tua coscienza arrivando fino al cuore. In questo stadio intermedio da una parte lo spirito tuo gioisce, ma da un’altra parte si presenta una certa inquietudine, infatti questa luce non evidenzia solo la bellezza della tua casa interiore, ma mette in evidenza anche gli angoli delle stanze, con la polvere, quegli angoli ancora da “ripulire” (che tutti noi abbiamo). Ecco allora che se la persona interiore si appresta a venire alla luce e gioisce, il “vecchio uomo” (l’Ego) si sente in ristrettezza, ha paura di perdere la sua individualità, reagisce fisicamente male... ed ecco appunto il vago senso di malessere, a cui accennavi. La parte umana, terrena, fisica reagisce alla “novità in Spirito” con paura perché in fondo non la conosce. Ma lo spirito tuo ne “ricorda” la verità (non confondere lo Spirito Santo, maiuscolo, che è Dio, con lo spirito tuo, minuscolo, che invece viene illuminato dallo Spirito di Dio). Lo spirito tuo RICONOSCE immediatamente l’essenza e la presenza di Dio che lo ha creato a Sua immagine, e gioisce, ne è felice, perché si libera da tante prigionìe e ritrova finalmente se stesso così come era stato concepito.

Non c’è da meravigliarsi allora per questi strani e contrapposti sentimenti che senti. Piuttosto rimani nelle preghiere giornaliere chiedendo a Dio, per i meriti di Cristo, la capacità di discernere sempre più la grazia che viene a riportare la nuova vita.

C’è anche un “dolore buono” che dobbiamo imparare a riconoscere e a non  ostacolare. Faccio un esempio, forse un poco rude ma utile: se uno ha una ferita che si è infettata e si fa visitare dal medico, questo gli dà degli antibiotici poi vede se c’è un ascesso, eventualmente lo incide e pulisce a fondo tutta la parte malata da ogni liquido infetto, poi lo fascia, poi lo controlla regolarmente fasciandolo ancora fino alla guarigione. Ora non è che tutta questa cura sia indolore, tuttavia serve a guarire, ad espellere quelle sostanze velenose che stavano infettando il nostro corpo.

A volte il peccato è così: una infezione più o meno profonda che era entrata nel nostro corpo e che il Signore “opera” estirpandola. Tanto più eravamo un tutt'uno col peccato e tanto più è dolorosa l’operazione di separazione da esso. Tuttavia il Signore nostro sa come operare perché consce bene il nostro corpo, sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista spirituale: Egli, quando andiamo da Lui come fosse il nostro Medico personale, osserva l’infezione ed agisce nel modo migliore, nel tempo giusto, per il nostro bene, fino a guarirci del tutto.

Non è il Signore che ci fa del male, è il male stesso che cerca di non lasciare il nostro corpo e fa di tutto per rimanere. L’ingannatore, il maligno, il male, sa imitare perfino le cellule del nostro corpo in modo da inserirsi in esso senza provocare una sua reazione di difesa; poi una volta dentro ci distrugge (il cancro agisce così); ma il Signore sa come operare e, prima di tutto, si preoccupa di ridarci quella vita eterna a cui eravamo destinati e che avevamo dimenticato di avere nel nostro DNA; poi ci riempie dello Spirito Suo Santo e noi in Lui sappiamo di non  aver più nulla da temere, qualsiasi cosa accada secondo come è scritto: (Romani 8:31..) Che diremo dunque riguardo a queste cose? Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? 32 Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui? 33 Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. 34 Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi. 35 Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? 36 Com'è scritto: «Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello». 37 Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. 38 Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, 39 né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

Tranquilla dunque, persevera nel tuo cammino di fede, non aver paura di niente! Visto cosa dice la Parola del Signore? "Ma, IN TUTTE QUESTE COSE, NOI SIAMO PIÙ CHE VINCITORI, IN VIRTÙ DI COLUI CHE CI HA AMATI. Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore."

R.R. (prima pubblicazione 2017)


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