Specchio d'acqua montano

DOMANDA: […] “non ci sia in mezzo a te un dio straniero, e non prostrarti davanti a un dio straniero” (salmo 81:9)Questo salmo è stato come una luce interiore, che mi ha delineato un percorso di vita da intraprendere (consacrazione) e il lavorio continuo che devo fare per distaccarmi per sempre da questo "dio straniero", dagli dèi e idoli che moltiplicano le pene di chi li adora, consciamente e no. […] Quello che fatico a comprendere è in cosa mi dovrei consacrare. […] Mi puoi aiutare a capire in cosa consiste una consacrazione? 

RISPOSTA: Quanto hai scritto è molto bello e giusto. E allora proseguiamo in questa direzione.

L’indicazione del salmo è chiara e in un certo senso già risponde alla tua domanda sulla consacrazione.

Il versetto del Salmo 81:9 è composto di due frasi:

  1. “Non ci sia in mezzo a te nessun dio straniero,
  2. e non adorare un dio estraneo.”

Sembrano una ripetizione, ma non è così.  La prima: “Non ci sia in mezzo a te nessun dio straniero” parla di ciò che uno ha dentro di sé, “in mezzo a te”. Quindi il primo passo è quello di togliere da dentro ogni estraneità.

La seconda: “e non adorare un dio estraneo” indica un atto rivolto all’esterno di sé. Quindi si rivolge alle tue attività di fede.

È chiaro che se uno ha dentro di sé delle idolatrie, allora ogni azione, ogni preghiera o adorazione, viene sempre condizionata e sospinta verso quanto ha dentro; per questo vanno prima tolte queste idolatrie. 

Perché vanno prima tolte? Perché la consacrazione consiste nel far entrare il Signore in spirito dentro di noi, e se questo accadesse tutto insieme, completamente e troppo rapidamente, quando in noi fosse ancora presente un idolo troppo radicato, l’idolo sparirebbe è vero, ma rischierebbe di distruggere quella parte di noi a cui è ancora troppo attaccato, cioè una parte di noi che può essere sia fisica che spirituale o psicologica. Non ce la faremmo a sopportare questa presenza divina perché non siamo ancora del tutto “compatibili”.  Ecco perché bisogna seguire i tempi del Signore e “lasciarLo fare”, per così dire, perché Lui agisce nel migliore dei modi tagliando e togliendo l’estraneo da dentro di noi con potenza e sapienza (purificandoci prima) e poi a mano a mano dandoci la consapevolezza di essere “nuovi” (cioè privi di quegli aspetti negativi che consideravamo parte di noi del nostro carattere o della nostra persona). Ma solo Lui lo può fare. A noi basta pregarLo e lasciarLo fare.

Consideriamo che tutti, più o meno, possiamo avere inavvertitamente nei nostri pensieri estraneità a Dio e possibili idoli. Poi ci possono essere persone che hanno seguito volontariamente cose come la divinazione, lo spiritismo, il satanismo o altre cose ancora e ne vorrebbero uscire. Va da sé che il deposito di estraneità che si è accumulato dentro la nostra anima può essere più o meno gravoso e persistente. Una cosa è rimuovere della polvere, una cosa è rimuovere uno strato denso come saldato in fondo. Non è che Dio è limitato, comprendi bene, siamo noi quelli limitati e Lui, come un bravo chirurgo, opera in noi senza farci alcun male. Fortunatamente è la forza di Dio che agisce e non la nostra; quindi, non ci dobbiamo preoccupare troppo dei nostri difetti e delle nostra incapacità, ci dobbiamo solo impegnare a dare a Dio la nostra massima adesione. Il Signore ci conosce in profondità e sa quando un cuore vuole davvero tornare a Lui, per questo ci fornisce sempre una strada adatta, potremmo anche dire “personalizzata”, da ascoltare e seguire con molta attenzione. 

Tu hai intuito bene la soluzione, che sta appunto nella consacrazione.

Se vuoi avere un quadro abbastanza ampio da cui ricavare le tue conclusioni ho un dossier che potrebbe essere utile: CONSACRAZIONE E TRASFORMAZIONE - riflessioni 

Un’ultima considerazione: Il versetto che hai citato “non ci sia in mezzo a te un dio straniero, e non prostrarti davanti a un dio straniero” (Salmo 81:9), trae vita da una base che troppo spesso ignoriamo, o osserviamo solo in parte, sto parlando del decalogo. Ma non il decalogo che ci hanno insegnato nel catechismo, bensì quello vero, biblico che è immensamente bello e chiaro da meditare. Questo, secondo me, costituisce il riferimento completo di ogni nostra azione fisica, psicologica o spirituale. I versetti in questione che hanno ispirato il salmo sono questi:

Esodo 20:3 Non avere altri dèi oltre a me. 4 Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, 6 e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. 

Anche se magari li conosci già tutti, ti consiglierei, una volta letto il dossier sulla consacrazione, di leggere anche questo mio libricino sui comandamenti:

AVVICINIAMOCI AI COMANDAMENTI BIBLICI IN MODO RAGIONATO - Con commenti ai testi originali presi da studiosi ebrei o di varie confessioni cristiane.

In conclusione, nella consacrazione la base di tutto, della sapienza, dell’amore, di ogni dono spirituale, sta proprio in questo amare il Signore ed affidarsi a Lui completamente: “Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua" (Marco 12:30) 

E questo parte da un semplice atto della mente, del cuore e della nostra volontà, che possiamo chiamare fede: “...e faccia si' che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché radicati e fondati nell' amore, siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità dell'amore di Cristo…” (Efesini 3:17-18). È da questo semplice versamento della nostra mente e del nostro cuore che si aprono i tesori di Dio.

R.R.

 

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