busti in marmo di filosofi e governanti

Penso che noi cristiani abbiamo subìto infiltrazioni troppo “filosofiche” o troppo “democratico-sociali” nella fede generale e dentro le nostre chiese.

Con l’eccessiva filosofia (ripeto parliamo di eccessi) non ci limitiamo a ragionare, ma esageriamo nella gestione del pensiero, fino a spingerci nel voler condurre i pensieri di Dio.

Dio è un Essere completo a cui tendiamo come costituzione fisica, mentale, spirituale. Ecco, forse ci dimentichiamo che siamo in evoluzione verso di Lui ma non siamo Lui. L’orgoglio è un peccato sottile e pericolosissimo in grado di farci perdere qualsiasi progetto divino per il nostro bene. Infatti quando l’orgoglio si va a mescolare con un concetto di libertà privo di umiltà, ecco che  ci sentiamo onnipotenti, cioè in grado di fare e decidere tutto senza Dio. E lo vediamo dove finiamo quando ci sentiamo onnipotenti, basta sentire un telegiornale: guerre, esodi di popoli, disperazione, fame, politica sterile, macchine lussuose (spesso da comprare/affittare con un debito), tifoserie estreme, sesso sfrenato. Veramente notevole la “conoscenza” che sta nell’uomo progredito!

Una religione troppo “sociale” invece è un altro tipo di esagerazione che mostra un dio non biblico, un dio “perdonatore” di tutto e tutti, sempre e comunque, e per questo lo chiamiamo “buono”. Ma un padre che non sappia insegnare regole al figlio farebbe del figlio un ribelle egoista disadattato e debole. Il nostro Dio è un Essere perfetto e completo e sa come educarci; Egli non si è ancora mostrato nella Sua completezza: di Lui sappiamo come parlava ai profeti e di come si è manifestato umanamente in Cristo Gesù; ma non sappiamo ancora come si manifesterà nel Suo governo. Egli sarà con Cristo nel millennio un Dio di giustizia non di buonismo.

Noi confondiamo il REGNO di Dio con i nostri governi più meno democratici dove è il popolo che elegge chi lo governa. Per quanto possa sembrarci antipatico, il regno di Dio non è un governo popolare che si autogoverna, ma c’è un RE che governa. Il popolo segue le direttive del Re. In questo modo si realizzerà il millennio dopo il ritorno di Gesù Cristo: un governo d’amore ma anche di direttive molto precise.

Noi ragioniamo a misura di uomo. Tutti i re sono stati ingiusti ed hanno affamato i popoli, per questo non riusciamo a capire o ad accettare questo tipo di monarchia umana perché subito pensiamo all’oppressione. Ma Dio non è un uomo come noi.

Noi siamo abituati a scegliere (o meglio: a illuderci di scegliere) i nostri governanti, ma la realtà divina è l’opposto: è Lui che ha scelto noi!  Dio ha scelto di farci nascere e di amarci. Lui ha scelto noi per amarci ed elevarci al punto tale da poter esercitare le nostre scelte in vista di una vita eterna che al presente nemmeno ci sogniamo.

Ma noi non capiamo ancora questa elevazione alla libertà di scelta e ingannati facilmente (per nostra immaturità) puntiamo i piedi verso il bene di Dio, verso la Sua stessa Persona,  chiamandolo “sottomissione servile ingiusta”; ci sembra così perché confondiamo  l’ubbidienza a Dio (che è giusta e sana) con l’ubbidienza alle politiche dottrinali delle chiese, che è tutto un altro discorso.

Così dimenticando che Dio è un Essere al di sopra delle chiese (fin troppo politicizzate o assoggettate al buonismo popolare) finiamo per assoggettarci veramente a varie forme di potere che astutamente ci forniscono modelli ideali di benessere sociale INESISTENTI. In realtà siamo talmente invischiati nella melma puzzolente del nostro mondo che abbiamo dimenticato l’odore della libertà, la tranquillità dell’essere amati.

[continua in 516) QUANDO L'UOMO SI METTE AL POSTO DI GESU' CRISTO - LA VIA GIUSTA SENZA LE CHIESE APOSTATE ] 

 

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