Uomo che viene allontanato

DOMANDA: “Ciao Renzo. Volevo porti una domanda: Secondo te gli anziani di una comunità possono esentare un cristiano credente dai servizi della comunità solo perché' vede alcuni versetti (ovviamente non riferiti alla salvezza) diversamente?”

RISPOSTA: Partiamo dall’idea che nel protestantesimo (se parliamo di questo) vi sono moltissime denominazioni ed ognuna ha delle regole comportamentali proprie, evidenziando a volte una parte a volte un’altra delle Scritture. La tua domanda, dunque, è troppo generica; dipende dalla comunità di cui stiamo parlando e dalle regole che sono state implicitamente accettate dai credenti che la frequentano. Facciamo degli esempi:

Ci sono denominazioni (ad esempio le Assemblee dei Fratelli) in cui non esiste la figura di pastore (per evitare verticismi), e chi dirige la comunità sono alcuni anziani; non solo ma ognuna di queste comunità poi ha una sua “autonomia locale”, vale a dire che non è soggetta a leggi nazionali, ma si regola autonomamente come meglio preferisce. In questo caso la figura degli anziani è decisiva per stabilire dei comportamenti all’interno. In altre chiese gli anziani sono soggetti al pastore e questi ad un comitato direttivo regionale o nazionale che stabiliscono uno standard in tutta la nazione. Ad ogni modo ogni chiesa evangelica – quale di più, quale di meno – ha le sue regole comportamentali. Io, per esempio, ho visto quelle con l’obbligo “biblico” per le donne di portare il velo e la gonna e quelle (sempre evangeliche) con l’obbligo “biblico” del contrario. Interpretazioni diverse. Ovviamente se fossi donna con una idea precisa sul velo o sui pantaloni da portare o non portare, andrei in quella chiesa dove non mi fanno tante storie. Non credo siano questi i motivi seri su cui esercitare delle leggi con severità eccessiva verso i fedeli. Anche riguardo ai “servizi” di una chiesa da cui uno sarebbe esentato, da come parli sembrerebbe più una specie di “punizione di avvertimento” per disaccordi. Io non sono nessuno per poter giudicare queste cose.

Per quel che riguarda me, a volte ho polemizzato in caso di disaccordi consistenti, ma con più maturità ho poi capito che è inutile mettersi a fare discussioni o processi teologici. Per cui se una cosa mi appare ingiusta biblicamente per come viene applicata in una chiesa, parlo privatamente col pastore o col responsabile, poi se continuo a non essere d’accordo anche dopo averci pregato sopra, non mi accanisco a voler restare a tutti i costi, ma prendo e tolgo il disturbo in buona pace di tutti.

R.R.

 

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