gatto in tuta spaziale

[Prosegue da 188) POSSIAMO ANCORA DIFENDERCI DAI CONDIZIONAMENTI MEDIATICI? – Prima parte ]

b) Le persone, bombardate da troppi input non sanno più elaborare significati (1).  Questo eccesso di informazioni, fatto di milioni di titoli, forma uno zoccolo superficiale attorno al cervello, generando di fatto una disinformazione di base ed una repulsione ad approfondire. Infatti, per una serie di motivi indotti negli ultimi decenni, il pensare, la riflessione, l’approfondimento di una notizia per vedere se sia vera o no, sono stati abilmente inviati/assorbiti come “fatica” “inutilità”, “non ho tempo” “chi me lo fa fare”.

Ma anche a quelle minoranze che vanno giustamente a cercare i significati nei motori di ricerca in internet è stata preparata una sofisticatissima trappola (2).  Faccio un esempio assurdo per spiegare il concetto (sperando di averlo capito sufficientemente): supponiamo che io pensi questo: “i gatti non esistono; in realtà sono esseri alieni che fanno finta di essere gatti”; allora nel motore di ricerca metterò delle parole adatte alla ricerca che intendo fare, tipo: “verità sui gatti” “i gatti sono alieni?” “i gatti prederanno il potere?” ecc. (sono le “parole chiave” che il motore di ricerca memorizza, poi  lancia e per l’indagine in tutti i suoi archivi. In pochi secondi mi fornisce un elenco di scritti che parlano di questo argomento. Teoricamente è così. Nella pratica pare ci siano sempre più delle manipolazioni sulla scelta e sul risultato che mi viene presentato. Infatti, sempre nella nostra fantasiosa supposizione, mettiamo che agli operatori di quel tale motore di ricerca, per interessi complicati (denaro?) sia stato ordinato: “vedete di rafforzare i convincimenti di queste persone esaltate dei gatt,i in modo che diventino fanatiche e siano sospinte ad azioni eclatanti, così aumenteranno la confusione in giro e distoglieranno l’attenzione dalle cose più importanti”…  allora che succederà?  Che quando io digiterò “il potere dei gatti alieni”, non mi uscirà più un elenco OBIETTIVO dei risultati veri (se fossero obiettivi uscirebbero anche scritti di questo genere “gli sciocchi che pensano ai gatti alieni” oppure “la patologia di chi crede nei gatti alieni”, che mi indurrebbero a riconsiderare la mia convinzione) bensì mi fornirà un elenco filtrato, con solo gli scritti che rafforzeranno la mia assurda convinzione, tipo: “finalmente qualcuno si accorge che i gatti sono alieni” oppure “il complotto dei gatti alieni per governare il mondo” o anche “avvistamento di un ufo con degli umanoidi a forma di gatti”.  Allora leggendo avrò come la sensazione di non essere tanto strano, ma di vedere che come me ce ne sono tantissimi altri! “Forse siamo una maggioranza” penserò. Allora magari concluderò che dobbiamo far sentire la nostra voce in giro “per il bene del mondo”. Di conseguenza con convinzione sempre più eroica si formeranno dei gruppi nella nazione che attraverso messaggi “nascosti” e “criptati” si scambieranno le loro impressioni e prepareranno le loro dimostrazioni per “la libertà e la salvezza del mondo” contro “i gattacci alieni infami che cercano di prendere il potere”. State certi che nel giro di un mese o due quella minoranza diventerà molto consistente e persone semplici giureranno prima o poi di aver visto dei gatti scendere da un’astronave.

Sempre nel nostro ipotetico esempio, quanto durerà l’effetto “gatto-alieno” nei mass media? Sembra incredibile ma si spegnerà appena quel motore di ricerca e tutti i media collegato ad esso, decideranno di spostare il riflettore su un’altra cosa. E che ne sarà di quelli che vi credevano? Gli irriducibili forse saranno ricoverati, altri modificheranno la loro convinzione dirigendosi dove va la luce del riflettore. Verranno fuori altre notizie: “La terra a forma di torta gelato”, “Trovate creature umanoidi come rettili antichi in grotte sotto il ghiaccio disciolto”, “I rettiliani presero il potere su Marte e nel mondo?” e così via.

CONCLUSIONE

E allora tornando tristemente alla nostra prima domanda: “possiamo ancora difenderci dai condizionamenti mediatici?”, penso che le risposte potrebbero essere due:  

NO, se seguiamo i flussi emotivi, perché le manipolazioni per mezzo dei mass media sono sempre più veloci del nostro modo di riflettere, che invece diminuisce sempre più.

SI, se invece usciamo da questi schemi (senza fare clamore, senza inserire l’hastag # in cerca di “mi piace”) e pian piano seguiamo un altro percorso, cioè rimettiamo in funzione il cervello, riscopriamo il valore della memoria, rivalorizziamo la lentezza dei gesti e dei pensieri, riprendiamo a scrivere e a leggere invece di nutrirci di immagini, immettiamo qualche pausa di silenzio ogni giorno per ascoltare il vento o la pioggia… e magari col tempo, chissà,  potremmo ricordarci persino di Dio.

 


 

(1) Ne parlammo già: “TROPPE INFORMAZIONI DANNEGGIANO IL CERVELLO – CORRERE AI RIPARI L’uomo non è più in grado di ricevere il 94% delle informazioni quotidiane trasmessegli” – I neurologi temono “l’incoscienza dell’uomo” https://www.ilritorno.it/fare%20e%20pensare/Pensare/66_troppe-informaz-cervell.htm

(2) Ovviamente io non sono esperto di queste cose ne ho solo sentito parlare in una trasmissione televisiva (“Mezz’ora in più” su RAI3 con Lucia D’Annunziata il 21-11-21) con termini come “algoritmi pilotati” “gruppi chiusi” “bolle di opinioni” con qualche ospite che sembrava molto addentro. Ne parlo perché mi pare importante.

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