schema frecce allineate

[ segue da 754) CI SONO  PERSONE “NORMALI” IN QUESTI TEMPI CHE PRECEDONO IL RITORNO DEL SIGNORE? ]

Come sappiamo esistono tante tipologie di credenti divisi per confessioni, per denominazioni, per dottrine, per comunità. Divisioni non da poco, tanto da aver provocato vere proprie guerre sanguinose in passato trra di loro. Questa triste situazione attuale la do per scontata (ne abbiamo parlato in studi precedenti come nei messaggi alle sette chiese in Apocalisse)  e non ci torno sopra. Allora alla domanda: “ci sono credenti cristiani ‘normali’?” possiamo subito anticipare la risposta: no, non ci sono cristiani “normali” (ovvero aventi la stessa “norma”), tuttavia esiste un RIMANENTE FEDELE, non facile da identificare perché tutti sono convinti di farne parte. Vorrei fosse così, che tutti fossimo nella Chiesa di Gesù Cristo che Lui rapirà, ma temo che molti cristiani lo siano solo di nome, con forme di culto esteriori, mentre il loro cuore è lontano da Dio.  

Vorrei approfondire qui il perché, il meccanismo di questa “anormalità” di fede. Credo che osservare come un certo fenomeno avviene ci sarà utile per prendere delle contromisure e non farci trascinare in questo scatolone di divisioni dottrinali.

La situazione dei cristiani oggi è messa male. Perché diamo questo giudizio così negativo? La risposta è in un ragionamento abbastanza semplice: perché per noi che ci reputiamo davvero credenti, solo Dio è “vero”. Non sono vere le opinioni i ragionamenti umani e le maggioranze. Spiego meglio: Abbiamo spesso studiato/constatato che l’opera di Dio nell’uomo è stata sempre quella di indicare solo il “vero” al Suo popolo, e lo ha sempre fatto separando il vero dal falso. Ora davanti a ciò che è VERO, inevitabilmente lo “spirito nostro”(1)  tralascerebbe ciò che è falso e SAREBBE ORIENTATO VERSO DIO STESSO e non verso la superbia o la vanità dell’essere. Gesù dice infatti parlando del tempo dopo la Sua resurrezione: Attirerò tutti a me (Giov 12:32b)

In affetti guardate cosa succede al nostro schema precedente della fig.1…

 

 …quando agisce “l’attrazione divina”: 

 

(fig.2) TUTTI I NOSTRI PENSIERI, PRINCIPI, TENDENZE, ASPIRAZIONI, SARANNO ORIENTATI VERSO IL SIGNORE CHE È SALITO IN CIELO.  Nella nostra preparazione al rapimento dobbiamo arrivare a questo tipo di orientamento comune. Ho detto “dobbiamo arrivare” perché siamo lontani da questa configurazione, che è anche un modo di essere. Come discepoli di Cristo, salvo poche benedette eccezioni, non abbiamo affatto un unico pensiero. (1)

Osserviamo infatti uno dei modi in cui agisce l’Ingannatore tra le persone che credono in Dio (2): Satana non nega l’esistenza di Dio a chi crede in Dio (3),  ma cerca in maniera “laterale” “obliqua” “non diretta” di ingarbugliare e confondere il significato delle Sue parole.

La tecnica vincente dell’ingannatore nel corso dei millenni è stata quasi sempre questa:

a) seminare il dubbio;

b) far perdere la fiducia in Dio, pur conoscendo cosa dice Dio;

c) rendere il credente incerto e non è più tanto “credente” (ovvero più debole ed esposto);

d) fargli perdere l’orientamento di Dio immettendo in lui un’altra concezione di “giusto” che gli sia molto comoda e gradevole;

e) far trovare comunque l’anima di questo malcapitato nel peccato, e dunque di essere “accusabile” affinché sia giudicato.

Vediamo questa antica tecnica che usò il “serpente antico” fin dalla Genesi, nei passi che ormai conosciamo bene per averli riportati più volte. Li ripetiamo perché questa modalità è ancora attualissima; infatti come Satana riuscì ad ingannare i nostri progenitori, pare che riesca anche oggi ad ingannare noi.

 

 fig.3 [a) seminare il dubbio] Osservate, in questa fig 3 la freccia gialla in basso a destra. Immaginiamo che rappresenti la persona che sta per essere ingannata. Pensiamo alla frase: Genesi 3:1….«Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?» Quel Come!” del serpente trasmette astutamente, con amplificata sicurezza e falsa sorpresa, tutta la perplessità e il dubbio verso l’ordine di Dio.

 

 fig 4 [b) far perdere la fiducia in Dio, pur conoscendo cosa dice Dio]  La donna commette l’errore di accettare il dialogo con chi ambiguamente cercava di contattarla: Gen.3:2 La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; 3 ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"»  Vedete come la freccia gialla sotto gli input dell’ingannatore sembra muoversi, vale a dire cominci a perdere la sua stabilità.

