cancello celeste

Allora il re dirà a quelli della sua destra: "Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v'è stato preparato fin dalla fondazione del mondo. (Matteo 25: 34)

La nostra vita è di per sé un evento inevitabile. Cercherò di spiegare questo pensiero: Ritengo che la nostra vita sia stata voluta e quindi progettata dal Signore quando non eravamo ancora stati concepiti nel grembo materno. In questo senso, Dio ha deciso di farci nascere in questo mondo secondo il suo piano glorioso. Anche per questo la vita è un dono prezioso, perché l’Eterno ci ha reso partecipi dell’eternità.

Sono molte le persone che la pensano diversamente. Attribuiscono la loro esistenza al caso, alla cosiddetta evoluzione della specie senza tener conto del vero Regista dell’intero progetto. Voglio sottolineare che, secondo me, il caso non esiste. E specie per un cristiano, il caso non deve assolutamente essere considerato come tale. Tutto ciò che ci accade è già stato visto ed esaminato dal Padre che dimora nei luoghi celesti (preconoscenza). Nel suo eterno presente, sa perfettamente cosa stiamo facendo e a cosa stanno portando le scelte che abbiamo fatto sinora. Persino svegliarsi tardi e arrivare al lavoro per essere poi ripresi dal nostro responsabile, è una situazione già prevista. So che può sembrare banale, forse qualcuno penserà che io abbia molta fantasia, ma credo che Colui che ci ha creati ne abbia avuta davvero tanta quando ha pensato di affidarci il libero arbitrio per fare le nostre scelte.

Spesso mi sono detta: “Signore, che cosa sono io perché tu mi abbia dato la possibilità di vivere?”. La risposta è sempre stata: “Tu sei opera delle mie mani”. Il diritto alla vita esiste perché ce lo ha concesso il Signore; non dipende dalla volontà dell’uomo. Tutti coloro che nel corso dei secoli si sono arrogati il diritto di decidere dell’esistenza di interi popoli in base alle loro decisioni egoistiche, hanno veramente frainteso il loro ruolo storico. Pensiamo ai tanti dittatori che hanno ordinato massacri in giro per il mondo, nel loro delirio di onnipotenza hanno creduto di potersi sostituire al Creatore, a Colui che regna nei secoli dei secoli.

Mi sono anche spesso detta che nelle nostre vite terrene abbiamo peccato gravemente contro Dio. E non parlo di peccati evidenti o errori umani punibili dalla legge, come per dei fratelli in Cristo che poi si sono ravveduti e convertiti. Il peso del peccato che una persona si porta dentro è spesso ben nascosto. Conoscevo persone normalissime, che sembravano vivere in maniera soddisfacente. Avevano una famiglia, degli amici e un lavoro che li appagava. All’apparenza sembravano perfette, una volta le invidiavo persino. Poi però mi sono resa conto che pur avendo tutto, a loro mancava una cosa fondamentale: non avevano Gesù nella loro vita, nel loro cuore. Quella parvenza di perfezione era ed è tuttora ammirata e anche io pensavo che l’erba del vicino fosse sicuramente più verde della mia.

Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. (Romani 5:8)

Negli anni seguenti, compresi che il Signore Gesù era morto anche per loro, per queste anime insensibili, egoiste, amanti delle cose del mondo e sprezzanti del sacrificio di Cristo. Dirò di più: secondo loro credere in Dio è solo la fantasia di persone che, senza prospettive terrene, creano nella loro mente, per non ammettere i loro fallimenti. E chissà, forse qualcuno di voi che sta leggendo questa mia riflessione una volta la pensava come queste persone. Chi ha conosciuto il Signore sicuramente avrà tante esperienze da raccontare. Lo Spirito Santo ci ha convinti di peccato in modi forse unici. È probabile che le nostre esperienze possano avere delle somiglianze, ma sappiamo perfettamente che saranno sicuramente diverse. E ringraziamo ogni giorno Dio, il quale ci ha fatto vivere determinate situazioni che hanno lasciato nel nostro cuore una traccia indelebile della Sua presenza.

Ma cosa succede quando i tentativi dello Spirito di Dio vengono respinti? Cosa accade se il cuore dell’uomo non apre la sua porta al Signore?

Egli è alla porta e bussa, ma sa sicuramente quando è il momento di fermarsi. Ebbene sì, anche il Signore ad un certo punto lascia che l’uomo resti nella sua condizione di peccato perché ha scelto di non ravvedersi, continuando a ribellarsi. Voglio ricordare che dipende sempre da noi scegliere tra l’amore di Dio e questo mondo di peccato. È anche scritto in diversi testi della Parola di Dio che l’empio, il quale ha deciso di vivere senza Dio, viene lasciato a sé stesso e la sua condizione spirituale si aggrava sempre di più. Con questo voglio semplicemente far presente che il tempo stabilito da Dio affinché l’uomo giunga a ravvedimento sta per esaurirsi. Il periodo di grazia sta per scadere, coloro che hanno fatto la volontà di Dio e l’hanno amato stanno aspettando il rapimento della Sposa, per incontrare il Signore Gesù e stare per sempre con Lui. Ricordiamoci che è piaciuto al Padre di darci il regno, come è scritto nei Vangeli, un regno di giustizia, di pace e d’amore eterno preparato sin dagli albori!

Che Dio ci benedica!

 V.D.S.

 

 

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