uomo accusa con dito alzato

QUAL È, O QUALI SONO, I PUNTI PIU’ RISCHIOSI IN CUI SI POTREBBE CACCIARE UN RESPONSABILE RELIGIOSO QUANDO VA A GUIDARE/CONSIGLIARE I NUOVI CREDENTI? (1)

Quasi sempre questi responsabili (siano essi preti, pastori o anziani) danno per scontato che la loro chiesa sia “ovviamente” quella unica e giusta, e questo, anche se comprensibile, non è un ragionamento giusto. Le denominazioni stesse che diversificano/dividono la chiesa non sono sempre “giuste” come si desume da:

1 Cor 1:10 Ora, fratelli, vi esorto, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad aver tutti un medesimo parlare e a non aver divisioni tra di voi, ma a stare perfettamente uniti nel medesimo modo di pensare e di sentire. 11 Infatti, fratelli miei, mi è stato riferito da quelli di casa Cloe che tra di voi ci sono contese. 12 Voglio dire che ciascuno di voi dichiara: «Io sono di Paolo»; «io, di Apollo»; «io, di Cefa»; «io, di Cristo». 13 Cristo è forse diviso? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete voi stati battezzati nel nome di Paolo?

1Corinzi 3:1 Fratelli, io non ho potuto parlarvi come a spirituali, ma ho dovuto parlarvi come a carnali, come a bambini in Cristo. 2 Vi ho nutriti di latte, non di cibo solido, perché non eravate capaci di sopportarlo; anzi, non lo siete neppure adesso, perché siete ancora carnali. 3 Infatti, dato che ci sono tra di voi gelosie e contese, non siete forse carnali e non vi comportate secondo la natura umana? 4 Quando uno dice: «Io sono di Paolo»; e un altro: «Io sono d'Apollo»; non siete forse uomini carnali? 5 Che cos'è dunque Apollo? E che cos'è Paolo? Sono servitori, per mezzo dei quali voi avete creduto; e lo sono nel modo che il Signore ha dato a ciascuno di loro. 6 Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma Dio ha fatto crescere; 7 quindi colui che pianta e colui che annaffia non sono nulla: Dio fa crescere! 8 Ora, colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma ciascuno riceverà il proprio premio secondo la propria fatica.

Rom 16:17 Ora vi esorto, fratelli, a tener d'occhio quelli che provocano le divisioni e gli scandali in contrasto con l'insegnamento che avete ricevuto. Allontanatevi da loro.

Ricordo un anziano di una chiesa protestante piuttosto esclusivista (cioè con tendenza a riconoscere valido unicamente il proprio insegnamento), che parlando si mise a giudicare cattolici ed ortodossi, i quali secondo lui non sarebbero stati salvati. Alla fine gli domandai: - allora secondo te, solo quelli della tua chiesa si potranno salvare? - Mi guardò sorpreso e disse: – mica penserai che  si salveranno anche gli evangelici! -  Cioè in pratica lui credeva sinceramente che si sarebbero salvati davvero solo ed esclusivamente quelli della sua chiesetta. Certo solo Dio sa chi si salverà, però spero e credo che il Signore non la pensi come lui, ma che invece guardi i cuori delle persone al di là delle denominazioni.

Ricordo anche un prete, molti anni fa, davanti alla sua chiesa, stavamo discutendo sul sacerdozio e il matrimonio ed io gli manifestavo il mio interesse per i protestanti che non dividevano i cristiani tra clero e semplici credenti… Dopo aver discusso un bel po’, visto che non mi lasciavo convincere, si alterò e mi disse col classico indice alzato: - Tu sbagli! Se vai dai protestanti commetti peccato! Quanto ti dico lo puoi prendere proprio come se te lo dicesse Dio in persona! Ricordatelo!! -  E se ne andò. Anche io me ne andai irritato (e più deciso di prima), tuttavia ho pensato spesso a quell’affermazione che comunque caricò su di me un grande peso ed un senso di colpa terribile (allora ero cattolico e conoscevo poco la Bibbia). Dietro quel dito alzato che mi condannava, non c’era in effetti solo un prete, ma nemmeno Dio, c’erano secoli e secoli di tradizione monopolizzata diventata dogma, che quasi nessuno metteva in discussione. Secondo la maggior parte della gente contadina a cui appartenevo, solo i preti parlavano della religione e delle cose di Dio, loro avevano studiato, noi no; loro sapevano la religione, noi no; e se andavi contro di loro in effetti andavi contro Dio e andare contro Dio significava andare all’inferno. Grazie a Dio che ci istruisce e ci libera da certe tradizioni malsane!

In pratica sto parlando del rischio, da parte dei responsabili che parlano “in nome di Dio”, di provocare degli intoppi nella fede di chi li ascolta. Un responsabile in effetti non è una persona come gli altri, egli è rappresentativo di qualcosa di più importante, è un riferimento, un modello; ed inevitabilmente, volente o nolente, condiziona le persone della sua comunità con quanto dice e come si comporta. Egli dovrebbe vigilare il doppio, il triplo, rispetto alle persone che non hanno la sua responsabilità, come è scritto in Luca 12:48b…A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà”.

Allora tornando al nostro esempio iniziale, del responsabile che incontrai all’eremo del bosco (2), avendo egli (quando “ha preso i voti”), giurato fedeltà alla gerarchia della sua chiesa, non potrà fare altro che ubbidire alle regole della sua chiesa, e in particolar modo a quelle regole comportamentali aggiunte dal suo severo ordine religioso. Dovrà cioè “imporre” ai novizi non solo la rinuncia al matrimonio, ma anche una silenziosa ubbidienza militaresca al superiore, ed anche una partecipazione profonda al dolore, alla passione, alla sofferenza di Cristo.

Non critichiamo le scelte, che ciascuno è libero di fare, ma certo chi dice ad un altro: “Il Signore vuole che tu… e ti dice che…”, si assume una bella responsabilità. A meno che veramente il Signore non gli sia apparso e gli abbia detto di riferire quelle cose specifiche, io starei attento per non essere rimproverato da Dio stesso.

Va detto che seppure in buona fede, questa abitudine di dire agli altri ciò che uno pensa che gli voglia dire il Signore, è diffusa molto anche in ambiente evangelico, dove molti si esprimono così: “Sento che il Signore ti dice…..”. Una brutta abitudine!

Ripeto: andiamoci piano con queste affermazioni, chiediamo a Dio il dono del discernimento degli spiriti per non confondere nel nostro cuore “la voce” di Dio da quella nostra e da quella dell’ingannatore.

Il rischio di plagiare gli altri è sempre in agguato. Lo sanno bene gli psicanalisti che usano accortezze professionali per evitarlo. Ora ritengo che anche preti pastori anziani e anche noi, in certi momenti quando parliamo del regno di Dio o dell’amore di Gesù, potremmo essere idealizzati. Dovremmo evitare di formare dei “fedeli-dipendenti” da noi stessi; dovremmo riportare il più presto possibile i legami d’affetto e la devozione solo verso il Signore, unico vero Pastore di tutti.

(Continua nella seconda parte)


NOTE

(1) Questo scritto sarà parte del video 126 in preparazione.

(2) L'esempio è stato trattato nel video 125) APPROFONDIMENTI PARTE 9 - "CONNETTERSI A DIO" PER EVITARE IL POSSIBILE PLAGIO

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