Segnale di pericolo con all'interno marionetta

Forse sono poche le persone che non possiedono un televisore in casa. Fin da piccoli quella scatola da cui emergono immagini e suoni esercita su piccoli e su grandi un fascino non indifferente. Se c’è un televisore acceso in casa, in un modo o in un altro attira l’attenzione di chiunque vi passi vicino. Perfino gli animali domestici non ne sono immuni. Ricordo che da piccola ho impiegato un bel po’ di tempo per distinguere la differenza tra i morti ammazzati veri del telegiornale e i morti finti di film o sceneggiati. Eppure, rispetto a quand’ero piccola la televisione è cambiata tantissimo, in tutti i sensi: bianco e nero, colore, digitale, suono stereofonico, scelta di canali quasi infinita. Scelta? Siamo sicuri che siamo noi a scegliere cosa vedere in tv?  Mi vien subito da rispondere che usiamo tutti il telecomando e che mica il televisore si accende da solo! Forse ho risposto troppo in fretta e, visto che non è un quiz a premi, posso provare pure a dare una seconda risposta meno affrettata. La tv, questa specie di parente acquisito che non figura nello stato di famiglia, quest’ospite fisso che si nutre solo di corrente elettrica, una volta acceso sembra vivere di vita propria, anzi di più vite a seconda del click del telecomando o dell’orario. Dalla tv di casa ci giungono notizie, consigli per gli acquisti, spettacoli, film, quiz, reality show, il tutto in un caleidoscopio di suoni e di immagini che sembra a volte ipnotizzarci, altre volte ci emoziona, ci spaventa o ci diverte.

Quanti hanno pensato di accendere il televisore per guardare solo il telegiornale e poi si sono ritrovati a stazionare per ore su un divano, perdendo quasi la cognizione del tempo e saltando da un canale all’altro? Quanti dinanzi alla tranquillità dei bambini, anche quelli più vivaci, davanti a cartoni animati di qualsiasi tipo, non hanno tirato un sospiro di sollievo ed hanno pensato di poter dedicarsi alle faccende di casa o ad una telefonata in santa pace? E poi via via fino a pronunciare la fatidica frase quando si sente una notizia o un commento: “Deve essere vero per forza, l’ha detto la tv!”. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. “Orrore, orrore” griderebbe un presentatore di rara finezza ed intelligenza prematuramente scomparso da anni, Enzo Tortora, vittima illustre proprio del perverso meccanismo che fa sembrare vero tutto ciò che viene detto in tv (1).

Confesso che anch’io all’epoca, piuttosto giovane ed ingenua, credevo in maniera quasi assoluta a tutto ciò che vedevo in tv e non ero immune da un certo condizionamento.

Poi non so cos’è successo, sono cresciuta, ho studiato, ho preso varie batoste e delusioni e mi sono resa conto che una cosa era la realtà, quella che esploravo con i miei occhi, ed un’altra cosa era la realtà che vedevo attraverso quel vetro. A casa, nel quartiere, nella mia città, in Italia, nel mondo non sono i lustrini a farla da protagonista e quando attraversi la strada non parte la sigla né l’applauso; quando bussa il postino è più facile che ci sia una bolletta o una multa da pagare e non un invito dal divo di turno. Inoltre, quella crema della pubblicità nutriente, antirughe, rassodante, snellente, volumizzante, antietà non mantiene le promesse. Non è sufficiente una bibita o una gomma da masticare per avere più successo con gli amici.

A parte questo, attualmente in Italia abbiamo la cosiddetta Tv di Stato e la Tv commerciale. Ci sono differenze? In teoria, la tv di Stato dovrebbe fornire un servizio pubblico, visto che è finanziata anche attraverso il canone pubblico mentre la tv commerciale è finanziata dagli sponsor per cui dovrebbe seguire leggi di mercato. In realtà, accendendo la tv e considerando l’offerta di programmi, si fa molta fatica a distinguere la tv pubblica da quella privata! Con l’esperienza del “digitale terrestre” abbiamo anche avuto un’ulteriore moltiplicazione di canali. Purtroppo, però, la quantità non sempre fa rima con qualità.

Se è cambiata la tv, sono cambiati anche gli spettatori, sempre più passivi ed influenzabili a cui si aggiunge una fetta di persone che ha un rapporto più critico con questo mezzo e, soprattutto, ha cercato di disintossicarsi, privilegiando la lettura, il dialogo o altri modi per passare il tempo, riducendo il periodo di accensione, evitando di tenerla accesa quando si è insieme a tavola, durante i pasti.

Lungi dal voler una televisione “pedagogica” è indubbio però che negli anni le trasmissioni televisive abbiano dubito un trasversale e inarrestabile “degrado culturale”, un abbassamento costante del buon dibattito costruttivo e della qualità complessiva.

Le conseguenze di ciò non sono marginali, essendo apertamente legate all’influenza diretta o indiretta dei media (televisione in primis) nella società odierna.

I cristiani dovrebbero essere ancora più consapevoli e sensibili, visto che alcuni contenuti sono un attacco vero e proprio ai valori cristiani. Ormai il comune senso del pudore è scomparso, visto che la nudità e l’esaltazione gratuita della violenza sono divenuti l’ingrediente principale di molti programmi; la volgarità del linguaggio e dei costumi è in costante crescita. Ci sono dei programmi, ovvero dei contenitori tv in cui i personaggi, famosi e non, sono spinti a comportarsi come ci si comportava nelle arene di epoca romana, sbranandosi a vicenda, riempiendosi di epiteti. Anche i politici, che dovrebbero essere rappresentanti degli interessi pubblici, assomigliano sempre più a saltimbanchi. Per non parlare dei contenuti legati al mondo della magia e dell’occulto che non risparmiano nemmeno i più piccoli, vedi i vari Harry Potter o streghe varie di cartoni e serie tv.

Alla fine, stringi stringi il tutto viene spesso racchiuso da un termine particolarmente eloquente: Tv spazzatura.

Non si tratta di facile moralismo ma quando accendiamo la tv, non spegniamo il cervello! È necessario chiederci, specie quando ci sono dei minori, se i contenuti sono adatti a loro e, soprattutto, renderli consapevoli del fatto che ci sono altri passatempi più edificanti. È anche importante decodificare che dietro programmi apparentemente innocui ci sono manovre per spostare voti, consenso politico, modificar lo stile di vita, le idee sociali, i costumi e la cultura.

Di fronte a tutto ciò occorre sempre farsi sempre delle domande e non accettare tutto passivamente. Chiediamoci anche: se Gesù si trovasse con noi sul divano, cosa penserebbe di certi programmi?


(1) Enzo Tortora fu vittima di un clamoroso caso di cronaca. Accusato da un presunto pentito di camorra, fu catapultato su tutti i mezzi di comunicazione, stampa e tv,  ed additato quale personaggio chiave del mondo malavitoso, implicato perfino nel traffico di droga, fino a risultare completamente innocente ed estraneo dopo anni di processi che lo provarono nel corpo e nello spirito, rovinandogli completamente l’esistenza e la carriera.

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