Sassi sulla spiaggia

IL CORPO NON CI APPARTIENE:

“Fuggite l'immoralità! Qualsiasi altro peccato che l'uomo commette resta esterno al suo corpo; ma, chi si dà all'immoralità pecca contro se stesso. O avete dimenticato che voi stessi siete il tempio dello Spirito Santo? Dio ve lo ha dato, ed egli è in voi. Voi quindi non appartenete più a voi stessi. Perché Dio vi ha fatti suoi, riscattandovi a caro prezzo. Rendete quindi gloria a Dio col vostro stesso corpo.” (1 Corinzi 6:18-20 TILC)

L’immoralità si intende qui come peccati commessi con il nostro corpo (fornicazione). Abbiamo detto “nostro” ma il cristiano dovrebbe rendersi conto che il corpo è di Dio che l’ha creato. Inoltre, dopo la testimonianza della nostra fede che abbiamo fatto (battesimo) il Signore ha purificato il nostro corpo e vi abita come in un tempio.

Quando noi compiamo dei fatti immorali non è più una cosa privata che riguarda solo noi, ma è come se esponessimo il Signore a questi fatti. Per questo noi credenti che siamo uniti al Signore dobbiamo stare più attenti degli altri.

L’INIZIO DEL PECCATO È MENTALE:

“Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.” (Matteo 5:28)

L’immoralità non è mai solo fisica, ma quasi sempre è prima mentale e poi fisicaQuesto insegnamento di Gesù è molto profondo. Egli non si riferisce agli sguardi fugaci che possono capitare a chiunque e che vengono subito corretti dalla nostra vigilanza, ma a quelli consapevoli, insistenti, in cui la volontà nostra suscita nella mente pensieri impuri e li elabora in mille forme. La repressione solo fisica in questo caso, mantenendo l’atteggiamento mentale del desiderio impuro, creerebbe una spaccatura nel nostro modo di essere che prima o poi ci darà disordini, nostro malgrado. Infatti, in questi casi pure se evitiamo di far conoscere i nostri desideri immorali al prossimo, ci apriamo a forze molto potenti che troveranno uno scarico fisico spesso violento. Si parla a volte di “raptus” incontrollabili di vario genere e forse in certi momenti possono travolgerci davvero. 

VIGILANZA - VALUTAZIONE E SCELTA:

La vigilanza cristiana non è solo una repressione di un desiderio nascosto, ma un’azione di valutazione e scelta a monte di una tentazione. La coscienza sceglie i pensieri e i desideri in quella che potremo chiamare “prevenzione”.

Pensate ad una piantina da fiore in un vaso; Se dovesse spuntare un’erbaccia possiamo toglierla facilmente prima che possa creare danni alla nostra piantina da fiore così da avere quest’ultima sempre il terreno fertile per crescere indisturbata. Se invece, incoscientemente, lasciamo crescere l’erbaccia - senza alcuna azione preventiva - questa assorbirà sempre più nutrimento dalla terra e diverrà grande e forte a tal punto che alla fine soffocherà la nostra piantina da fiore originaria.

Da oggi allora cerchiamo di essere più consapevoli dei nostri pensieri e dei nostri desideri; controlliamoli eliminando subito, al nascere, quelli che sono immorali.

Un modo per farlo, visto che il desiderio nasce dopo che abbiamo soffermato la vista su qualcosa che vorremmo possedere, è quello di spostare al più presto lo sguardo. Può sembrare banale ma è decisivo. Sforziamoci, soffermiamo lo sguardo il più possibile su cose buone, gradevoli, calme, edificanti e riposanti.

L’eterna Parola di Dio ci ricorda: “Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri.” (Filippesi 4:8)

All’inizio ci vorrà la forza ripetuta di una buona dose di volontà, ma dopo sarà normale e piacevole; e tutta la nostra anima, spirito e corpo, ne beneficerà grandemente.

R.R.

 

 

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