Tonni in gruppo

Sempre tenendo presente la situazione storica attuale, sullo sfondo biblico della profezia (vedere il nostro scritto PROFEZIA DELLA STATUA DI DANIELE E LE TANTE ALLEANZE POLITICHE E RELIGIOSE DI OGGI CHE NON REGGONO - 304 ut) sappiamo che viviamo l’epoca dell’inconsistenza. In questo periodo storico si formano alleanze e forme di progetti che sembrano reggere, ma crolleranno miseramente proprio come la lega ferro-argilla della statua di Daniele.

L’esigenza di rinnovamento è reale e la sentiamo tutti.  Tutti ci rendiamo conto di vivere in una specie di caos sociale, economico ed ecologico insopportabile e vogliamo rinnovare tutto.  Ma cos’è veramente questa esigenza? Da dove arriva? Come mai avviene in modo globale? Può essere manipolata? Abbiamo un’idea realistica della nostra posizione e della direzione da prendere?

Interrogativi difficili, a cui forse se ne aggiungeranno altri; ci vorrà tempo per capirli. Intanto cominciamo a cercare di vedere cosa sta succedendo.

Prendiamo un esempio: i tonni e le “tonnare” (1). Noi siamo i tonni, mentre le reti che ci stringono e ci imprigionano sono i poteri occulti gestiti dall'ingannatore Satana, che operano soprattutto attraverso la propaganda dei media.

L'ingannatore ci ha tolto progressivamente la libertà di pensare in spazi aperti e adesso siamo stretti in vasche d’acqua dove non ci è più permesso di uscire. Nati per nuotare e vivere negli spazi oceanici, ci troviamo improvvisamente senza spazio. 

Qualcuno intuisce l'inganno, ma non sa più dove si trova il mare aperto col suo cielo.  Si diffonde la paura e la disperazione, ed esplodono movimenti di protesta. Il tentativo istintivo è quello di rompere le reti ed uscire disperatamente verso la libertà che non abbiamo. Teoricamente sarebbe ancora possibile perché i tonni sono tanti e la loro forza, se ben organizzata, ce la potrebbe anche fare. Il problema è duplice: primo, non abbiamo più una idea chiara della libertà di poter pensare, perché la libertà necessita di un orientamento verso Dio e noi ci siamo allontanati; secondo, i tonni, cioè noi uomini, invece di essere uniti per strappare la rete della mattanza contro il maligno, si mordono l’uno contro l’altro, tutti contro tutti. Qualcuno che non riusciamo a vedere sa perfettamente le nostre reazioni istintive e le gestisce in maniera spietata. 

Allora scopriamo che l'ingannatore non ci ha tolto solo lo spazio fisico ma anche quello mentale.

Infatti, ci comportiamo da sciocchi. Non cerchiamo la libertà, la pace (tanto decantata) e la serenità, ma cerchiamo solo il nemico tra di noi. Anche questo è un condizionamento sofisticato per imprigionare le menti. Con questa rabbia dentro possiamo solo distruggere, a nostra volta. Infatti basta un morso e l’acqua diventa rossa di sangue, aumenta il parossismo, attira altri predatori e si vede ancora meno dove sta la rete da rompere per poter uscire. Nell'esasperazione della lotta ci si morde sempre più l’uno con l’altro e la visuale è sempre più ridotta.  Intanto chi ci ha condotto a questo stato conosce perfettamente i nostri istinti li gestisce e sta ad osservare.

Non è il potere delle nazioni o il potere delle chiese apostate che ci potrà salvare. Le loro parole al contrario sono proprio come le maglie di quella rete che si stringe attorno a noi, in mano a Satana.

Abbiamo solo una possibilità: non forzare più la rete, ma andare controcorrente e tornare indietro.

Tornare indietro significa ricordarsi che sopra questo gioco al massacro c’è un Dio che ci aveva avvisati e che può ancora tirarci fuori se Lo invochiamo, Lo ascoltiamo e Lo seguiamo. 

Seguire Dio non è seguire gli uomini o le chiese politicizzate, ma come dice letteralmente la parola “seguire Dio”. Solo Lui. Direttamente e semplicemente.

I tempi che vivremo adesso sono fatti di parole perfette dette dai politici e dai falsi profeti che presenteranno sempre maggiore carisma. Ma non è dalle loro parole che li potremo riconoscere ma dai loro frutti. E i frutti? Come sappiamo se un frutto è buono? Ad esempio, tornando indietro per vedere cosa significa “maturazione”. Non è l’apparenza di una mela proibita che ci darà gusto, ma la serenità interiore di un fermento vivo di fede viva, fatta di obbedienza e di speranza ma anche di vera rivoluzione nel modo di pensare ("...7 Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". 8 Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito»." Giov.3:7-8). 

Non è l’obbedienza ad una organizzazione politica o religiosa che ci salverà, né il fascino di una teoria o filosofia, ma il frutto della fede rinnovatrice. È buono ed utile perché ha la pace dentro, perché accogliendo la presenza di Dio, dà la possibilità ai tuoi pensieri di crescere in armonia e liberi. 

Dio non è una regola o una chiesa fatta di denominazioni, ma è una Chiesa raccolta intorno a Gesù senza aggettivi: DIO È TRASFORMAZIONE CONTINUA CHE SALE, AVVOLGE E CAMBIA DA UNO STATO ALL’ALTRO IL SUO MODO DI ESSERE.

L’eternità non è un tempo che dura sempre, ma UNA DIMENSIONE, dove la vita è composta da un insieme sublime di partecipazione ed unità, e dove le leggi fisiche della terra non avranno più ragione di esistere.

Per uscire dalle gabbie delle tonnare, per ritrovare questo oceano mentale, questo spazio in cui la nostra mente possa liberarsi, occorre abbandonare l’inganno del mondo e mettersi da una parte a rileggere la Bibbia da soli, tranquilli, dicendo a Dio più o meno così:  “Dio di Abramo e del Vangelo, ho sentito parlare di te, ma forse ho seguito ciò che non era da te. Forse non ti conosco affatto, però lo vorrei. Tu dici di conoscermi, allora aiutami ad uscire da questa prigionia che mi soffoca l’anima. Liberami, rivelati, fa che possa ritrovare quel mare grande per cui tu mi hai formato perché sono alle strette. Fammi intendere la tue parole, guidami nella lettura della Bibbia, assistimi nelle scelte perché io da solo, in questo cielo scuro, non so più trovare l’orizzonte.”

R.R. (prima pubblicazione 2013 / ultimo aggiornamento 2024)


(1) Tonnara - Impianto di pesca per la cattura dei tonni, in uso lungo le coste del Mediterraneo: è formato dalla cosiddetta isola, serie di recinti rettangolari (camere) in robusta rete mantenuti verticali da galleggianti e pesi e intercomunicanti a senso unico, collegata obliquamente alla costa da una rete (pedale) lunga anche qualche chilometro; i tonni, deviati nella loro corsa, penetrano, seguendo il pedale, nell’isola, radunandosi nella camera terminale, detta camera della morte, provvista di fondo che, sollevato al momento opportuno, permette ai pescatori (tonnarotti), montati su barche adatte, l’uccisione (mattanza) del pesce. (Treccani)

 

Sorry, this website uses features that your browser doesn’t support. Upgrade to a newer version of Firefox, Chrome, Safari, or Edge and you’ll be all set.

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull'utilizzo del sito stesso.
Proseguendo nella navigazione accetti l’uso dei cookie; altrimenti è possibile abbandonare il sito.