persona che prega

(prosegue da POSSIBILE SCENARIO ATTUALE DEL MONDO CON RIFERIMENTI ALLE SCRITTURE BIBLICHE – 14-3-22 - 305 ut )

 Lc 6:35 Ma amate i vostri nemici, fate del bene, prestate senza sperarne nulla e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; poiché egli è buono verso gli ingrati e i malvagi. 36 Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro.

Senza dubbio questa esortazione di Gesù “amate i vostri nemici”, atto che coinvolge  pensiero ed azione, è tra le più difficili, sia da capire che da realizzare.

CAPIRE: Non ci viene chiesto di dare ragione a chi non ce l’ha, o di essere le vittime di chi ci vuole del male. L’esortazione va molto più in là del nostro pensiero terreno e si riferisce ad un graduale completo “rinnovamento della nostra mente” (Rom. 12:2) anche contraddicendo la nostra logica umana.

“L’altissimo è buono verso gli ingrati ed i malvagi”  di Luca 6:35 pure se ci può lasciare perplessi, non vuol dire che Dio tollera i peccatori o accetta i malvagi in paradiso. Ci ricorda invece che ingrati e malvagi eravamo anche noi un tempo; e se Dio non ci avesse avvicinati in Cristo (che è l’espressione della Sua bontà) saremmo morti nei nostri peccati. Egli è misericordioso perché non ci ha trattati come meritavamo, ma indipendentemente dal nostro allontanamento ribelle, ha espresso il Suo amore fornendoci gratuitamente i mezzi per ritornare a Lui, pagando la Sua coerenza a caro prezzo.  Lo ha fatto perché così è Dio: quando noi Gli eravamo nemici, Lui non ha smesso di considerarci amici, perché è fedele agli impegni che prende e non cambia la Sua parola come la cambiamo noi, ma è stabile e sa amare in ogni tempo.  Questo per noi è dunque il modello da imitare in Cristo. Cerchiamo di assomigliarGli, essere come Lui.

E’ in questo senso che si può intendere “amate i vostri nemici”; è un atto che l’uomo da solo non è in grado di fare. Occorre un qualche cosa in più, che l’uomo “carnale” non ha, che ci permetta di esprimere una parte di Dio stesso.

APPLICARE: E’ solo dopo un rivestimento soprannaturale da parte dello Spirito Santo, dopo un “cuore cambiato”, che potremmo riuscire, per grazia, ad amare chi non ci ama. Non credo dipenda dalla nostra buona volontà, non solo da essa per lo meno, ma da un vero e proprio miracolo spirituale che ci trasforma da dentro. E’ come se ospitando nel ns corpo (tempio), Gesù risorto, fossimo sospinti e trascinati da Lui stesso a pensare e ad essere come Lui. Non è certo per nostro merito dunque che potremo amare i nemici, ma solo perché Gesù lo ha fatto, essendo il perdono parte della Sua natura divina; e Lui, se davvero è in noi, continua a farlo, trainandoci.

L’applicazione dell’esortazione di Gesù “amate i vostri nemici” penso si svilpuppi in varie fasi:

  1. In primo luogo con una preghiera a Dioaffinché possa darci la grazia di poter amare. Amare in senso cristiano è già molto difficile;
  2. Man mano che procediamo in qs apertura scopriremo di poter allentare le nostre difese, il nostro “controllo” su noi stessi il ns corpo, il mondo, i fatti, il tempo. Possiamo alleggerire le nostre diffidenze mondane, le nostre paure verso il prossimo... il tutto non in maniera sprovveduta ed ingenua, ma con molto equilibrio vigilanza e “sale in zucca”;
  3. Amare gli altri al di fuori di noi stessi e della nostra cerchia familiare è importante ed è un ulteriore segno di crescita. Scoprire alle volte di dire nelle nostre preghiere «…e ti prego anche per… (una persona odiosa e “nemica”)» sorprenderà per primi proprio noi stessi e ci farà dubitare della verità della nostra voce; forse ci sentiremo ipocriti… ma se riusciamo a non razionalizzare troppo e ci lasciamo andare nella preghiera, scopriremo che la nostra disposizione verso gli altri cambia sul serio sotto l’opera divina dello Spirito Santo. E’ il Risorto che entra, la grazia che entra, e improvvisamente ci scopriamo a non odiare chi ci odia;
  4. Proseguendo il nostro cammino spirituale, scopriremo che dal “non odiare Tizio” potremo passare ad avere sentimenti  di bene verso di lui. Potremmo chiedere al Signore di dare a Tizio la grazia di scoprire il pentimento. Come in fondo la diede a noi quando magari eravamo proprio simili a Tizio….  E così via.

E’ la grazia di Dio che ci permette di assomigliare al carattere misericordioso di Gesù. Noi non speriamo più in noi stessi, non confidiamo in noi stessi nel tentativo di amare il nemico, ma confidiamo solo in Dio, affinché ci permetta di poter pensare un poco con la Sua mente. Infatti quando il pensiero procede da Dio è sempre buono e forte; sarà così che il nostro comportamento le nostre azioni, non potranno fare altro che seguire il nostro nuovo modo di pensare e di essere.

 R.R.

(continua in GUERRA E PACE PENSIAMO MOLTO PRIMA DI SEMINARE ODIO - 306 ut )  


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