 

fig.5  [c) rendere il credente incerto e non è più tanto “credente” (ovvero più debole ed esposto); d) fargli perdere l’orientamento di Dio immettendo in lui un’altra concezione attraente di “giusto”; ]  Dalla finta sorpresa il serpente passa ad una affermazione decisa svelando la sua opposizione a Dio: Gen 3:4 Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto».5 ma DIO sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri si apriranno, e sarete come DIO, conoscendo il bene e il male». Dopo il dubbio, l’anima del credente è affascinata dalle nuove verità e dalla sicurezza in cui viene esposta, come l’ipotesi di essere subito come Dio, quindi sta cambiando la sua direzione. La freccia gialla non è più verso l’alto.

 

 fig.6 [e) far trovare comunque l’anima di questo malcapitato nel peccato e dunque di essere poi giudicato.]  Dalla verità di Dio contestata di passa all’esperienza dei sensi, come se questa fosse determinante: Gen 3:6 E la donna vide che l'albero era buono da mangiare, che era piacevole agli occhi e che l'albero era desiderabile per rendere uno intelligente; ed ella prese del suo frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito che era con lei, ed egli ne mangiò –

Il fascino del proibito all’inizio è molto gradevole ed il contatto è piacevole. Una specie di evangelizzazione al contrario, perché è basata sui sensi e non sullo spirito. La differenza è che chi rimane fedele a Dio vedrà davvero il paradiso, ma chi non ha creduto in Lui sarà in trappola e vedrà una realtà di morte, da cui non potrà più scappare. Allora più che gradevolezza di un incontro affascinante potremo parlare di “contagio del male”. E’ da qui che deriva probabilmente l’insegnamento divino agli Israeliti di stare attentissimi a non contaminarsi. Certo il troppo zelo può spingerci facilmente ad esagerare ed ecco che la ricerca dell’integrità della volta scorsa, che è cosa equilibrata e buona, può trasformarsi in “integralismo”, che è cosa cattiva e pericolosa (4).

Allora cosa possiamo ricavare da questo ragionamento?

a) Dio mise alla prova nell’Eden ai nostri progenitori permettendo al serpente di fare la sua tentazione; se l’avessero superata (credendo e restando fedeli alla parola di Dio) avrebbero raggiunto l’eternità promessa senza conoscere la morte.

b) Dio mette alla prova la nostra fede anche oggi; se riusciamo a restare fedeli alle parole di Dio in Cristo, potremo superare la morte fisica per i meriti del Cristo e potremo avere una seconda opportunità di salvezza, entrando, per così dire di nuovo nell’Eden, che sarà il millennio, ovvero un lunghissimo periodo di pace, senza più il male. Da lì a chi avrà perseverato si aprirà definitivamente l’eternità, così come era nel progetto divino iniziale.

c) Chi crede che sia giusto rimanere fedeli agli insegnamenti divini perché Dio è giusto, lo faccia e riceverà la giustizia o giustificazione per grazia; chi non lo crede continui a seguire i suoi propri ragionamenti.

d) Anche nelle chiese infatti succede come nel mondo: si spezzettano le parole e le verità in tanti piccoli frammenti senza più significato. Così chi insegue una dottrina chi un’altra. Non siamo più tutti orientati verso Dio, ma verso le elaborazioni umane di concetti scritturali che si scontrano a vicenda.

e) La soluzione non sta nel “ragionare dentro i ragionamenti” ma nel fidarsi di Dio, di quanto Lui ha detto. E questo si può fare senza clamori, senza imposizioni, ma in una serenità interiore che ci permette di percepire la pace di Dio in ogni tempo.  Che poi agli occhi del mondo questo appaia normale o anormale non ci interessa; noi seguiamo il Signore con tutto il nostro cuore in base alla maturità di fede, piccola o grande, che Lui ci ha dato.

 


NOTE 

 (1) 1Corinzi 1:10 Ora, fratelli, vi esorto nel nome del nostro Signore Gesù Cristo ad avere tutti un medesimo parlare e a non avere divisioni tra di voi, ma ad essere perfettamente uniti in un medesimo modo di pensare e di volere. 11 Mi è stato segnalato infatti a vostro riguardo, fratelli miei, da quelli della casa di Cloe, che vi sono contese fra voi. 12 Or voglio dire questo, che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «io di Apollo», «io di Cefa» ed «io di Cristo». 13 Cristo è forse diviso? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete voi stati battezzati nel nome di Paolo?

(2) Riferiamoci pure alle religioni monoteiste nel loro insieme, cioè Ebrei, Cristiani, Islamici. 

(3)  Non lo nega, ma se può, cerca di sospingerci a rinnegarlo, per esempio amplificando situazioni traumatiche non accettate, come nella perdita delle persone care o cose simili.

(4) Integralismo: “concezione politica o religiosa estremistica, che rifiuta tutte le posizioni differenti dalle proprie” (Treccani), e che non di rado arriva ad imporre queste idee assolute indiscutibili agli altri anche con l’uso della violenza fisica o psicologica.

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